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MARKET MOVER MONITOR WEEK 13/22

Con questa settimana si conclude il primo trimestre 2022. I mercati iniziano a fare i conti con i primi dati che riportano l’iniziale percezione di quanto gli effetti geopolitici impattano sull’economia. In realtà l’apprezzamento delle commodity è già stato metabolizzato da tempo dalle imprese, ciò che invece non risulta del tutto scontato sono le ripercussioni su come lo stravolgimento della geografia  economica colpirà gli equilibri della globalizzazione.

Tra le incognite una cosa appare certa: la mappatura dei rischi ha allargato il perimetro delle contingenze da monitorare in un ambiente in cui si sono dissolte molte certezze.

Venerdì avremo la pubblicazione definitiva dei primi sondaggi d’opinione delle aziende dopo l’avvio della crisi militare in Ucraina. Le attese sono per una riduzione del clima di fiducia ancorché il consensus appare ancora poco permeabile alla potenziali ripercussioni economiche derivante dagli effetti delle sanzioni.

E saranno proprio il loro sviluppo a determinare in primis la concausalità del quadro congiunturale a partire dall’energia.

GAS – Venendo alle sanzioni, il G7 ha respinto la richiesta russa di pagare il gas in rubli. Il rifiuto, ha detto un parlamentare russo, condurrà a un inequivocabile stop delle forniture [fonte Reuters].

PETROLIO – Quanto al greggio, secondo sette diverse fonti vicine all’organizzazione, l’OPEC+ ferma sul suo piano di un aumento della produzione molto limitato a maggio, nonostante il balzo dei prezzi innescato dal conflitto e le richieste di Stati uniti e altri Paesi di un ampliamento dell’offerta. I sauditi condizionerebbero qualsiasi aumento rispetto a quanto già’ concordato ad un maggiore supporto occidentale nella guerra in Yemen e a garanzie riguardo ad un possibile deal sul nucleare iraniano [fonte Reuters]. Una delle fonti afferma che la riluttanza di Riad punta a non mettere in pericolo la cooperazione con Mosca, che e’ membro dell’Opec+.   Il futures sul Brent viaggia stamani intorno ai 111 dollari al barile, mentre il contratto Usa West Texas Intermediate si attesta a 105 usd, con i prezzi che, pur rimanendo sotto pressione, scendono rispetto a ieri tra le speranze legate ai colloqui di stamani.

Aumentano in questo scenario i timori per le ricadute sulla crescita in Europa. Ieri S&P Global ha tagliato le stime sul Pil della zona euro per quest’anno a +3,3% dal precedente +4,4%. In Italia l’economia dovrebbe crescere del 3,1%, stima l’agenzia di rating, mentre per la Russia le previsioni sul Pil vengono ridotte dell’11%, per una contrazione pari all’8,5% nel 2022.

La numero uno della Concorrenza Ue, Margrethe Vestager, avverte tuttavia che è improbabile che le aziende colpite dalle restrizioni imposte a Mosca e dall’impennata dei costi dell’energia ottengano aiuti di Stato come avvenuto per la pandemia. [Reuters].

WB MARKET MOVER MONITOR

 

 

 

 

 

 

FOREX

In attesa della lettura del dato sull’occupazione USA di venerdì il dollaro consolida nei confronti dell’euro area 1,0950-1,1025. Le stime di consensus sulle statistiche occupazionali degli stati Uniti appaiono ancora una volta più che positive: si passerebbe dai nuovi occupati di febbraio 678k a + 448k nuovi posti di lavoro creati a marzo. Benché il dato complessivo dei Non Farm Payrolls risulti inferiore, rimane ampiamente superiore alle medie storiche. Il dato complessivo aggiornerebbe il tasso di disoccupazione al 3,7% dal precedente 3,8%. si aggiunga al dato l’atteso aumento del costo del lavoro +0,4% mensile, +5,5% su base annua. Nell’insieme il dato confermerebbe il percorso restrittivo annunciato dalla Federal Reserve.

Sul fronte europeo la BCE conclude in settimana gli acquisti in ambito Pepp, rimarrà attivo l’App con una dotazione iniziale di 40 miliardi di euro. Crescono nel frattempo nuovamente  le attese di rialzi dei tassi nella zona euro. Al momento i mercati monetari prezzano un aumento di 60 punti base entro l’anno da parte di Francoforte rispetto ai 50 punti della settimana scorsa, complice l’approccio aggressivo della Fed nonostante  Christine Lagarde abbia sottolineato che le politiche dei due istituti non saranno in sincrono. Il rialzo dei rendimenti del Bund a 10 anni sottolinea tale attese.

Stiamo lavorando ad un report per aggiornare la traiettoria del differenziale dei rendimenti tra Treasury e Bund e stimare quale possa essere il percorso tendenziale e di conseguenza comprendere i driver di mercato sul fronte del mercato Forex.

wb market mover monitor week 13/22
WB ANALYTICS: EUR USD ST

COMMODITY

Nella sessione di lunedì abbiamo assistito ad una discesa verticale dei corsi del greggio. Non è sufficiente per decretare un reversal del mercato. Tuttavia qualora le contrattazioni non dovessero superare nuovamente area 115 usd/bar (BRENT future) potremmo attenderci un ritorno verso 100 usd dove collochiamo il punto di breakout per imporre al mercato un primo concreto segnale di inversione di tendenza.

Il gas europeo rimane invece sopra i nostri livelli di allerta, il primo dei quali quota anch’esso in area 100/96 eur/mwh. In questa fase consideriamo come range di riferimento l’area 100-130, dove il limite superiore continua a rappresentare la nuova linea di frontiera del rischio.

Il rame continua invece a tenersi sopra i livelli di sostegno che definiscono il ciclo rialzista dei prezzi con una modesta perdita di momemtum che non alimenta ancora una view correttiva.

 

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