LA STORIA RIPETE SE STESSA OVVERO I COMPORTAMENTI REPLICANO ALLA STORIA SEMPRE ALLO STESSO MODO.
Ieri i mercati dopo un avvio incerto hanno trovato la strada del rialzo, chiudendo la sessione con un bilancio positivo su tutta la linea. Da oriente a occidente.
Le notizie peggiorano il quadro giorno per giorno. Prevale l’idea che un sia sufficiente un breve recupero per vendere meglio del giorno precedente. Oggi ritornano quindi le vendite. La Fed continua ad immettere liquidità superando se stessa in un framework che ormai sembra essere entrato anch’esso nella normalità.
Crediamo che nonostante una nuova apertura incerta, il mercato tenterà anche oggi di ricostruire posizioni rialziste. Il nostro indicatore guida, lo Standard & Poor 500 proverà ad avvicinare area 2600. Il punto rappresenta la soglia d’ingresso per un ulteriore recupero del mercato azionario. Se nelle prossime ore riuscirà ad oltrepassare l’ostacolo entreremo definitivamente in una fase di recupero. I mercati, le banche centrali, il mondo ha bisogno di toccare con mano un segno di questo recupero per avere la riprova che le misure messe sul tavolo riescono a mitigare la mancanza di visibilità sul futuro prossimo. Della dimensione e dei rischi a cui va incontro questo potenziale rimbalzo lo abbiamo scritto nell’Outlook WB Perspectives di lunedì. Per completare il pensiero, il successo dell’operazione rimbalzo è vincolato alla tenuta dei minimi segnati lunedì.
Sempre ieri l’euro dollaro ha violato al ribasso quota 1,11/1,1040. Si trattava della soglia che avevamo indicato come area trigger per riportare nuovamente denaro verso il dollaro. La tesi che avevamo sviluppato sempre nell’Outlook di lunedì in merito alla crescente richiesta di dollari a livello globale per far fronte a fabbisogni di natura finanziaria, sta assumendo giorno per giorno maggior risonanza. Qualcuno potrebbe stupirsi del livello che potrebbe quotare il cambio nelle prossime settimane.
Inoltre rileviamo un sempre maggiore flusso di prese di posizioni da parte di analisti verso le dichiarazioni rilasciate dalla BCE lo scorso giovedì. Soprattutto ci preoccupano molto le conseguenze di quel liberi tutti che sta spingendo lo spread BTP BUND ben oltre la soglia 275. Al di là della tensione che l’evento produce in prospettiva sul piano dei conti pubblici, prevale l’interrogativo sull’effettiva volontà della BCE e dell’UE di mitigare tali distorsioni ed essere effettivamente solidale con l’Italia al di là dei proclami.
Se si osserva il livello delle misure fiscali ed economiche messe in campo dagli altri paesi dell’Unione e dalla stessa Inghilterra c’è da chiedersi se abbiano sovrastimato i rischi o se sia l’Italia ad averli sottostimati! Ironia a parte non ci siamo. La priorità sanitaria non deve assolutamente eludere le priorità sulla derivata seconda: le imprese. Le sole che generano lavoro e ricchezza.