MARKET MOVER MONITOR WEEK 40 Questa settimana avremo la possibilità di analizzare i nuovi sondaggi PMI relativi al comparto dei servizi su scala globale dopo gli aggiornamenti del PMI manifatturiero. Venerdì uscirà anche l’attesissimo rapporto sul mercato del lavoro statunitense di settembre. Prima di ciò, si svolgeranno riunioni della banca centrale in Australia e Nuova Zelanda.
La settimana sarà caratterizzata dalla pubblicazione di molti dati economici il principale dei quali coinciderà con la diffusione delle statistiche sull’occupazione USA (venerdì 8 ott).
Jerome Powell nel corso delle ultime uscite ha modificato la sua narrazione sul tapering, aiutato in questo dai numerosi interventi di membri del Fomc, tutti ormai concordi nel sostenere che i tempi siano maturi per avviare la riduzione degli stimoli monetari.
I mercati che sino a qualche settimana fa non ponderavano tale ipotesi, si stanno velocemente convertendo all’idea che presto la Fed inizierà a ritirare gli stimoli monetari.
Sono giunte e si accoderanno liquidazioni di portafoglio sugli attivi a rischio, equity e commodity. Di questo abbiamo evidenziato i segnali già al primo battito d’ali delle vendite .
In settimana ci concentreremo sugli impatti che il dato sull’occupazione potrà produrre su tutti i segmenti del mercato a partire dal forex, usd, per collegare le reazioni al dato su tutto il comparto delle materie prime. Come noto già negli Outlook (WB COMMODITY PERSPECTIVES) di fine primavera abbiamo avviato una significativa copertura sul potenziale segnale di raffreddamento del rialzo dei prezzi dei metalli non ferrosi, prima, per seguire in successione temporale il condizionamento verso tutti i metalli ed a seguire le commodity energetiche. In occasione del recente mini rally su petrolio oltre 76 usd/bar (Brent Crude Oil) abbiamo segnalato accanto il rischio sugli obbiettivi del rialzo, l’ipotesi che tale movimento potesse rappresentare una cosiddetta bull-trap!
Gli eventi delle ultime ore stanno confermando tale ipotesi operativa ancorché attendiamo un ritorno degli scambi sotto quota 76 usd/bar per il Brent per convalidare il reversal ed estenderlo ad altri segmenti del comparto a partire dal Natural Gas.
Oggi prende il via l’incontro Opec per stabilire quanto greggio immettere in un mercato in cui i prezzi hanno recentemente superato gli 80 dollari al barile sulla scia dei problemi alle forniture e di un picco della domanda dopo la pandemia. L’Opec+ ha acconsentito a luglio ad aumentare la produzione di 400.000 barili al giorno ogni mese almeno fino all’aprile 2022. Quattro fonti Opec hanno detto a Reuters la scorsa settimana che i produttori stanno valutando se immettere più di quanto non preveda quell’accordo anche se nessuno si è spinto a fornire dettagli su quantitativi precisi o sulle tempistiche.
E il tema del rincaro dei prezzi dell’energia sarà al centro della discussione dei ministri delle Finanze della zona euro che si riuniranno oggi a Lussemburgo. Alla riunione — in cui si discuterà anche di piani per la ripresa Ue, dei meeting G20 e Fmi e di unione bancaria — parteciperanno anche la presidente Bce Lagarde e l’esponente del board Panetta. Nel fine settimana il governatore di Bankitalia Visco ha ribadito che le pressioni sui prezzi dovrebbero rivelarsi temporanee aggiungendo però che il fenomeno va monitorato.
INDICE SENTIX ZONA EURO – Unico appuntamento macro di rilievo a livello europeo quello del mattino con l’indice Sentix che monitora il morale degli investitori nella zona euro. A ottobre, da attese, l’indice dovrebbe scendere a 19,0 dal 19,6 di settembre.
MARKET MOVER MONITOR WEEK 40
E’ estremamente importante mettere in relazione il comparto delle commodity con il Forex in quanto fornisce utili elementi di valutazione analitica per la pianificazione dei rischi tendenziali e l’implementazione delle metodologia di policy per la gestione degli stessi con un atteggiamento proattivo orientato alla protezione dell’Ebitda dell’azienda.
Il nostro processo di analisi che sta a monte di tutta la programmazione di Risk Management, integra una suite di algoritmi proprietari dove dialogano segnali di natura macro economica con analisi quant per definire il momentum di ogni singolo strumento coperto dalla nostra ricerca.
Questo processo ci consente attraverso le analisi di momentum di integrare view di mercato con la mappatura dei rischi economici e transattivi.
FOREX Le interelazioni che stanno maturando tra commodity, forex ed interest rates definiscono un quadro potenzialmente positivo per il dollaro con riflessi negativi sulle commodity in particolare quelle industriali.La scorsa settimana l’eur usd è scivolato sotto quota 1,1675 avviando la pre-apertura di una finestra riflessiva per l’euro con valenze cicliche significative. In termini tecnici questa settimana il mercato si preparerà al dato sull’occupazione USA seguendo mercoledì le anticipazioni dell’ADP, venerdì il dato effettivo rilasciato dal U.S. Bureau of Labour Statistics. Il primo prevede una crescita di 430 k di nuove buste paga per i settori non agricoli, il secondo 460k. Dati in linea o più robusti aumenterebbero sensibilmente la probabilità che la Fed annunci il tapering nel Consiglio di inizio novembre.
Sul mercato Forex abbiamo visto la scorsa settimana l’euro soffrire contro le monete scandinave, con il rublo, contro il cny, ed altre monete minori. La sterlina dopo un iniziale correzione generata dalle notizie relative alle difficoltà di fornitura in UK ha delimitato il ribasso sull’euro su quota 0,8650 dove abbiamo collocato il nostro primo livello di warning contro euro.
COMMODITY Il rame continua a consolidare un’area di congestione che rimane sempre propedeutica alla prosecuzione del ribasso atteso e anticipato in termini di segnali nel nostro WB COMMODITY PERSPECTIVES. In settimana monitoreremo il range 9250-8900 per catturare eventuali segnali di breakout e conferma del movimento atteso.
Continuano nel frattempo a subire i realizzi altri metalli industriali con le contrattazioni sul future del LME che la scorsa settimana hanno messo in evidenza ribassi di oltre 2 punti percentuali (rame, minerale di ferro, nickel); l’alluminio dopo una striscia positiva con picchi di prezzo ha segnato una significativa battuta d’aresto con un calo settimanale frazionale ma significativo (-0,69%). L’acciao ha reagito alle recenti vendite con un leggero recupero.
Nel frattempo i noli marittimi continuano a salire di prezzo. In settimana il valore del Baltic Dry Index è salito oltre il precedente picco segnato nel novembre 2009 a 4730. Ci aspettiamo ancora positività nel breve in direzione di area 5500/6000 dove pensiamo che le quotazioni possano esaurire il loro rally.
La causa dell’ulteriore coda di rialzo di molte commodity è imputabile al prezzo del petrolio. la scorsa settimana avevamo segnalato la possibile costruzione di un movimento di reversal sui prezzi del Brent. La vendite sono rimaste contenute delimitando il ribasso proprio sopra quota 76 usd/bar dove abbiamo collocato il punto di breakout per dare il via ai realizzi. Continueremo oggi ed in settimana momitorare tale valore soprattutto dopo le decisioni Opec. Discese sotto 76 usd aprirebbero una chance di ribasso per 72 e 66 usd nel breve. L’eventuale brakout di 76 usd è importante anche per poter collegare a tale segnale un ‘eventuale raffreddamento dei prezzi del Natural Gas. Purtroppo venerdì i valori hanno contenuto l’offerta sopra 5,50 usd. Ci aspettiamo ancora un ‘evlevata volatilità sugli scambi nel range 5,50-6,50 usd.
EQUITY & BOND I mercati azionari continuano nel frattempo a muovere all’interno di una fascia di valori che secondo i nostri algoritmi ne qualifica il momentum in una condizione in cui le mani forti tendono a distribuire posizioni con vendite progressive. I minimi della scorsa settimana si sono infatti allineati lungo i valori che avevamo anticipato (vedi sezione Equity) Ci aspettiamo un potenziale breakout di tali valori e l’apertura di una fase correttiva piuttosto significativa. Ciò dovrebbe alleviare la tensione sui corsi dei governativi (per approfondire chiedete il nostro WB PERSPECTIVES)