L’avversione al rischio che è ritornata a governare i mercati ha prodotto un aumento significativo della volatilità in tutte le asset class. Tra gli effetti causati dalla ricalibrazione dei rischi emerge il timore che la crescita possa subire un nuovo raffreddamento. Venerdì avremo un primo test di come le aziende stiano interpretando i segnali attualmente disponibili sulla nuova crisi che sta colpendo i mercati con la lettura dei sondaggi PMI Flash di marzo. Gli investitori hanno già anticipato gli eventuali segnali di sfiducia shortando i futures sul petrolio e su diverse altre commodity industriali.
Per il momento il fenomeno rientra in un più ampio quadro tecnico in cui prevalgono condizioni di risk aversion, tuttavia il movimento dei prezzi scambiati sembra fortemente orientato ad andare a verificare il nostro target ribassista da mesi indicato a quota 60 usd/bar (Brent Oil). Dai massimi fissati l’11 marzo dello scorso anno a 140 usd/bar il mercato traccerebbe il 60% di ribasso, il 35% dai massimi dell’anno in corso. In pratica, i prezzi dell’energia dovrebbero scendere ulteriormente portando concreti benefici alla lotta all’inflazione.
I prezzi del gas naturale europeo riferibili al future Dutch TTF, sono scesi nella misura dell’88% dai massimi dello scorso mese di agosto. Quelli del natural gas americano sono scesi del 76% dai massimi di 10 usd segnati sempre ad agosto dello scorso anno. Rispettivamente da inizio anno il primo perde il 47%, il secondo il 46%.
I tempi necessari per trasmettere gli effetti su tutta la catena di formazione dei prezzi non sono certamente correlati alla velocità dei mercati finanziari. Le differenze sostanziali tra il gas europeo rispetto a quello americano emergono nel calcolo dei differenziali rispetto alla loro media trattata prima prima del Covid: in questo caso il NG Usa quota a sconto del 20%; il TTF quota ancora un premio di circa oltre il 140%. Mentre sul gas Usa non ci spettiamo ulteriori regressioni sensibili, sul gas UE ci aspettiamo un ulteriore riduzione sensibile dei valori rispetto alle attuali quotazioni: -50%. In altri termini ci aspettiamo un ritorno dei valori verso la parte superiore della fascia di oscillazione precedente al Covid (quota 20 eur mwh).
Le aspettative sulle stime di petrolio e gas incorporano con molta probabilità una riduzione della domanda e di conseguenza una performance macro economica sotto tono.
Come anticipato la scorsa settimana nel nostro MARKET MOVER MONITOR WEEK e nella diretta streaming INSIDE CENTRAL BANK dove abbiamo commentato le decisioni di politica monetaria della BCE, la curva dei tassi è scesa secondo le ampiezze stimate. Il 2 anni IRS ha fissato questa mattina in apertura un minimo in area 3% in discesa dal 4% toccato il 10 marzo. Come scritto ci aspettiamo una fase di consolidamento poco sopra questo livello ed un successivo declino in linea con le view stimate nel nostro ultimo report per la definizione degli scenari, FX RISKOO Outlook, a supporto del servizio di Risk Management Advisory.
Questa settimana, oltre a monitorare gli sviluppi e le reazioni del mercato alla crisi delle banche, seguiremo le decisioni di politica monetaria delle banche centrali di Stati Uniti, Regno Unito e Taiwan. Giovedì mattina alle 9.00 terremo in collaborazione con AITI, l’Associazione Italiana dei Tesorieri d’Impresa, la diretta streaming INSIDE CENTRAL BANK, per commentare le decisioni e la conferenza stampa rilasciata da Jerome Powell mercoledì alle 19.30 (GMT+1).
La curva future sui Fed Funds sconta al momento il 57% di probabilità che la Fed possa alzare i tassi di 25 punti base al termine del Fomc di mercoledì. I recenti dati ufficiali sull’IPC e gli indicatori dei prezzi al di là delle considerazioni da noi sopra riportate, indicano comunque che le banche centrali guardino all’inflazione ancora con un certo timore, rivelando nei loro interventi che la lotta è tutt’altro che finita.
Venerdì S&P Global riporterà l’esito dei sondaggi PMI Flash di marzo per le seguenti aree:
Australia Judo Bank Flash PMI, manifatturiero e servizi
Giappone au Jibun Bank Flash PMI manifatturiero
Regno Unito S&P Global/CIPS Flash PMI, manifatturiero e servizi
Germania S&P Global Flash PMI, manifatturiero e servizi
Francia S&P Global Flash PMI, manifatturiero e servizi
Eurozona S&P Global Flash PMI, manifatturiero e servizi
USA S&P Global Flash PMI, manifatturiero e servizi
Al momento il consensus di mercato stima una moderata ripresa del comparto manifatturiero sia in Eurozona che negli Stati Uniti pur confermando valori che oscillano sempre al di sotto di quota 50 (rallentamento economico).
FX EUR USD
Osservato speciale, al di là dei tassi Usa, sarà ancora una volta l’eur usd. Da diverse settimane avevamo identificato il range 1,05 ed 1,07 come fascia di oscillazione in attesa della decisione dei tassi prima di BCE e poi di Federal Reserve. Mercoledì il Board emetterà la sua decisione in un momento fortemente alterato dalle vicende bancarie e dalla decisione delle banche centrali, Fed in testa, di accordare linee di credito swap in us dollar. E’ il segno che i mercati necessitano di dollari in una fase di prosciugamento della liquidità. Lo sviluppo del mercato sarà vincolato alle decisioni della Fed per le quali il consensus stima un potenziale rialzo di 25 basis point dei Fed Funds portandoli nella forchetta 4,75-5,00%.