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USA: E’ TEMPO D’INFLAZIONE?

INFLAZIONE USA. Oggi un attimo prima delle 14.30 i mercati si fermeranno per attendere la pubblicazione del dato mensile di marzo. L’0attesa riporta un consensus che stima un aumento dei prezzi prossimo allo 0,2% m/m. L’IPC annuale salirebbe rispetto allo scorso marzo 2020 a 2,5%. L’IPC marzo su marzo aumenterebbe dello 0,5%.

Perchè l’inflazione ha assunto un ruolo critico nella lettura dei mercati?

Nell’ultima settimana abbiamo visto diversi interventi di autorevoli membri del Fomc compreso J Powell intervenire per esprimere il loro pensiero su quali siano le riposte che la FED possa mettere sul tavolo per gestire l’attuale congiuntura. Il più attivo, James Bullard, presidente della Riserva Federale di St.Louis, ha dichiarato in un’intervista a Bloomberg Television che un’eventuale azione di  tapering potrebbe rientrare tra le opzioni di politica monetaria della Fed qualora la ripresa assumesse ancor più rilievo e stabilità lungo il percorso della crescita.

Come abbiamo scritto ieri e ribadito questa mattina a CLASS CNBC  in un’intervista rilasciata da Wlademir Biasia a Caffè Affari, il quadro di riferimento spingerà la Riserva Federale a modificare la propria comunicazione da una guidance accomodante verso una linea che sposta ad un orizzonte più ravvicinato il potenziale rialzo dei tassi negli Stati Uniti. In termini concreti la Fed tenderà a preparare il mercato per un possibile rialzo nel 2022 anziché 2023.

La BCE come interpreta l’attuale ciclo d’inflazione?

Nell’intervento più recente rilasciato da un membro esecutivo del Board della BCE, Fabio Panetta, sono stati ribaditi temi che pongono la linea di policy monetaria nell’Eurozona in un piano diverso rispetto a quella americana. Dall’intervista del dott. Panetta emergono toni ancora preoccupati circa l’uscita dell’Europa dalla crisi sanitaria:  “Dobbiamo rendere operativo lo strumento di Recovery Ue” e “dovremmo valutare se fornire maggiore sostegno fiscale per riportare la domanda al suo potenziale più velocemente”, aggiunge ancora:  “in generale, non sarebbe saggio scommettere su un rapido recupero. Ci sono rischi che possono impedire la realizzazione dei miglioramenti pianificati. E anche se riusciamo a uscire presto dalla pandemia, ci renderemo conto che il danno all’economia è maggiore di quello che vediamo ora… Nulla impedisce alla zona euro di avere una robusta ripresa – ha osservato – ma per questo l’economia deve essere sostenuta con il livello appropriato di stimolo monetario e fiscale. La prudenza ci dice che è meglio iniettare troppi stimoli che non essere all’altezza”

E’ facile intuire che il dott. Panetta stia sollecitando il Consiglio ad essere più assertivo nell’utilizzo di strumenti accomodanti anche da parte della BCE.

Il diverso regime di attenzione verso gli sviluppi dell’inflazione nelle due sponde dell’Atlantico appare dunque scorrelato  favorendo un contesto valutario in controtendenza rispetto a quanto ancor oggi molti analisti sostengono.

Quali impatti sul dato relativo all’inflazione USA che sarà pubblicato oggi?

Nell’immediato i mercati attendono un dato in linea o leggermente sopra le attese. L’eur usd rimane posizionato sopra area 1,1890. Come scritto nel MarKet Mover Monitor della settimana area 1,1870 costituirà il punto di maggior tensione sugli sviluppi conseguenti alla lettura del dato odierno. Un dato leggermente sopra le attese spingerà i corsi a violare tale livello e ridare nuovamente forza al dollaro, diversamente potremmo assistere ad un ulteriore breve rialzo dell’euro verso area 1,1965/70.

WB ANALYTICS EUR USD HOURLY
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