Abbiamo realizzato il rapporto sul mercato valutario per il IIIQ presentando la nostra view di scenario, una visione del quadro macro economico letto attraverso i sondaggi PMI con l’andamento della domanda, gli ordinativi attesi, la dinamica dei prezzi e la marginalità delle aziende. Infine nell’ultima sezione del report riportiamo le schede analitiche per le principali divise.
GIUGNO 2023
Nelle riunioni delle banche centrali di giugno, Fed e Bce hanno ricalibrato le aspettative rispetto all’ipotesi di un taglio dei tassi, parte Fed, nella prima già in autunno. Ha sorpreso infatti, l’indicazione fornita dalla matrice Dot Plot, dove ogni membro del Federal Open Market Committee (FOMC) esprime le proprie stime sul posizionamento futuro dei Fed Funds rate, su due potenziali nuovi rialzi dei tassi d’interesse per l’anno in corso.
I dots non sono scolpiti nella pietra, rappresentano le attuali proiezioni fatte sulla base di dati congiunturali del momento.
Possono quindi subire variazioni nel tempo per cui vanno sempre ponderati sulla base dell’evoluzione del quadro economico. Tuttavia influenzano l’opinione degli investitori anche se non rappresentano un paradigma infallibile.
Anche la Bce non ha fatto mancare le sue convinzioni.
Il bias rimane restrittivo nonostante la discesa in campo recessivo dell’economia dell’Eurozona nonché della Germania.
E’ possibile che la comunicazione delle banche centrali rimanga articolata su schemi di rigidità monetaria, nel timore che i mercati possano ritenere la perdita di momentum della crescita economica come atto preliminare ad un allentamento delle linee di policy. Esse temono, secondo questa tesi, che i mercati azionari possano creare bolle alimentando indirettamente l’inflazione. Pertanto preferiscono tenere a freno l’esuberanza dei mercati, correndo il rischio di commettere passi falsi in termini di policy. Errori, questo si, che comprometterebbero la tenuta del ciclo economico. Cosa che peraltro sta già avvenendo.