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IN ATTESA DI CHRISTINE LAGARDE BCE

IN ATTESA DI CHRISTINE LAGARDE, ALLA PRIMA VERIFICA SIGNIFICATIVA RIUNIONE DELLA BCE

Domanda: che cosa suggerirebbe oggi Mario Draghi a Christine Lagarde?
La risposta è semplice … whatever it takes!

Come nell’ava spettacolo siamo tutti in attesa di Christine Lagarde, capo della BCE, nella speranza che non faccia troppo rimpiangere il predecessore whatever it takes, Mario Draghi. Quanto scriviamo costituisce la condivisione delle attese del mercato. In ballo c’è la tenuta del ciclo riflessivo dell’euro. Diversamente un suo rialzo comprometterebbe i precari equilibri ancora attivi e soprattutto quelli di lungo termine: competitività nei mercati e tenuta dell’Eurozona. In ogni caso, come giustamente ha ricordato ieri, ci troviamo in un’emergenza simile al 2008, purtroppo senza un’azione coordinata dei governi.

IL DOLLARO RECUPERA FORZA MA RIMANE SOTTO PRESSIONE CONTRO YEN E CHF

Il primo discorso del presidente Trump non è riuscito a calmare i mercati. La richiesta di liquidità da parte degli operatori americana è salita oltre l’offerta. La prossima settimana la Federal Reserve dovrà essere molto aggressiva nel portare i tassi Fed Funds più vicino allo zero e prendere seriamente in considerazione il rilancio dell’allentamento quantitativo. La preservazione del capitale dovrebbe essere la priorità fino a marzo, che favorisce il mantenimento dei rendimenti sovrani core molto bassi, high yield e FX delle materie prime sotto pressione e un continuo volo verso la sicurezza dello yen giapponese e del franco svizzero, dato che il QE della Fed potrebbe facilmente e deliberatamente indebolire il dollaro . Il Dollar Index (DXY) fatica a mantenere la soglia 96. Le currenxy comodità based sono a loro volta sotto pressione ed un volo ininterrotto verso la sicurezza dello yen giapponese e del franco svizzero rimane l’opzione preferita dai mercati, dato che il QE della Fed potrebbe facilmente e deliberatamente indebolire il dollaro.

BCE: LA BANCE CENTRALE  CERCHERA’ MISURE PER INDEBOLIRE L’EURO

È il giorno della BCE e l’attenzione sarà focalizzata su: il taglio del tasso di deposito di 10 punti base a -0,60%; un aumento del tiering per evitare di penalizzare le riserve in eccesso detenute dalle banche; aumento del Programma QE, attualmente fermo a 20 miliardi al mese. Tra le misure cercherà a nostro avviso di far in modo che i flussi siano orientati maggiormente verso acquisto di Corporate Bond; introdurrà nuove operazioni di rifinanziamento a più lungo termine a condizioni più generose, in modo simile al Piano di finanziamento a termine della Banca d’Inghilterra per le PMI annunciato ieri .

REAZIONI:

l’ eur usd scambia in questo momento (9,00) attorno a quota 1,1250 dove transita un livello tecnico che separa le contrattazioni da un eventuale test dell’area 1,1215 & 1,1180. Non pensiamo che i valori possano scendere oltre in questa fase, anche perché subito dopo la BCE i tarderà si concentreranno in direzione del meeting del 18 marzo della Fed. Il timore è che la Riserva, come sopra scritto, possa lanciare un piano QE, oltre ad una riduzione significativa dei tassi.  C’è quindi sempre il rischio di assistere ad un nuovo rialzo dell’eur usd verso i precedenti picchi 1,15, mentre la soglia del dolore per la moneta europea transita a 1,1760.

WB FX RISK MANAGEMENT: EUR USD
WB FX RISK MANAGEMENT: EUR USD

JPY: GLI INVESTITORI CONTINUANO IL SAFE HEAVEN

I nostri studi sul comportamento dei mercati ci dicono che rimane prevalente il rischio di assistere ad un ulteriore ribasso degli indici azionari quantomeno sino ai valori di partenza del 2019. Lo avevamo scritto già agli inizi del reversal point di febbraio. Poi in quell’area si aprirà una verifica sull’efficacia delle misure economiche e finanziarie per superare la crisi pandemica da un lato e quella sull’offerta dall’altro (petrolio).  Nel frattempo i cosiddetti voli verso la qualità continueranno a premiare le monete safe tra cui lo yen. Contro euro abbiamo avuto un test dell’area 116 che rimane un minimo a breve. Tuttavia in assenza di un recupero oltre 118,50/119 rileviamo la possibilità che si scenda verso 115 e non escludiamo 112 nel medio periodo, come indicato nel nostro FX Outlook  qualora usd jpy non riesca a reggere quota 100.  Segnali premonitori di un  cedimento di tale  soglia potrebbe trovarsi nella difficoltà per il dollaro di recuperare a breve valori oltre 106,50 usd jpy.

WB FX RISK MANAGEMENT: USD JPY
WB FX RISK MANAGEMENT: USD JPY

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