Gli Earnings Growth estimated per lo Stoxx 600 sconta ad oggi una contrazione degli utili per il I°Q 2020 del 36% da inizio anno. Il fatturato al primo trimestre flette del 3,7%. Le misure di restrizioni entrano in vigore in Europa a marzo. Pertanto è logico pensare che la contrazione del fatturato sia imputabile all’ultimo mese del trimestre esaminato.
In queste settimane i mercati azionari hanno influenzato non poco le altre asset class. Nell’ambito delle interrelazioni che ognuna di queste intrattiene all’interno dell’universo mondo dei mercati l’equity rappresenta con buona probabilità, secondo i nostri studi, l’indicatore guida che attraverso la dinamica Risk_On / Risk_Off influenza con un rapporto causa effetto tutti i segmenti di mercato. E’ un pò come assistere ad una tappa del giro d’Italia. C’è sempre una pattuglia di ciclisti che tende a trainare il gruppo.
Nell’elasticità di queste interrelazioni abbiamo visto il crash dei mercati azionari, il loro recupero ancorché parziale, e come noi pensiamo e scriviamo sin dagli inizi della crisi Covid-19 il loro ritorno al ribasso. C’è un intervista televisiva rilasciata a Giuseppe di Vittorio il 9 aprile che riporta fedelmente la nostra view di mercato con la conferma di quanto abbiamo sempre sostenuto.
Lo scorso lunedì abbiamo assistito ad un rialzo miracoloso che, complice la notizia di un imminente vaccino rilasciata proprio prima che gli indici infrangessero al ribasso le soglie critiche, non ha fatto altro che perpetuare la consueta azione distributiva prima di togliere il probabile sostegno agli acquisti.
PMI % CONSUMER CONFIDENCE
al rialzo di lunedì abbiamo pubblicato un post in cui abbiamo messo in evidenza il rapporto tra consumi e Standard & Poor 500. Il perché è presto detto: l’economia USA si regge prevalentemente sui consumi, buona parte di quella mondiale sulle esportazioni verso gli USA. Un malessere accusato dai consumatori americani può scatenare una pandemia seria sugli altri mercati export oriented. Nulla di male. Anzi per l’Italia questo legame rappresenta un cordone ombelicale a cui attingere le uniche speranze di crescita. La maggior parte delle aziende che internazionalizzano pongono il mercato statunitense al primo posto dei propri interessi. In questo modo si creano legami per cui oggetti metafisici come la geopolitica, assumono ruolo e consistenza.
Purtroppo in questa fase i consumatori americani hanno timori verso il futuro prossimo. Questa mattina abbiamo inviato un report sulla fiducia delle imprese raccolta nel sondaggio PMI di maggio. La loro speranza è fortemente correlata al ritorno degli ordinativi. Una parte di questi dipende dal sentiment del consumatore USA. Direttamente e non, attraverso le filiere, esso esprime la propria forza economica.
Con il crollo dell’occupazione negli USA a livelli record nella storia contemporanea, non possiamo aspettarci a breve la ripresa dei consumi. Le catene di distribuzione, fatta eccezione per quelle digitali, sono comunque in crisi.
EARNIG GROWTH VS. MARKET CYCLE
Le vendite che sono ritornate sugli indici azionari nella giornata di ieri rischiano quindi di spingere le quotazioni degli indici verso i minimi toccati la scorsa settimana. Se la Fed o qualche altro soggetto non saprà fornire una buona notizia al nuovo test di area 280/2750 – S&P 500, 326/323 – Stoxx 600, dovremmo rassegnarci ad assistere ad una altro spiacevole episodio di ribassi.
In questa fase il nostro algoritmo ADVANCE CYCLE ha raggiunto il suo picco di espansione massima, mentre l’algoritmo su cui basiamo lo sviluppo tendenziale del ciclo, TREND CYCLE , posizionato nella parte intermedia del grafico, ha continuato a mantenere un segnale di tendenza negativo.
La buona notizia è che il Covid 19 perderà i suoi effetti distorsivi. La flessibilità del sistema America tornerà a riassorbire la forza lavoro non occupata più velocemente di quanto non lo farà l’Europa. La Fed piaccia o no continuerà a fornire la liquidità ai mercati. Ritorneranno le opportunità.