Interventi mercati Forex. La debolezza accusata dal dollaro negli ultimi mesi ha consentito a molte monete emergenti e minori di apprezzarsi sui mercati contro lo stesso dollaro ma anche nei confronti dell’euro ed in parte delle major currency. Per tutte le aree che hanno beneficiato del flusso di denaro contestuale si è aperto il tema dell’equilibrio monetario nel rapporto di competitività delle sottostanti economie.
Di conseguenza abbiamo visto un numero crescente di banche centrali intervenire per frenare l’apprezzamento della loro divisa. La prima ad intervenire sul mercato negli ultimi giorni dello scorso anno è stata la Banca Centrale della Polonia. Con il suo intervento ha frenato l’apprezzamento dello zloty sull’euro per evitare una discesa del rapporto eur pln sotto quota 4,50.
INTERVENTI SUL MERCATO FOREX
La stessa manifestazione d’intenti è giunta nelle ultime ore da Riksbank, la Banca Centrale svedese, dalla Banca Centrale israeliana e quella del Cile.
La Riksbank ha annunciato ieri un piano triennale per l’acquisto di divise per un valore di 5 miliardi di sek al mese per i prossimi tre anni, come mezzo alternativo per finanziare le proprie riserve valutarie. La mossa serve a pagare 178 miliardi di corone svedesi di prestiti in valuta che erano stati emessi dall’Ufficio nazionale del debito come mezzo per rafforzare le riserve in valuta. Sostituire le riserve valutarie finanziate dal debito con FX apertamente acquisiti sul mercato ha tra l’altro l’obbiettivo di rallentare il declino dell’eur sek che, come scriviamo nel nostro FX Outlook 20/21, dopo aver testato il nostro target a 10 rischia di scivolare oltre. Tale evenienza gode ancora del nostro consenso in quanto pensiamo che l’ammontare fissato per gli acquisti mensili sia piuttosto ininfluente se rapportato all’ammontare trattato sul mercato FX ogni giorno stimato in 160 bit eur sek e 150 bil usd sek.
Nonostante gli interventi sui mercati Forex e le dichiarazioni delle banche centrali, pensiamo che la reazione del dollaro anticipata nel nostro FX Outlook 20/21 ed evidenziata nel report di ieri, faccia leva su altri elementi. In effetti i volumi coinvolti sembrano piccoli rispetto all’attività delle grandi banche centrali asiatiche di Cina, Corea e Taiwan. Le riserve valutarie relative alla banche segnalate sono aumentate di oltre 10 miliardi di dollari ciascuna negli ultimi mesi, pertanto al momento tali interventi non sono sufficienti per sostenere un reversal del dollaro nei loro confronti. Questa riflessione ci riporta al nocciolo della questione: anche la BCE e la BoJ potrebbero annunciare un programma analogo per aumentare le dimensioni delle loro riserve valutarie? Al momento questo sembra altamente improbabile. Noi continuiamo a pensare che per l’UE il tema del rapporto di cambio eur usd vada ricondotto nell’alveo delle relazioni politiche. Più in generale gli Stati Uniti sono più che consapevoli del fatto che il modello di crescita europeo faccia leva sulle esportazioni e che gli Usa rappresentino il cliente più remunerativo per l’Unione. Il cambio assume quindi nel soft power uno strumento di pressione per riportare l’ombelico degli interessi geopolitici e geo economici nelle rotte Atlantiche piuttosto che in quelle della Via della Seta.
Ieri come atteso l’eur usd è sceso sotto l’area 1,2150/35 attivando un ulteriore segnale reattivo avviato in precedenza dal breakout di 1,2270.
Ma sempre come abbiamo riportato nel FX Outlook 20/21 questa mossa al momento rientra in un collaudo generale di verifica della tenuta del trend rialzista dell’euro e più in generale ribassista del Dollar Index. Per l’indice abbiamo indicato nella quota 92 il punto su cui mettere a fuoco un eventuale segnale di reversal della debolezza della divisa americana. Nel dettaglio, per effetto della variabile tempo/prezzo la prossima settimana i livelli più significativi coincideranno inizialmente con area 91,35 e successivamente 92,45/50.
Gli algoritmi di momentum segnalano, come già descritto, una condizione di eccesso statistico accompagnata da una perdita della forza inerziale dell’ultimo rally dell’eur usd.
Range odierno atteso: 1,22190-1,2090.
EUR USD TECHNICS
Il consensus di mercato stima un apprezzamento ulteriore dell’euro sino a 1,30 nel corso dell’anno. Noi pensiamo che la prosecuzione della tendenza rialzista necessiti di alcuni collaudi non del tutto scontati. La potenziale correzione di cui abbiamo parlato offrirà un primo tagliando importante. Attenzione al range 1,2130 – 1,20.
Di fianco riproduciamo il grafico eur usd che dalla fine dell’inverno 2020 continuiamo a monitorare e dove riportiamo le linee guida che stanno governando, in termini tecnici, l’andamento delle negoziazioni. E’ da oltre nove mesi che i prezzi rispettano i limiti a suo tempo delineati.
Al momento, come accadde per gli inizi della scorsa scorsa estate, il nostro logaritmo segnala un eccesso di rialzo: si tratta del secondo eccesso di momentum. Tuttavia in questa occasione rileviamo la formazione di una forza relativa intrinseca inferiore alla precedente.