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TETTO DEBITO USA – Il presidente Usa Joe Biden ha finalizzato l’accordo con lo speaker della Camera dei Rappresentanti, il repubblicano Kevin McCarthy, per sospendere il tetto del debito di 31.400 miliardi di dollari fino al primo gennaio 2025. L’intesa, che scongiura il rischio di default del debito Usa, è pronto per il voto del Congresso.

L’attenzione ritorna a concentrarsi sui fondamentali economici e sull’inflazione dopo la decisione sul tetto al debito Usa

CRESCITA ITALIA – Di venerdì le buone notizie per la crescita italiana: al termine della missione ‘Article IV’ il Fondo monetario ha alzato all’1,1% le stime per quest’anno e il prossimo, mentre il ministro Giorgetti ha auspicato che il Pil italiano possa crescere quest’anno fra l’1,2 e l’1,4%, oltre l’obiettivo fissato ad aprile dell’1%. Dal Festival di Trento, nel fine settimana, Confindustria ha segnalato che la crescita sta proseguendo anche nel secondo trimestre, pur evidenziando segnali di debolezza nell’industria e nelle costruzioni.

Mercoledì l’Istat riporterà i dati di crescita del PIL relativi al I°Q. Le attese scontano una crescita dello 0,5%, 1,8% nella proiezione annuale.

Giovedì S&P Global presenterà i dati aggiornati sul PMI manifatturiero italiano. A conferma del rallentamento in atto sulla crescita industriale il consensus stima una regressione dell’indice  per il mese di maggio a 45,8, ben al di sotto della soglia neutra 50 che divide il sentiment tra espansione e contrazione.

I PMI manifatturieri continuano a rimanere in contrazione

Sempre giovedì avremo la pubblicazione per un elevato numero di aree economiche del indice PMI manifatturiero: in Germania è atteso un aggiornamento al ribasso 42,9, mentre in Francia ci si attende un parziale recupero a 46,1.

La lettura dei sondaggi negli Stati Uniti risulta più ambigua: l’indice PMI riporta un dato in crescita rispetto al mese precedente 50,2, mentre il corrispondente Manufacturing Index calcolato dall’Institute of Supply Management (ISM), segna un valore in consolidamento rispetto al mese precedente a 47,1, evidenziando una contrazione dei prezzi del lavoro e soprattutto dei nuovi ordinativi.

Abbiamo più volte sottolineato la divergenza tra l’andamento del comparto manifatturiero e quello dei servizi. Il fenomeno tende ad avere riflessi anche sulla composizione dei prezzi: mentre scendono quelli industriali, tendono a salire quelli relativi ai servizi.

In settimana sul fronte dei prezzi e quindi dell’inflazione avremo la pubblicazione dei dati di maggio in diverse aree dell’Eurozona.

In Germania ci si attende  un ulteriore ribasso: l’indice dei prezzi al consumo principale dovrebbe scendere dal 7,2% di aprile al 6,5%. Anche in Francia sono attesi dati in discesa al 5,4% rispetto al mese di aprile al 5,9%.

14:00   EUR IPC in Germania (Annuale) (Mag) 6,5%  (ATTESA) 7,2%  (APRILE)
14:00   EUR IPC in Germania (Mensile) (Mag) 0,2% 0,4%
14:00   EUR IAPC tedesco (Mensile) (Mag) 0,3% 0,6%
14:00   EUR IAPC tedesco (Annuale) (Mag) 6,8% 7,6%

In Italia invece il consensus prevede un’ulteriore riduzione dell’inflazione mensile a maggio ed una riduzione sensibile sulla proiezione annuale.

11:00   EUR IPC italiano (Mensile) (Mag)  -0,2% (ATTESA) 0,4% (APRILE)
11:00   EUR IPC italiano (Annuale) (Mag) 7,6% 8,2%
11:00   EUR IAPC italiano (Mensile) (Mag) -0,1% 0,9%
11:00   EUR IAPC italiano (Annuale) (Mag) 7,8% 8,7%

I dati sull’inflazione continueranno a focalizzare l’attenzione per analizzare le opzioni che la BCE metterà sul tavolo in termini di policy monetaria.

In generale il dibattito sulle prospettive dei tassi rimane in primo piano, sia per quanto riguarda la l’Eurozona che gli Stati Uniti.

Nelle ultime ore abbiamo osservato un cambiamento nella curva future dei Fed Funds: le probabilità di rialzo scontate dalla curva future si è spostata per il meeting di giugno a favore di un rialzo dei di 25 bp con una probabilità poco superiore al 65%.  Anche la BCE ha lasciato intendere di voler alzare ancora i tassi pur in un contesto macro piuttosto critico. In Germania il Pil è sceso in contrazione per il secondo trimestre consecutivo portando l’economia in recessione.

I prezzi delle commodity industriali, a conferma delle nostre attese, continuano nel frattempo la loro discesa.

Giovedì l’Eurostat riporterà il dato sull’inflazione per l’Eurozona. L’attesa prevede un’ulteriore discesa dal 7 al 6,3%.

Occupazione USA

Infine venerdì il Dipartimento di statistica sul lavoro degli Stati Uniti pubblicherà l’andamento per il mese di maggio. Ad aprile il mercato del lavoro ha registrato, a sorpresa, un nuovo sensibile incremento dei NonFarm Payrolls +253k. Per il mese di maggio il consensus si aspetta un incremento di 195k di nuovi assunti escluso il settore agricolo.   Come noto il dato sull’occupazione rientra nel novero dei dati sensibili che la Fed considera nel prendere le proprie decisioni sui tassi. Il dato atteso, pur evidenziando una flessione, risulterebbe comunque positivo, anche se in contrazione rispetto ad aprile.

WB MARKET MOVER MONITOR
FOREX

Nel corso delle precedente settimana abbiamo avuto la conferma di una discesa dell’euro dollaro verso area 1,0740/30. Per l’ottava in corso, archiviata la decisione sul tetto al debito Usa, ci aspettiamo una potenziale prosecuzione del movimento in atto, soprattutto qualora le evidenze macro sopra esposte concretizzeranno le attese. Consideriamo infatti la possibilità che l’eur usd possa avvicinare l’area 1.0635, soprattutto qualora il dato sull’occupazione centrerà le stime. Saranno due i momenti in cui la volatilità sul cambio tenderà ad aumentare: mercoledì con la pubblicazione dei dati sull’inflazione in Germania e venerdì a seguito del dato Usa sull’occupazione.

Su tali prospettive il nostro modello Riskoo ha leggermente alzato l’indice di volatilità attesa indicando un range per la settimana di 150 pips sul mid range 1,0720. Ciò lascia aperta l’ipotesi che, come scritto la scorsa settimana, l’area 1,05 continua a rappresentare un punto di attrazione per il mercato.

ACCORDO SUL TETTO AL DEBITO USA

WB ANALYTICS: EUR USD CYCLE

COMMODITY

Nell’ultima settimana i prezzi del Gas Naturale, Dutch TTF, sono scesi nell’ordine del 14,45% avvicinando il nostro target a 20 eur mwh.

In Italia i prezzi del PUN GME (Energia Elettrica) quotano oggi a 86 eur mwh prossimi al nostro target 70 eur mwh.

COMMODITY NATURAL GAS

WB ADVISORS: NATURAL GAS TTF CYCLE

ENERGIA ELETTRICA PREZZI PUN GME

WB ADVISORS: PUN GME CYCLE

TASSI

Gli investitori stanno cercando di interpretare gli attuali dati macro per stimare le prossime mosse delle banche centrali. Durante la scorsa settimana il mercato è tornato a prezzare un potenziale rialzo di 0,25% dei Fed Funds alla riunione della Fed del 14 giugno.  Le aspettative, al momento, indicano una probabilità del 66% che il Fomc possa decidere in tal senso. Con questo eventuale rialzo la curva future esaurirebbe la progressione dei rialzi indicando un primo taglio di 25 bp a settembre. Un eventuale secondo taglio sarebbe contemplato a gennaio del 2024.

Tra gli interventi della BCE emergono indicazioni ancora restrittive anche se segnaliamo le recenti indicazioni offerte da Philippe Lane, capo economista della Banca. Lane ha dichiarato che “In media, i salari stanno aumentando in modo molto moderato; molte persone sono ancora vincolate a vecchi contratti… Gli ultimi contratti sono al di sopra del 5%, ma si tratta di un dato che rientra nelle nostre aspettative”.  Ha inoltre aggiunto che la crescita dei salari nominali è destinata a raggiungere il picco quest’anno.

Qualora i dati sull’inflazione per il mese di maggio dovessero rallentare secondo le stime sarebbe appropriato attendersi anche da parte della BCE uno stop al rialzo dei tassi. L’attuale risposta dell’eur usd potrebbe rappresentare una conferma.

 

WBFLASH

WB FLASH PODACST

Il dibattito sul tetto del debito Usa, che rafforza il dollaro,  tenderà a focalizzare l’attenzione dei mercati anche se al momento non si evincono particolari condizioni di stress dovute alle difficoltà negoziali piuttosto evidenti.  Oltre al tema di fondo in settimana avremo la pubblicazione dei verbali dell’ultimo Fomc. La loro pubblicazione è sempre seguita con attenzione in quanto si cerca di analizzare le decisioni assunte per comprendere quale possa essere la linea della Fed in termini prospettici. I mercati scontano per il meeting del 14 giugno che i tassi possano rimanere agli attuali livelli, confermando quindi la tesi secondo cui la Fed potrebbe aver concluso il programma dei rialzi dei tassi.

Le anticipazioni Flash sui sondaggi PMI di maggio hanno aggiornato il quadro sul sentiment delle aziende in merito al clima operativo. La serie di dati flash PMI sconta nelle attese una moderata perdita di momentum per il comparto dei servizi sia in Eurozona che negli Stati Uniti ed un ulteriore indebolimento dell’indice manifatturiero. I dati pubblicati martedì confermano la marcata divergenza tra le prestazioni manifatturiere e dei servizi, che su scala globale aveva evidenziato ad aprile una certa persistenza. Il fenomeno alimenta l’interrogativo su quanto le attuali contrapposizioni presenti in tutte le principali economie sviluppate tenderanno a prolungarsi, poiché ciò può influire sulla già delicata propensione al rischio nei mercati.

Oltre a rivelare una marcata divergenza tra la forte espansione del settore dei servizi – guidata dalla spesa post-pandemia da parte dei consumatori – e la contenuta crescita manifatturiera, le varie indagini flash PMI per le principali economie sviluppate hanno messo in evidenza  un corrispondente spostamento delle pressioni inflazionistiche dai beni ai servizi, soprattutto quelli legati al turismo.

Al contrario, la domanda di beni  ed in particolare quella proveniente dal comparto manifatturiero, sta ora agendo come motore nella misura più bassa vista da settembre 2020, agendo di fatto come una forza disinflazionistica rispetto alla sua media di lungo periodo.

Del resto, a conferma delle nostre previsioni operate sui mercati delle commodity industriali ed agricole, i pezzi stanno progressivamente scendendo verso i livelli del 2020 se non addirittura antecedenti la pandemia, se si esclude le valorizzazioni segnate nella fase più acuta del lockdown (primavera 2020). Lo scorso settembre quando indicavamo nei nostri report l’avvio di una tendenza riflessiva, le tensioni percepite dagli operatori erano orientate in modo opposto. Oggi osserviamo molte quotazioni a valori incoraggianti rispetto al riequilibrio dei prezzi.

Rimane aperta nelle valutazioni del mercato quanto possa reggere la divergenza della domanda tra servizi e manifatturiero. Si teme che esauriti gli effetti della politica fiscale dei bonus e dei sostegni, la domanda possa implodere. Al momento vediamo soltanto, e non è poco,  una sensibile riduzione della generazione di ricchezza rilevata dal calcolo dei GDP.

L’Italia, anche qui in divergenza con altre aree attigue, continua a sovraperformare le dinamiche dei partners/competitors diretti, a partire dalla Germania. Più che positivo è l’andamento delle partite correnti, che dal passivo dell’anno scorso è tornato a registrare un surplus a cui contribuisce da un lato la discesa del petrolio e del gas, dall’altro l’esplosione delle nostre esportazioni verso la Cina. L’Italia è tornata ad esportare molto più di quanto importa e questa è un’ottima notizia.

WB MARKET MOVER MONITOR

I mercati ritornano a scontare nel dollaro un aumento dell’avversione al rischio

La scorsa settimana l’euro dollaro usd ha ceduto dapprima area 1,10, successivamente il sostegno tecnico 1,0840. Ciò è avvenuto nonostante si sia notevolmente attenuata l’attesa per ulteriori aumenti dei tassi da parte della Fed, mentre rimane ancora aperta l’ipotesi che la BCE possa effettuare un’ultima chiamata a giugno.

Mentre il cambio tenderà a testare quota 1,0740/30 nelle prossime ore, ci si interroga sull’attuale declinazione congiunturale rispetto alle dinamiche di mercato in un momento in cui le stime di molti uffici studi di banche  continuano a proiettare il cambio in area 1,15. In termini opposti pensiamo che i rischi/opportunità siano invece ancora orientati verso un apprezzamento del dollaro. L’area 1,05 continua a rappresentare un punto di attrazione per il mercato.

Stiamo osservando un mutamento degli equilibri in corso d’opera che potrebbero riservare nuove tensioni. Nel nostro nuovo report FX RISKOO Outlook analizziamo tale evoluzione mettendo in evidenza gli eventuali confini che delimitano l’attuale fase di recupero dell’euro. Ciò sta già avvenendo per la sterlina ed altre monete polarizzate sul dollaro.

Le quotazioni del rame segnalano la delusione dei mercati sul tenore della ripresa post lockdown in Cina

Gli scambi del rame al LME ed al CME stanno scontando un potenziale segnale pre recessivo. E’ quanto emerge dalla lettura della tendenza che sta proiettando i valori in direzione di area 8000 usd/t, target indicato da diversi mesi nel nostro WB COMMODITY PERSPECTIVES come obbiettivo di prezzo molto significativo. Ci chiediamo se il test dell’area possa costituire un bottom dell’attuale ciclo riflessivo dei prezzi.

Continuano a scendere anche le quotazioni del Natural Gas: il TTF è sceso sotto la soglia dei 30 eur mwh e si appresta a puntare verso un altro obbiettivo segnalato da tempo a 20 eur mwh.

Non rileviamo, ancorché riteniamo sempre un tema attivo, la discesa più convinta dei prezzi del petrolio. Ci aspettiamo comunque un breakout al ribasso di area 72 usd/bar.

Il ribasso dei prezzi delle commodity tenderà ad influenzare in positivo il raffreddamento dell’inflazione

Il ribasso delle quotazioni che stiamo osservando su molte commodity, comprese diverse appartenenti al comparto agricolo, tenderà ad influenzare l’andamento dell’inflazione contribuendo al suo raffreddamento. Su questo fronte stiamo controllando la risposta che i mercati dovrebbero dare confermando un allentamento ulteriore dei rendimenti sulle scadenze più lunghe. I punti che abbiamo messo a fuoco per confermare tale discesa coincidono con area 4,10% per il BTP 10 Y e 2,10% per il Bund 10 Y.

 

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La scorsa settimana, a seguito delle aspettative sulle prospettive di crescita, abbiamo visto un primo cedimento dell’euro contro il dollaro con il breakout di 1,10. In realtà l’euro ha iniziato a perdere momentum dopo la riunione della BCE.  Il rialzo dei tassi operato dalle principali banche centrali (FED, BCE, BOE) ha ulteriormente raffreddato le aspettative sulla crescita. Negli Stati Uniti il GDP relativo al primo trimestre è cresciuto sotto i livelli di consensus, mentre in Eurozona abbiamo visto un declino significativo della produzione industriale.

I mercati azionari non hanno scontato sui prezzi tali effetti, probabilmente mediando l’attuale livello raggiunto dai tassi con le probabilità che la FED possa già intervenire in autunno con almeno due tagli in grado di riportare i Fed Funds al 4,75%.

Lo scenario rimane incerto nelle prospettive di crescita

Le probabilità che il ciclo economico evolva in direzione di una fase recessiva sono sensibilmente aumentate nelle ultime settimane. Lo spread tra il 10 anni Treasury ed i Fed Funds a 3 mesi tendono a confermare tale ipotesi.

PROBABILITÀ RECESSIONE USA - TREASURY SPREAD 3MTH 10 Y

WB ECONOMICS: PROBABILITÀ RECESSIONE USA – TREASURY SPREAD – 3MTH 10 Y

Venerdì, il presidente della Fed, Jerome Powell, e l’ex capo della Fed, Ben Bernanke, parteciperanno a una tavola rotonda proprio sulla politica monetaria. Vedremo se emergeranno indicazioni utili a comprendere la visione dei due banchieri.

Tra i Market Mover ritornano le trattative per il Debt Ceiling

Nel frattempo l’attenzione generale sarà catturata dal dibattito sul tetto del debito USA. I colloqui tra il Presidente Joe Biden e i principali legislatori sull’innalzamento del tetto del debito di 31.400 miliardi di dollari dovrebbero riprendere questa settimana, dopo che la riunione prevista per venerdì è stata rinviata per consentire allo staff di continuare le trattative.  La scadenza del 1° giugno  è alle porte,  qualora non si raggiungesse un accordo tra il Congresso e l’Amministrazione USA si innescherebbe un possibile default degli Stati Uniti.  I mercati guarderanno alle trattive che si riaprono questa settimana per superare lo stallo sull’innalzamento del limite di indebitamento.

I nuovi dati sui sondaggi ZEW aggiornano le aspettative sulla crescita in Germania

Martedì l’Eurostat rilascerà per  l’Eurozona la revisione dei dati sul PIL del primo trimestre. La crescita dovrebbe attestarsi allo 0,1%. Il consensus di mercato teme che il rallentamento della crescita possa risolversi in una recessione nel corso dell’anno. Attesi quindi, sempre martedì, i sondaggi dell’Istituto ZEW, in merito alle condizioni degli affari e del sentiment della Germania, la maggiore economia della regione.

Anche in Eurozona lo spread tra il 10 anni e l’Euribor a tre mesi sconta un significativo rallentamento della crescita.

Ciò nonostante a margine dell’ultima riunione della BCE, Christine Lagarde, come abbiamo fatto notare nella nostra diretta streaming INSIDE CENTRAL BANK, ha lasciato intendere che la Banca Centrale non ha ancora completato il programma di rialzi. Ciò nonostante dopo la conferenza stampa l’euro ha iniziato a perdere momentum contro diverse monete, tra cui il dollaro.
Abbiamo notato un breakout tecnico nei confronti della sterlina piuttosto significativo. L’euro ha perso terreno anche nei confronti di altre monete appartenenti all’area anglosassone (AUD NZD), come pure nei confronti del dollaro USA, confermando quanto avevamo anticipato durante l’analisi che avevamo fatto in merito ai contenuti delle decisioni della BCE durante l’ultimo
INSIDE CENTRAL BANK. Continuiamo a pensare che nel breve il range che stiamo osservando da inizio anno possa governare ancora le negoziazioni ed far converse il cambio verso la sua mediana. Non escludiamo che il tratto lungo della curva dei tassi dell’Eurozona possa perdere ulteriore momentum: ci aspettiamo che l’IRS a 10 anni avvii un collaudo di quota 2,85/80%, completandolo con un ribasso verso area 2,50%, dove collochiamo il punto sotto il quale troverebbe conferma l’inversione in atto del ciclo rialzista dei tassi.

Il sentiment economico su scala globale migliora

Tuttavia gli indicatori di sentiment delle imprese PMI su scala globale tendono a confutare tali prospettive, evidenziando un recupero di fiducia piuttosto significativo. L’attività manifatturiera e quella dei servizi sono cresciute ad un ritmo importante nell’ultimo periodo, anche se emerge dalla lettura dei sondaggi una crescente divergenza settoriale. La crescita più robusta del comparto dei servizi, in particolare nel settore dei servizi al consumo, dove si è registrata una domanda in crescita, contrasta ampiamente con la performance manifatturiera, benché la produzione sia aumentata per il terzo mese consecutivo. Mentre i nuovi ordini sono rimasti in territorio di contrazione, il risanamento delle catene di approvvigionamento globali ha consentito il miglioramento della performance della produzione. Ciò detto, la mancanza di crescita della domanda rimane preoccupante, soprattutto se l’impennata della domanda di servizi diminuirà nei prossimi mesi.

Ci aspettiamo ulteriori ribassi del tasso d’inflazione

Sul fronte dell’inflazione stiamo raccogliendo continue conferme sul ribasso dei prezzi delle commodity energetiche. Da quando avevamo previsto lo scorso 2 settembre l’inversione della tendenza al rialzo dei prezzi del Gas europeo, TTF, abbiamo verificato tutti i target di prezzo stimati al ribasso avvicinando la soglia dei 30 eur mwh. Come indicato nel nostro WB COMMODITY PERSPECTIVES,  ci aspettiamo che i valori possa scendere sino a 20 eur mwh annullando di fatto tutti i rialzi successivi alla ripresa post Covid.

Di pari passo sono scesi i prezzi relativi al PUN (Prezzo Unico Energia Elettrica) Al momento siamo molto vicini alla soglia dei 100 eur mwh, lontani dal picco segnato  a 740 eur mwh lo scorso agosto.

 

WB ANALYTICS: PUN GME – NATURAL GAS EUROPEO TTF

 

INSIDE CENTRAL BANK La scorsa settimana si è conclusa con un aumento dei tassi di 25 bp da parte della Federal Reserve, della Banca Centrale Europea  ed a sorpresa della Reserve Bank of Australia.  La continua attenzione all’inflazione nonostante il recente allentamento dei vincoli della catena di approvvigionamento ha comunque registrato da parte dei consigli  la percezione che  le pressioni sui prezzi stia progressivamente raffreddando. L’attenzione sull’inflazione si è spostata sul settore dei servizi, dove l’aumento della domanda ha portato a un aumento del potere di determinazione dei prezzi ad aprile. In un intervento il consigliere olandese Knot ha spiegato che la stretta monetaria messa in atto da Francoforte sta iniziando a funzionare e che sono necessari altri rialzi dei tassi. Venerdì, all’indomani del meeting Bce, il governatore Visco ha dichiarato che tra non molto i tassi dovrebbero raggiungere il livello adeguato a contenere l’inflazione.

INSIDE CENTRAL BANK

Nella diretta streaming tenutasi lo scorso giovedì a conclusione della conferenza stampa di Christine Lagarde con AITI, INSIDE CENTRAL BANK,  Wlademir Biasia aveva messo in evidenza la fase di distribuzione dei rendimenti sul tratto medio e lungo della curva, a conferma di una potenziale transizione propedeutica ad un significativo allentamento della pressione dei tassi a medio termine.

Mercoledì avremo l’aggiornamento del CPI negli Stati Uniti, atteso in parziale rialzo, e quello tedesco atteso in diminuzione.

MERCOLEDÌ 10 MAG

AREA

DATO

ATTESA

PRECEDENTE

08:00

EUR IPC GERMANIA (Annuale) (Apr)

7,2%

7,4%

08:00

EUR

IPC GERMANIA (Mensile) (Apr)

0,4%

0,8%

14:30

USD

CPI USA (Annuale) (Apr)

5,5%

5,6%

14:30

USD

CPI USA (Mensile) (Apr)

0,4%

0,4%

Giovedì è in agenda la riunione della Banca d’Inghilterra che dovrebbe alzare i tassi di 25 punti base.

Un aumento di 25 punti base appare già scontato nell’azione di politica monetaria della Banca d’Inghilterra. La sterlina ha recentemente violato al ribasso il supporto tecnico ,8770 proiettando gli scambi verso il nostro target intermedio fissato nell’FX OUTLOOK RISKOO a quota ,87.

La Germania rallenta ancora

Nel frattempo registriamo ancora una volta  la diminuzione della produzione industriale tedesca che ha registrato nel mese di marzo una flessione di 3,4% su mese, oltre le attese per -1,3%. Anche i dati diffusi venerdì sugli ordini all’industria hanno visto un calo decisamente oltre il consensus sempre a marzo, con un -10,7% rispetto al mese precedente e ben oltre le attese per -2,2%. L’economia tedesca mette in evidenza un passaggio congiunturale piuttosto preoccupante, a conferma che il rialzo dei tassi sta impattando in modo significativo oltre alle note difficoltà legate alla processo di transizione che la componente manifatturiera sta evidenziando con particolare asprezza in Germania.

Il Giappone sperimenta l’inflazione

Mentre in Occidente le banche centrali si confrontano con l’inflazione, in Giappone si comincia solo ora a sperimentare il pericolo, peraltro cercato dalla BoJ, di una crescita dei prezzi. Diversi esponenti del board della banca centrale nipponica hanno messo in evidenza la necessità che l’istituto sia vigile nei confronti del rischio che l’inflazione acceleri oltre le attese. E’ quanto è emerso dalla pubblicazione dei verbali della riunione del 9 e 10 marzo, l’ultima dell’era Kuroda. In occasione del meeting la banca centrale aveva lasciato invariata la propria politica ultra accomodante. Per qualche esponente del board, stando ai verbali, ci sono “segnali positivi” che si stia andando verso il target del 2%.

Il risveglio dell’inflazione, da anni perseguito dalla linea di policy monetaria della Banca, fa leva sulla crescita record del settore dei servizi giapponese. La lettura di aprile dell’indice Pmi servizi, a cura di Jibun Bank, si è attestata a 55,4 dal 55,0 di marzo. Si tratta di un dato superiore alla stima ‘flash’ di 54,9. L’indice registra per il settimo mese consecutivo valori oltre la soglia di 50. Nel contempo, l’indice composito (servizi + manifattura), cresciuto al ritmo più rapido da giugno 2022, è rimasto invariato rispetto al 52,9 del mese precedente, mantenendosi oltre la soglia di 50 per il quarto mese di fila.

Mentre la manifattura continua ad evidenziare un rallentamento, i servizi rafforzano l’espansione della crescita

Negli ultimi mesi il comparto dei servizi al consumo ha messo in evidenza su scala globale una forte espansione della crescita. I dati del settore PMI globale di marzo, ad esempio, hanno mostrato che l’attività dei servizi al consumo gode di una fase positiva, sovraperformando tutti gli altri settori. Il comparto in più rapida crescita è stato quello legato alle attività ricreative ed al turismo, facendo segnare nel contempo il boom anche dei trasporti. I dati PMI indicano quindi un picco nella spesa per i viaggi guidata dai consumatori a seguito di un più completo riavvio dell’economia globale dopo la pandemia. I risparmi repressi e il clima migliore hanno sostenuto, con l’allentamento delle restrizioni COVID-19 nella Cina continentale, un  ritmo di espansione della domanda piuttosto favorevole. Si noti che questa è anche l’area dell’economia che sta attualmente registrando la più forte tendenza all’inflazione. I prezzi stanno aumentando mentre le aziende orientate al consumo lottano per soddisfare la domanda. Sarà quindi importante osservare per quanto tempo persisterà questo aumento, sia dal punto di vista della crescita che dell’inflazione.

WB MARKET MOVER MONITOR

FOREX MARKET

Con l’esito delle ultime due riunioni di FED e BCE l’equilibrio tra euro e dollaro non è cambiato. Gli scambi consolidano valori sopra 1,10. Tuttavia abbiamo notato nelle ultime due settimane una parziale perdita i momentum con cedimenti che finora sono stati delimitati da quota 1,0950 eur usd. Anche le reazioni seguenti alle conferenze stampa dei due governatori hanno messo in evidenza escursioni di prezzo su tali limiti.

La tenuta al momento dell’euro appare sostenuta dalla duplice forza di attrazione esercitata da un lato dalle dichiarazioni dei membri del Consiglio BCE (vedi sopra), dall’altro dalle attese di un primo taglio dei tassi da parte della FED a settembre.

Tuttavia sullo sfondo permangono alcuni fattori che potrebbero prendere il sopravvento (crisi banche) e mutare il sentiment di mercato con una più marcata avversione al rischio. Ciò verosimilmente porterebbe il mercato a coprirsi sugli attivi di parcheggio tra cui proprio il dollaro.

COMMODITY

Ancora una volta è il comparto Energy a focalizzare l’attenzione. Il Brent oil è sceso la scorsa settimana in un movimento flash a quota 72 usd/bar. I prezzi del petrolio hanno chiuso l’ottava, nonostante il rimbalzo di venerdì, in forte ribasso. Hanno accompagnato tale movimento anche i prezzi del Gas naturale. IL future sul TTF sono scesi sino a verificare questa mattina quota 35 eur mwh dove da alcuni mesi abbiamo fissato il nostro target riflessivo per la primavera di quest’anno WB COMMODITY PERSPECTIVES.

Ci aspettiamo ulteriore debolezza anche nel segmento dei metalli. Al LME il rame è tornato ad indebolirsi nuovamente e sempre in direzione di area 8500 & 8000 usd.

 

 

 

 

I Market Mover più significativi della settimana si concentrano nella lettura del GDP USA (gio 27 14.30) e Germania per il IQ 2023 (ven 28 h. 10) oltre al dato di oggi sull’indice IFO.

IFO L’indice viene costruito utilizzando una base dati costituita da circa 10 mila imprese appartenenti ai settori manifatturiero, costruzioni, vendita all’ingrosso e vendita al dettaglio presenti in Germania. A tutte queste aziende viene chiesta una valutazione sulle condizioni attuali dei loro affari e sulle aspettative per i sei mesi successivi. L’Istituto di previsione economica tedesco afferma che, nonostante le turbolenze in alcune banche internazionali, l’economia tedesca si sta stabilizzando. In pratica la sua configurazione riporta per analogia all’andamento del PMI Composite, la cui tendenza risulta fortemente mitigata da quella relativa ai servizi, mentre il Manufacturing, come di seguito scritto, continua ad evidenziare difficoltà.

PRIMA VERIFICA SULLA CRESCITA 2023: GDP USA E GERMANIA IQ

PMI Recentemente il Fondo Monetario ha abbassato le stime sulla crescita per l’anno in corso. I dati PMI che misurano il livello di fiducia delle imprese hanno evidenziato una certa aleatorietà nella lettura del sentiment del comparto manifatturiero, confermando invece una tenuta positiva di quello relativo ai servizi.

Negli Stati Uniti il dato di venerdì ha sorpreso in positivo con il ritorno verso l’area di espansione del comparto manifatturiero e con altrettante conferme positive su quello dei servizi.

In Eurozona ed in particolare in Germania e Francia abbiamo avuto un’ulteriore perdita di momentum della fiducia delle imprese manifatturiere. I dati sui servizi hanno mitigato la delusione per l’ulteriore flessione rispettivamente a 44 e 45,5 del PMI Manufacturing con la media per l’Eurozona che si attesta a 45,5.

GDP L’ultima stima del modello GDPNow per la crescita del GDP USA  (tasso annuo destagionalizzato) nel primo trimestre del 2023 è stata rilevata  al 2,5%  sulla base dei dati disponibili al 18 aprile. Di conseguenza il dato si pone al momento al di sopra del consensus degli analisti che prevedono una crescita per il IQ al 2%.

Venerdì il Federal Statistical Office of Germany riporterà l’andamento del GDP per il IQ della Germania. Le previsioni si attestano per una crescita allo 0,3% con una tendenza annuale allo 0,8%, mentre il FMI stima nel suo più recente Outlook una crescita negativa dello 0,1%.  Contemporaneamente avremo anche la lettura del medesimo dato sul GDP in  Francia, Spagna, Italia ed Eurozona.

ORA FX CALENDARIO MACRO ATTESA PRECEDENTE
07:30   EUR PIL Francia (Trimestrale) (1° trim.) 0,20% 0,10%
07:30   EUR PIL Francia (Annuale) (1° trim.) 0,50% 0,50%
09:00   EUR PIL Spagna (Annuale) (1° trim.) 3,00% 2,60%
10:00   EUR PIL Spagna (Trimestrale) (1° trim.) 0,30% 0,20%
10:00   EUR PIL Germania (Annuale) (1° trim.)   0,80% 0,30%
10:00   EUR PIL Germania (Trimestrale) (1° trim.)   0,30% 0,90%
10:00   EUR PIL Italia (Annuale) (1° trim.) 1,40% 1,40%
10:00   EUR PIL Italia (Trimestrale) (1° trim.) 0,20% -0,10%
11:00   EUR PIL Eurozona (Trimestrale) (1° trim.) 0,20% 0,00%
11:00   EUR PIL Eurozona (Annuale) (1° trim.) 1,40% 1,80%
14:00   EUR IPC in Germania (Annuale) (Apr) 7,30% 7,40%
14:00   EUR IPC in Germania (Mensile) (Apr)   0,60% 0,80%

Tra i Market Mover significativi vi è anche la lettura dell’inflazione ad aprile rilevata in Germania. Tutti i dati in calendario vengono pubblicati in una versione preliminare per cui necessiteranno di ulteriori verifiche.

WB MARKET MOVER MONITOR

FOREX  MARKET

Tutti i dati sopra riportati concorrono al momento a formare la base decisionale su cui Federal Reserve e BCE prenderanno le loro decisioni di politica monetaria nei meeting che si terranno la prossima settimana. Seguiremo le decisioni e le relative conferenze stampa di Jerome Powell e di Christine Lagarde per riportare giovedì 4 maggio alle 16.00 nella diretta streaming, INSIDE CENTRAL BANK (link per iscriversi), le nostre valutazioni sugli impatti che le decisioni produrranno sui mercati.

Recentemente l’eur usd è tornato a scambiare sulla parte alta del range di attuale dominio, 1.05/1.10, sulla spinta generata dalla prevalente attesa dei traders che sia la Fed a sospendere per prima il programma di inasprimento dei tassi. L’inflazione ha avviato il suo percorso di discesa prima negli Stati Uniti e successivamente in Eurozona. Di conseguenza il percorso di discesa ha maturato maggiori progressi negli USA.  Il confronto tecnico che si sta formando tra 1.09-1.10 risulta estremamente significativo dal punto di vista del trend. Lo è stato lo scorso anno quando l’eur usd aveva collaudato tale area per diverse sessioni, prima di violarla al ribasso ed approfondire il percorso regressivo che aveva spinto il cambio a fissare il minimo in area 0.95.

COMMODITY

Tutti i dati sopra riportati concorrono al momento a formare la base decisionale su cui Federal Reserve e BCE prenderanno le loro decisioni di politica monetaria nei meeting che si terranno la prossima settimana. Seguiremo le decisioni e le relative conferenze stampa di Jerome Powell e di Christine Lagarde per riportare giovedì 4 maggio alle 16.00 nella diretta streaming, INSIDE CENTRAL BANK (link per iscriversi), le nostre valutazioni sugli impatti che le decisioni produrranno sui mercati.

Recentemente l’eur usd è tornato a scambiare sulla parte alta del range di attuale dominio, 1.05/1.10, sulla spinta generata dalla prevalente attesa dei traders che sia la Fed a sospendere per prima il programma di inasprimento dei tassi. L’inflazione ha avviato il suo percorso di discesa prima negli Stati Uniti e successivamente in Eurozona. Di conseguenza il percorso di discesa ha maturato maggiori progressi negli USA.  Il confronto tecnico che si sta formando tra 1.09-1.10 risulta estremamente significativo dal punto di vista del trend. Lo è stato lo scorso anno quando l’eur usd aveva collaudato tale area per diverse sessioni, prima di violarla al ribasso ed approfondire il percorso regressivo che aveva spinto il cambio a fissare il minimo in area 0.95.

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INSIDE CENTRAL BANK
Giovedì 4 maggio alle h. 16.00 in collaborazione con A.I.T.I. commenteremo in diretta streaming le decisioni della FED e BCE con i riflessi sui mercati Forex. E’ previsto un focus sull’andamento di alcuni strumenti di Tesoreria ed un approfondimento sui tassi. Link per ricevere l’invito

Tutte le riflessioni su crescita, comportamento dei mercati, postura delle banche centrali vertono sempre sull’andamento dell’inflazione. Questa settimana, nel pomeriggio di mercoledì,  il calendario economico mette in evidenza la pubblicazione dei dati di marzo relativi alla dinamica dei prezzi negli Stati Uniti. L’attesa per l’inflazione generale è di un ulteriore discesa dal precedente 6% al 5,2% nella proiezione annuale, mentre su base mensile il consensus si aspetta una flessione dallo 0,4 allo 0,2%.

Nel contempo l’inflazione dei prezzi al consumo di base, che esclude i costi di cibo e carburante, dovrebbe aumentare dello 0,4% su base mensile, per un incremento annuale del 5,6%, rispetto al 5,5% di febbraio.

I dati sull’inflazione arrivano sulla scia dell’ultimo rapporto sui posti di lavoro negli Stati Uniti, che continua ad evidenziare una domanda sostenuta, benché il dato sia stato marginalmente inferiore alle attese, alimenta le attese per un nuovo rialzo dei tassi da parte della Fed nella riunione del 2-3 maggio.

Il calendario economico prevede anche i dati sulle vendite al dettaglio USA di marzo: gli economisti si aspettano un altro calo a causa dell’elevata inflazione che erode la capacità di spesa delle famiglie. Giovedì saranno pubblicati i dati sulle richieste di sussidi ai disoccupati iniziali e sull’inflazione dei prezzi alla produzione.

I mercati dubitano sempre più che la Fed desideri aumentare ulteriormente i tassi, anche se proprio l’aleatorietà della prossima lettura del IPC può ancora modificare le aspettative.  Un altro dato mensile dello 0,4% sull’IPC core, più del doppio del tasso richiesto nel tempo per riportare gli Stati Uniti all’obiettivo del tasso di inflazione del 2% su base annua, potrebbe spingere al rialzo le aspettative per l’imminente riunione del FOMC.

Le banche centrali sono consapevoli delle condizioni sempre più rigorose dei prestiti concessi alle imprese, nonché dei costi di finanziamento elevati. Su tali basi, il timore che la fiducia sulla crescita possa raffreddarsi velocemente risulta piuttosto elevato. Allo stesso tempo temono che allentare ora la lotta all’inflazione possa pregiudicare tutto il lavoro sin qui svolto.

Al momento si sono spenti i timori su un più ampio contagio della crisi che a metà marzo aveva colpito il settore bancario. Di conseguenza gli investitori sono ritornati a sfidare le banche centrali sul terreno della politica monetaria scommettendo su un fine programma imminente, vista la curva discendente dell’inflazione generale.  La riunione della Bank of Canada, benché marginale, offre un primo spunto di riflessione qualora non dovesse, come da attese,  aumentare i tassi questa settimana.

I rendimenti dei bond governativi sono scesi sino a testare livelli che noi reputiamo significativi in quanto valori pivot tra il ciclo rialzista e l’apertura di un reversal più stabili rispetto a quanto sinora visto.

I dati PMI di marzo, benché con qualche ombra,  hanno confermato su scala globale un ulteriore progresso positivo. In settimana è atteso l’aggiornamento di aprile del FMI all’Outlook 2023. Non sono attese particolari modifiche rispetto alla precedente pubblicazione. Ma considerati i tempi costituiscono comunque un faro utile per comprendere quale sia la rotta della crescita globale.

I RENDIMENTI GOVERNATIVI GUIDANO LE ATTESE SUI TASSI

I RENDIMENTI GOVERNATIVI GUIDANO LE ATTESE SUI TASSI

A favore dei mercati ha giocato anche l’immissione di liquidità operata dalla PBoC . Il taglio dell’RRR della Banca centrale cinese ed una quantità significativa di iniezione di liquidità nelle ultime due settimane di marzo lasciano presupporre che vi sia stato un incremento della  sino a 4000 miliardi di CNY, rispetto ai 1810 miliardi di CNY di febbraio.

WB MARKET MOVER MONITOR

FOREX MARKET

L’eur usd è ritornato a scendere sotto quota 1.09. Il dollaro è ritornato a rafforzarsi contro le principali divise nonostante lo spread sui rendimenti si sia assottigliato ulteriormente. In linea con quanto riportato nel nostro ultimo INSIDE CENTRAL BANK, dedicato alle riflessioni sugli ultimi due meeting di Fed e BCE, il cambio conferma di rimanere inserito all’interno del range 1.09/105. Gli scambi che debordano da tale finestra appaiono ancora governati da movimenti di coda. Questa settimana, in attesa di leggere il dato sull’inflazione USA, abbiamo messo a fuoco l’area 1.09-1.07 .

forex : market mover monitor week

WB ANALYTICS: EUR USD CYCLE

INTEREST RATES

Abbiamo già fatto notare il ridimensionamento dei rendimenti governativi sul tratto medio e lungo della curva. Stiamo guardando con attenzione area 2% per il 10 anni Bund e 4% per il 10 anni BTP. Sotto tali soglie potrebbe aprirsi un ulteriore importante finestra di ritracciamento dei valori.

TASSI: market mover monitor week

WB ANALYTICS: GERMAN BUND 10 Y YIELD

COMMODITY 

Il mercato delle commodity è fortemente concentrato sull’andamento dei prezzi dell’energia ed in quest’ambito sul recente rialzo delle quotazioni del greggio. Il Brent dovrebbe ritornare gradualmente a testare quota 80 usd/bar. Tuttavia qualora dovesse consolidare valori sopra tale soglia dovremmo considerare i rischi per un ulteriore apprezzamento.

Per avere un quadro di approfondimento più ampio chiedi di ricevere i nostri rapporti aggiornati

 

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AITI, ASSOCIAZIONE ITALIANA TESORIERI D’IMPRESA,  in scia al grande seguito di “INSIDE CENTRAL BANK”,ha organizzato con WBADVISORS  un nuovo servizio di informazione sugli eventi che possono muovere i mercati al centro dell’operatività dei tesorieri d’impresa.
Wlademir Biasia commenterà con brevi pillole gli eventi e gli alert che possono muovere i mercati con particolare focus sui cambi tassi d’interesse e commodity.

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WBFLASH pillole in tesoreria

 

 

  • SEGNALI DI RIBASSO DEL 10 ANNI USA
  • SEGNALI DI ALLERTA A QUOTA 4000 DI S&P 500
  • FX: EUR USD A QUOTA 1,09 – RITORNA A RAFFORZARSI LO YEN
  • RIPRENDE LA DISCESA DEL 10 Y GERMANIA VERSO IL 2%
  • ATTESE SORPRESE NEGATIVE DAI DATI SULL’OCCUPAZIONE USA DOMANI

RIALZO DEL PETROLIO – Nove membri dell’OPEC+ hanno annunciato oggi un taglio “volontario” della produzione per un totale di 1,66 milioni di barili al giorno che entrerà in vigore da maggio fino alla fine del 2023.

RIALZO DEL PETROLIO – Nove membri dell’OPEC+ hanno annunciato domenica un taglio “volontario” della produzione per un totale di 1,66 milioni di barili al giorno che entrerà in vigore da maggio fino alla fine del 2023.

La notizia circolata nel fine settimana spinge nuovamente sopra 80 usd/bar il Brent. La consistenza del taglio rischia di pregiudicare il segnale riflessivo catturato il 13 marzo, per il quale ci siamo spesi con la conferma delle nostre stime di proiezioni posizionate a 60 usd/bar.

L’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio, compresa la Russia, si sono impegnati domenica a effettuare dal prossimo mese tagli della produzione giornaliera che supereranno 1 milione di barili al giorno, 500.000 l’Arabia Saudita. Il prezzo del petrolio in rialzo rischia di togliere un contributo positivo al rallentamento dell’inflazione soprattutto negli Usa.

La crescita attesa dalle aziende manifatturiere

Nel frattempo i sondaggi PMI manifatturieri riportano l’attenzione sui fondamentali economici in quanto persistono i timori sull’impatto dell’aumento dei tassi di interesse. I dati relativi ai sondaggi Flash PMI e quelli definitivi di oggi lunedì,  la cui finestra di rilevazione ha coperto i giorni in cui si è manifestata l’esplosione dei problemi nel settore bancario, hanno evidenziato le alterne attribuzioni della crescita a marzo.  Bene in Italia, sempre in debolezza Germania e Francia, in leggero recupero gli Usa, in consolidamento a quota 50 la Cina. Diversamente dal manifatturiero, il comparto dei servizi continua  a trascinare più attivamente la crescita.

Per dare un’idea fotografica del tenore delle aspettative sulla crescita percepita dalle aziende, attraverso la lettura dei dati PMI manifatturieri di cui sopra, abbiamo riportato una tabella dei valori disponibili. Come si evince dalla lettura, su scala globale, la Germania si pone in coda.

IL RIALZO DEL PETROLIO APRE LA SETTIMANA

WB ECONOMICS: GLOBAL PMI MANUFACTURING MAR 2023

 

GLOBAL PMI MANUFACTURING MAR 2023

GLOBAL PMI MANUFACTURING MAR 2023

L’inflazione continua a tenere alta l’attenzione delle banche centrali

L’inflazione nelle rilevazioni più recenti di marzo è scesa in Eurozona. In particolare abbiamo visto un netto raffreddamento in Italia e Spagna. Anche in Germania scende a marzo al livello più basso dalla scorsa estate. Sulla discesa dei prezzi  permangono tuttavia tensioni sul mercato del lavoro.

Ciò riporta l’attenzione al dato di venerdì sulle statistiche occupazionali USA. Sappiamo che il lavoro della Fed è particolarmente focalizzato sul contrasto dell’inflazione salariale. Un dato inferiore alle attese, ovvero meno di di 240k nuovi occupati (escluso il settore agricolo),  potrebbe allentare ulteriori attese per rialzi dei tassi, anche se ora dovremo aggiungere nel quadro le potenziali reazioni del prezzo del greggio.

IL RIALZO DEL PETROLIO APRE LA SETTIMANA

GLOBAL WORLD INFLATION

Congiuntura verso Banche centrali

Come scritto sullo sfondo permangono le preoccupazioni per gli effetti che il rialzo dei tassi sta producendo sotto traccia, unito al prevedibile impatto restrittivo sulle condizioni del credito causato dalla crisi bancaria. Verificheremo nelle prossime settimane la reazione della BCE in virtù dei dati congiunturali a cui dobbiamo unire i recentissimi dati sul rallentamento confermato della crescita percepita dalle aziende (PMI) in particolare quelle tedesche e quelle francesi.

Nondimeno le turbolenze delle ultime settimane hanno chiaramente evidenziato che l’aumento dei tassi di interesse, il più aggressivo dall’inizio dell’unione monetaria, ha un costo. Ogni ulteriore rialzo dei tassi, aumenta il rischio che qualcosa possa creare incidenti di percorso. Ci aspettiamo quindi che la BCE e pure la Fed procedano con maggiore cautela nei prossimi mesi. La BCE, infatti, è probabilmente già entrata nella fase finale del suo ciclo di inasprimento. È una fase che sarà caratterizzata da un vero e proprio approccio meeting-by-meeting, con un Consiglio sempre più diviso nel prendere le opportune decisioni.

Anche negli Stati Uniti il dibattito sui tassi rimane attivo. E non solo.  La scorsa settimana il segretario al Tesoro Janet Yellen ha affermato che potrebbe essere necessario inasprire le regole bancarie dopo i recenti fallimenti di Silicon Valley Bank (SVB) e di Signature Bank. Il Segretario ha avvertito delle vulnerabilità strutturali che devono essere affrontate nel settore delle “banca ombra” che includono veicoli di cartolarizzazione , conduit di titoli commerciali garantiti da attivi finanziari, fondi del mercato monetario , hedge fund ed istituti emittenti di mutui.

I rendimenti dei governativi sono scesi recentemente a conferma di un quadro in cui si sovrappongono attese per un rallentamento dell’inflazione unito al raffreddamento della crescita. Un quadro tendenzialmente favorevole per un ulteriore raffreddamento dell’inflazione a cui dobbiamo sovrapporre gli effetti dell’inatteso taglio della produzione petrolifera.

(per gli approfondimenti potete richiedere il nostro FX Outlook Riskoo).

 

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PODCAST MERCATI IN PILLOLE

WBFLASHpetrolio brent futures

WB ANALYTICS: BRENT OIL FUT

 

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WBFLASHWBFLASH 31.03.23_ pillole in tesoreria TEMPI FURIOSI