FED E BANCA D’INGHILTERRA – Stasera la Federal Reserve pubblica le proprie decisioni di politica monetaria con il mercato che dà pressoché per scontato un rialzo di 25 punti base del tasso di riferimento che, se confermato, sarebbe il primo dopo lo scoppio della pandemia. L’attenzione degli investitori sarà poi concentrata sulle nuove previsioni economiche che offriranno un’idea di quanto e quanto rapidamente l’istituto centrale Usa alzerà i tassi quest’anno oltre che sull’impatto del conflitto in Ucraina e dell’inflazione, al massimo da 40 anni. In vista del meeting di domani, secondo un sondaggio Reuters, la Banca d’Inghilterra aumenterà di nuovo i tassi, per la terza volta di fila.
l’Inghilterra rischi di dover affrontare un ciclo periodo governato da un elevato livello d’inflazione. È probabile che raggiunga un picco dell’8% ad aprile, ma potrebbe raggiungere un picco ancora più alto nel corso dell’anno se i prezzi dell’energia dovessero aumentare ancora una volta. I mercati scontano che la BoE raddoppierà i suoi piani di inasprimento. Ci aspettiamo che la Banca aumenti i tassi per la terza volta questa settimana, e probabilmente di nuovo a maggio. Il Consiglio ha lasciato intendere di volere attuare un inasprimento preventivo per mitigare le loro preoccupazioni sul fatto che i tassi di inflazione più elevati diventino persistenti. La Banca opererà quindi un altro aumento del tasso di 25 pb questa settimana, piuttosto che un movimento più ampio di 50 pb, seguendo una linea meno rigorosa più costante. Il Consiglio aveva indicato nel precedente meeting di temere che tale mossa troppo aggressiva avrebbe potuto innescare tensioni sul mercato. Tuttavia gli investitori hanno alzato le loro aspettative sul numero degli interventi, valutando un inasprimento complessivo ancora maggiore rispetto all’esito del precedente meeting: sei rialzi dei tassi in totale quest’anno. In considerazione del clima di forte incertezza che pervade l’agenda politica e l’economia globale, tale ipotesi ci sembra eccessiva.
Dalla Russia dovrebbe giungere oggi il pagamento delle cedole per 117 milioni di dollari su due obbligazioni russe denominate in valuta Usa e che il Cremlino potrebbe ripagare in rubli. L’agenzia Fitch ha detto che se questo scenario dovesse concretizzarsi saremmo di fronte a un default.
Dall’attesissimo speech di Jerome Powell dovrebbero emerge indicazioni più concrete sulla linea che la Fed terrà per contrastare la crescita più elevata del previsto dell’inflazione. Inoltre pensiamo che sotto traccia il Consiglio voglia impegnarsi per contrapporre la forza del dollaro a quella dell’oro.
Come abbiamo scritto nel Market Mover Monitor Week, le quotazioni dell’oro stanno perdendo momentum dopo il recente picco. Stiamo attendendo un test di area 1850/45 usd/oz per verificare l’effettiva forza dell’oro. Qualora il livello indicato dovesse cedere ad ulteriori vendite, avremo un primo concreto segnale negativo per l’oro nonostante le ragioni congiunturali ne sostengano le motivazioni per l’acquisto.
Ma nel rapporto oro/dollaro leggiamo l’altra faccia dello scontro tra le placche teutoniche appartenenti al Hearthland e l’Eastasia e l’Oceania (G.O. 1984).
GIOVEDì H.9.00 INSIDE CENTRAL BANK – DIRETTA STREAMING SULE DECISIONI DELLE FEDERAL RESERVE: ANALISI SUL TASSO DI CAMBIO EUR USD E RIPERCUSSIONI SUI MERCATI
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