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I MARKET MOVER DELLA SETTIMANA

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I MARKET MOVER DELLA SETTIMANA

FED: come reagirà ai forti segnali di ripresa?

Anche questa settimana metteremo a fuoco le riunioni di politica monetaria delle banche centrali: FED, BoE, BoJ.
Il FOMC si riunisce tra crescenti segnali che indicano che l’economia statunitense è destinata a una crescita eccezionale nel 2021, oltre a un aumento delle pressioni inflazionistiche. Anche nel Regno Unito, dove la Banca d’Inghilterra si riunisce per definire la politica monetaria, abbiamo una situazione simile anche se con un’incertezza leggermente maggiore sulle prospettive di crescita per il prossimo anno.

Molti analisti inglesi continuano a diffidare di aumentare le loro previsioni di crescita a causa sia del COVID-19 che della Brexit. Ciononostante, sia le riunioni del FOMC che quelle della BoE saranno monitorate attentamente per rilevare eventuali segnali che il miglioramento delle prospettive e le recenti pressioni al rialzo sui rendimenti obbligazionari possano modificare l’atteggiamento ultra accomodante delle banche centrali rispetto al passato. Dollaro e sterlina rimangono positive dopo il significativo recupero messo a segno da inizio anno.

MARKET MOVER IN ASIA

In Giappone, i mercati hanno ipotizzato che le recenti oscillazioni dei rendimenti obbligazionari potrebbero indurre la Banca del Giappone a modificare il suo programma di acquisto di asset. In particolare, la banca potrebbe ampliare le fasce di controllo della curva dei rendimenti quando annuncerà i risultati della revisione della linea di policy in occasione della prossima riunione monetaria. La banca ha nel frattempo sottolineato la necessità che i tassi a lungo termine rimangano bassi per sostenere la ripresa economica post COVID-19. L’eur yen verifica  il nostro target 130 dove abbiamo collocato un punto di spartiacque con effetti significativi sulla tendenza di medio termine.

Oltre  agli eventi di natura monetaria questa mattina abbiamo rilevato i dati in Cina relativi alla produzione industriale di febbraio: il dato 35,1% mensile è superiore alle attese ed aggiorna il la crescita annuale al 35,1%. L’economia cinese riprende la crescita anche sul fronte dei consumi + 33,8% feb, investimenti +35%. Anche gli ultimi dati sulle esportazioni hanno mostrato un aumento del commercio, nonostante le più recenti rilevazioni PMI abbiano indicato un rallentamento del ritmo della crescita economica a seguito delle restrizioni COVID-19 e i ritardi logistici attivi anche in Cina.

Sempre in Asia, verranno pubblicati in Giappone, in India ed in Indonesia i dati sul commercio, l’inflazione, la produzione manifatturiera e il settore dei servizi.

EUROZONA

Mercoledì il calendario propone  per Germania, Francia ed Eurozona  le nuove rilevazioni sul sentiment delle imprese con l’aggiornamento del dato PMI Manufacturing: l’attesa per la Germania riporta un allentamento dal 60,7 al 56,5, l’Eurozona dal 57,9 al 54,3.  Infine venerdì sempre la Germania pubblicherà l’indice IFO di marzo con un’attesa riduzione da 92,4 a 90,5.

 

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RISKOO MONITOR MARKET MOVER

FOREX

– La settimana si apre con il posizionamento dei mercati in vista della due giorni del Fomc. Mercoledì sera J. Powell annuncerà l’esito del meeting e la View della Fed su come la ripresa impatterà su crescita ed aspettative sull’inflazione. Nel frattempo la scorsa settimana il 10 Y US Treasury ha chiuso nuovamente sui massimi in area 1,60%. Con l’attuale livello raggiunto dai rendimenti, lo spread USA GER sul tratto della curva a 10 anni verifica il nostro target annunciato nell’Outlook 20/21 a quota 180 punti base. Si tratta di un passaggio tecnico importante in quanto ristabilisce in termini di appetibilità la direzione dei flussi monetari. Lo scorso autunno avevamo indicato su tali basi il potenziale ritorno di forza del dollaro trainato con un ritardo di 4/6 mesi dal movimento dello spread. Questo percorso rappresenta la sintesi delle attese sulla crescita Usa rispetto a quella dell’Eurozona. Gli Stati Uniti si candidano, dopo l’approvazione del pacchetto fiscale, ad assumere nuovamente il ruolo di locomotiva per l’area atlantica. Dovrebbe beneficiare nel suo insieme attraverso le esportazioni l’intera UE a partire dal’Italia. Nel corso della settimana seguiremo con attenzione il range 1,2050-1,1850 in quanto rappresenta la fascia di mercato intermedia nel percorso di rafforzamento del dollaro. Qualora la Fed dovesse deludere le aspettative su una revisione della propria linea accomodante potremmo assistere ad un momentaneo recupero dell’euro. Tuttavia l’eventuale risposta ci appare strumentale ad un successivo rafforzamento del dollaro che nelle nostre ipotesi continua   a rimanere inserito in un quadro di ulteriore apprezzamento verso i target delineati nel grafico.

Dovremo declinare allo scenario macro e tecnico delineato gli sviluppi politici che il voto di ieri in Germania tenderà a mutare da qui sino alle elezioni di settembre. La battuta d0’arresto della CDU e del suo leader simbolo Angela Merkel potrebbe aprire uno scenario a tutto campo sulla ridefinizione degli equilibri nella stessa Germania ed all’interno del l’UE. Non ultimo dovremo verificare gli impatti che il dissenso verso il Cancelliere potranno avere anche sulla linea di sostegno alla politica della BCE.

La soglia 1,1850/35 rappresenterà nelle prossime settimane un importante test sugli equilibri tendenziali dell’euro nei confronti del dollaro e di conseguenza di tutti gli equilibri all’interno dei rapporti di cambio nel mercato valutario.

Ciò implicherà un ulteriore lavoro di set up dei piani di mappatura dei rischi nell’ambito dei progetti di Enterprise Risk Management.

I MARKET MOVER DELLA SETTIMANA
WB ANALYTICS: EUR USD B_T
I MARKET MOVER DELLA SETTIMANA
WB ANALYTICS: EUR USD L_T

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