La lettura dei dati PMI è stata anticipata dalla notizia in cui il presidente Joe Biden, de varo del pacchetto di stimolo da 1.900 miliardi di dollari, ha presentato ufficialmente un piano di infrastrutture da circa 2.300 miliardi di dollari, che include investimenti in progetti tradizionali come strade e ponti ma anche iniziative legate alla lotta al cambiamento climatico. Il piano che prevede tra l’altro 80 miliardi dedicati al potenziamento e alla modernizzazione del servizio ferroviario passeggeri prevede un incremento delle tasse per le aziende per finanziarlo.
I Market Mover più significativi sono oggi focalizzati sui dati PMI rilasciati in molte regioni economiche: Cina, Giappone, Australia, Eurozona (Germania, Francia, Italia), Inghilterra, Stati Uniti. Canada, Brasile.
PMI ASIA
PMI MANIFATTURA CINA – L’attività delle aziende manifatturiere cinesi è cresciuta a marzo al ritmo più lento di quasi un anno con l’indice Pmi per il comparto, elaborato da Caixin/Markit, sceso a 50,6 – minimo da aprile 2020 – da 50,9 di febbraio e al di sotto delle aspettative per 51,3. Diffuso ieri, il Pmi ufficiale aveva restituito la fotografia di un settore manifatturiero in espansione a un ritmo più rapido il mese scorso.
DATI PMI E TANKAN GIAPPONE – A marzo l’attività delle aziende nipponiche è cresciuta a un ritmo più rapido con la lettura finale dell’indice Pmi manifatturiero, a cura di Jibun Bank, salita a 52,7 rispetto al 51,4 del mese precedente. Il dato ha superato la stima preliminare di 52,0 e rappresenta l’espansione più rapida nel comparto dall’ottobre 2018.
Il morale delle aziende giapponesi inoltre è migliorato nei tre mesi a marzo. L’indice Tankan dei ‘big manufacturers’ della Banca del Giappone è passato a +5 a marzo rispetto al -10 di dicembre a fronte di attese per una lettura a zero.
In apertura di giornata la Russia ha comunicato una leggera perdita di momentum del PMI passando da 51,5 a 51,3.
PMI ZONA EURO
L’Italia apre le rilevazioni con un dato superiore al mese precedente 59,80 contro 56,9. La Spagna cresce a marzo a 56,9 da 52,9; Anche la Francia mette a segno una crescita a 59,3 rispetto 56,1 di febbraio. La Germania che nel mese di febbraio aveva segnato 60,7 segna a marzo 66,6. La Polonia sale anch’essa rispetto a febbraio da 53,40 a 54,30 al disotto delle attese.
In ITALIA, secondo Markit, i dati di marzo hanno evidenziato l’ennesima accelerazione della ripresa del settore manifatturiero. Sia la produzione che i nuovi ordini hanno registrato la maggiore espansione in oltre tre anni, e le aziende campione hanno riportato crescenti vendite e una migliore domanda da parte dei clienti. Di conseguenza, per far fronte alla maggiore mole di lavoro, le imprese manifatturiere hanno aggiunto ulteriore personale ed è rimasto elevato l’ottimismo. Le pressioni inflazionistiche però continuano ad aumentare, i costi di acquisto hanno indicato il più veloce incremento in quasi dieci anni, causando un tasso di inflazione dei prezzi alla vendita quasi record in quanto le aziende hanno cercato di mantenere i loro margini. La causa dell’aumento dei costi citata principalmente è legata ai ritardi nella catena di fornitura, i tempi medi di consegna, infatti, si sono allungati al livello maggiore dal picco pandemico di aprile scorso. Con il settore che ha mostrato una crescita sostanziale nel corso del primo trimestre, si può dire facilmente che la ripresa del settore manifatturiero è ben in corso. Se le condizioni della domanda rimangono elevate, anche in caso di ulteriori misure restrittive, probabilmente assisteremo ad una forte crescita nei prossimi mesi. I problemi che sta affrontando la catena di fornitura possibilmente intralceranno la crescita in corso, e le aziende già riportano i loro tentativi precauzionali di creazione di giacenze, ma qualsiasi altro ritardo o carenza potrebbe però interrompere la produzione.
Anche in Germania sono stati rilevati valori positivi nonostante i vincoli sanitari imposti. Quest’ultimi hanno colpito principalmente il settore dei servizi, non evidenziati in questa tornata di sondaggi. Nelle prossime settimane avremo modo di verificare se il comparto continua ad intravvedere un futuro grigio o se invece, come emergeva in parte dalla lettura dei PMI Flash (advanced), vi siano iniziali indicazioni in grado di ridare fiducia al settore dei servizi.
In generale il comparto manifatturiero dell’Eurozona cresce mettendo a segno un incremento da 57,9 a 62,5.
L’Inghiletrra trae beneficio dall’attesa di una revoca dei vincoli previsti dai blocchi Covid a partire dal prossimo 12 aprile. Il sondaggio tra le aziende manifatturiere riporta il valore dell’indice da 55,1 di febbraio a 58,9. Vale la pena ricordare che l’indicatore PMI rileva condizioni di crescita nelle aspettative delle aziende intervistate quando il valore della curva risulta superiore a quota 50. Viceversa delinea uno scenario di stagnazione/recessione quando i valori risultano inferiori a 50.
Attendiamo ora i dati del pomeriggio negli Stati Uniti per completare lo scenario relativo alle principali aree economico del mondo. L’attesa per il PMI Manufacturing USA fissa una crescita da 60,80 a 61,30, mentre l’analogo indice ISM sempre manifatturiero è anch’esso atteso in moderato rallentamento da 86 a 85. In ogni caso sarà la giornata di domani a riservare i dati più attesi con le statistiche occupazionali attese in crescita: le nuove buste paga per il comparto non agricolo prevede un consensus pari a 647K contro il dato di febbraio a +379K.
AGGIORNAMENTO H.16 DATI PMI MANUFACTURING USA
I dati PMI appena pubblicato da Markit sul manifatturiero e quelli relativi all’ISM degli Stati Uniti confermano un ulteriore accelerazione della ripresa. Il dato PMI atteso a 59 è stato rilevato a 59,10 rispetto a 58,6 di febbraio. Ciò che invece ha accelerato è l’analogo dato ISM, il Manufacturing Index dell’Institute of Supply Management, che da 60,8 sale a 64,7 nel mese di marzo. Soltanto nel 1983 vi sono state rilevazioni più elevate.
Marzo ha visto le aziende operare con maggior frenesia a fronte di un consistente aumento di nuovi ordini. Anche se la produzione ha continuato a crescere ad un ritmo solido, la capacità è stata messa a dura prova dalla dalla combinazione di un’impennata della domanda e di interruzioni della catena di fornitura: i ritardi della catena di approvvigionamento e gli arretrati di ordini non completati stanno crescendo secondo Markit, a tassi che non hanno precedenti nei 14 anni di storia del sondaggio PMI, il che significa che le scorte di prodotti stanno esaurendo. “Il pricing power è aumentato di conseguenza, dato che la domanda supera
l’offerta: i prezzi delle materie prime sono aumentate recentemente al ritmo più elevato rispetto alla media dell’ultimo decennio e i prezzi di vendita al cancello della fabbrica sono aumentati ad un
livello che non si vedeva almeno dal 2007. Gli stimoli messi in campo dall’Amministrazione stanno avendo effetti significativi sulla domanda interna. Il dato di marzo lascia intravvedere un ulteriore espansione della ripresa nel IIQ 2021.
FOREX – Dollaro ancora sui massimi di diversi mesi nei confronti delle principali divise. Attorno alle 7,40, il cambio euro/dollaro vale 1,1717, in calo dello 0,09%, dopo aver chiuso a 1,1728. Alla stessa ora dollaro/yen a 110,71, in rialzo di 0,01% dopo una chiusura a 110,70 e il cross euro/yen scambia in calo di 0,12% a 129,73 (chiusura a 129,87). Lo yuan renminbi perde terreno dopo la pubblicazione dei dati.
In generale l’eur usd, nonostante i dati PMI positivi dell’Eurozona non riesce per il momento ad impostare una reazione più significativa di quanto non sia emerso nelle ultime 24 ore. Prevale su tutto la spinta propulsiva degli stimoli messi in campo dall’Amministrazione Biden.
Nell’Outllook FX RISKOO IIQ 20/21 che abbiamo pubblicato a fine marzo, abbiamo confermato lo scenario indicato per il 2021 sul rafforzamento del dollaro sottolineando l’importanza e le valenze tecniche del test di area 1,16 a suo tempo previsto. I nostri algoritmi EXCESS RETURN ™ e ADVANCE CYCLE ™ hanno nel primo caso messo in evidenza i due momenti di eccesso, nel secondo la perdita di momentum del trend rialzista dell’euro che si è manifestata inizialmente con una divergenza tra il movimento fisico dei prezzi (massimi crescenti) ed i massimi decrescenti dei Momentum. A partire da quota 1,22 l’algoritmo ADVANCE CYCLE ™ è definitivamente entrato in campo negativo qualificando l’inversione del trend di eur usd.
Attualmente lo sviluppo del modello conferma l’evoluzione negativa del ciclo tendenziale dell’euro. Il test atteso nei prossimi giorni di area 1,1650/1,1600 fornirà il collaudo delle indicazioni che abbiamo anticipato nell’Outlook FX RISKOO IIQ.
anche il rapporto eur cny dovrebbe seguire una fase di reazione dell’euro propedeutica allo sviluppo dello scenario di medio termine delineato nelle indicazioni strategiche elaborate nell’Outlook.
WB ANALYTICS: EUR USD B_T
GREGGIO – Prezzi in rialzo sulle attese che il meeting odierno dell’Opec possa decidere limitazioni alla produzione. Attorno alle 7,40 i derivati sul Brent scambiano in rialzo di 33 cent a 63,07 dollari il barile, e quelli sul greggio Usa guadagnano 36 cent a 59,52 dollari.
TREASURIES – Governativi Usa in rialzo negli scambi asiatici. Il decennale di riferimento guadagna 6/32 con un tasso di 1,725%.