Nessuno attendeva ieri sera una decisione diversa dalla Fed in materia tassi. Ovvero nessuno si attendeva una qualche misura /indicazione proattiva per un aumento dei tassi. Ciò che ha sorpreso i mercati invece è stata l’intenzione assunta dal Board di perseguire in futuro una linea estremamente flessibile sulla gestione della politica monetaria. Ivi compresa l’operazione di normalizzazione del bilancio della Fed. In altri termini, Jerome Powell , dichiara che la Riserva Federale si riserva la facoltà di utilizzare qualsiasi strumento sia necessario per a far fronte ad eventuali situazioni di difficoltà, ivi compreso una revisione del piano di riduzione del bilancio, ovvero un ritorno agli allentamenti monetari.
Nel’introdurre le decisioni assunte dal Consiglio, il Governatore riporta una fotografia dello stato dell’economia USA tuttora positivo, in cui il mercato del lavoro in evidenzia una crescita costante, l’attività economica mantiene ritmi di sviluppo sostenuti, la spesa risulta in crescita mentre gli investimenti rimangono moderati. La Fed dice che l’inflazione primaria rimane vicina al 2%.
Sono tutti fattori che lo scorso 2018 hanno motivato misure restrittive sui tassi. Indubbiamente trapela una forte emotività da parte del Consiglio verso il collasso subito dai mercati azionari lo scorso autunno. Diversamente non si giustificherebbe un cambiamento di linea così drastico.
A questo punto le principali banche centrali, alla conclusione del loro primo meeting del 2019, allineano la loro disponibilità a rimettere mano a tutte le leve di politica monetaria per far fronte ad eventuali situazioni critiche. Ciò significa che siamo passati nel giro di un mese da uno scenario potenzialmente di normalizzazione/rialzo dei tassi, da parte di BCE e Fed ad una rinnovata disponibilità a ritornare alle precedenti modalità QE IV compreso.
Il cambio ha reagito con una parziale debolezza del dollaro, che al di là delle micro valutazioni, rimane inserito nel range che da novembre governa le oscillazioni ed è compreso sostanzialmente tra 1.13 ed 1.1550 eur usd. Nelle prossime ore potremmo attenderci un rientro da 1.15 a 1.1440 senza modificare la struttura del trend .
Il Dollar Index in queste ore riassume l’impatto delle decisioni assunte da tutte le banche centrali in questo inizio d’anno, convergendo verso area 95.40/95,00 per una verifica delle aspettative sul rapporto complessivo della domanda e dell’offerta sul biglietto verde. Sotto quota 95 dovremmo considerare l’apertura di una fase debolezza ulteriore del biglietto verde. La tenuta invece di 95/94.50 fornirebbe al mercato la prova dell’interesse tuttora presente sulla divisa americana.
Sullo sfondo rimane la percezione di un quadro in cui lo scorso autunno si sono minimizzati i rischi, oggi invece, giudicando dal tenore dei commitment, si intuisce un livello di preoccupazione elevato.
MARKET MOVER 31 GENNAIO (fonte dati Reuters)
FED – In linea alle aspettative di mercato e analisti, al termine del Federal Open Market Committee, la Federal Reserve ha optato per una conferma del costo del denaro, con il tasso di riferimento sui Fed Fund stabile a 2,25-2,5%. Nel comunicato che accompagna la decisione di politica monetaria, si legge che la banca centrale sarà paziente prima di determinare quali futuri aggiustamenti dei tassi potranno essere appropriati.
DATI ITALIA – Da Istat la stima preliminare sul prodotto interno lordo dei tre mesi al 31 dicembre, dopo i reiterati campanelli d’allarme giunti dagli indici congiunturali e dai principali osservatori nazionali e internazionali. Del tardo pomeriggio le parole di Giuseppe Conte, che ipotizza un’ulteriore contrazione del Pil — vale a dire una recessione tecnica –, cui seguirà un andamento stentato nei primi mesi dell’anno, prima di “elementi di riscatto per ripartire nel secondo semestre”.
Tra gli ultimi a esprimere perplessità sulle prospettive per l’economia nazionale, l’ufficio studi Ref, che ha parlato di stagnazione, prevedendo per quest’anno una crescita pari a zero dopo lo 0,9% del 2018.
Dopo il deludente -0,1% congiunturale con cui si è chiuso il terzo trimestre, l’idea è di un’identica frenata negli ultimi tre mesi del 2018, con un indice grezzo annuo in ulteriore rallentamento a 0,3% da 0,7% al 30 settembre.
Il dato sul Pil sarà preceduto di un’ora da quello sugli occupati di dicembre, mentre alle 12 verrà diffusa — sempre da Istat — la statistica sulle retribuzioni del quarto trimestre.
I quotidiani riportano dichiarazioni del ministro dell’economia, Giovanni Tria, che sdrammatizza la recessione tecnica. Nonché affermazioni dei “tecnici del ministero”, che escludono una manovra correttiva.
POLITICA – Intervistato dalla Repubblica, Silvio Berlusconi rilancia l’idea di creare un governo sostenuto da una maggioranza di centrodestra e dai fuoriusciti dal M5s. “Mi risulta che molti parlamentari — anche fra i cinquestelle — si rendano conto che le politiche del governo ci stanno portando verso una nuova grave crisi”, dice Berlusconi, “e che sentano il dovere di fronte ai loro elettori e al paese di fare qualcosa per cambiare questa situazione”.
Intervistata da Il Foglio, il ministro per gli affari regionali Erika Stefani, preannuncia che il testo sulle autonomie regionali passerà in consiglio dei ministri a metà febbraio. E lascia intendere che, se dovesse essere annacquato, potrebbe dimettersi: “No a compromessi al ribasso e basta attese, altrimenti ne trarrò le conseguenze”.
DATI GERMANIA – Le vendite al dettaglio a dicembre sono crollate del 4,3% su mese e del 2,1% su anno; le attese erano per una contrazione decisamente inferiore (-0,6% mese).
DATI ZONA EURO – Eccezionalmente prodiga di spunti l’agenda macro: a livello di intera zona euro la prima lettura del Pil del quarto trimestre (0,2% il tasso congiunturale e 1,2% il tendenziale, secondo le attese. Dopo 0,2% e 1,6% nel trimestre precedente) e il tasso di disoccupazione di dicembre, che dovrebbe mantenersi sul livello di 7,9% di novembre.
Dopo la statistica francese di ieri, decisamente migliore delle attese, a pubblicare i numeri sul Pil sono, oltre all’Italia, la Spagna e l’Irlanda.
Interessanti anche le anticipazioni sull’inflazione di gennaio da Parigi, Madrid e Lisbona, oltre che il dato sul mercato del lavoro tedesco di gennaio.
MERCATO – Seduta decisamente positiva per il secondario, che ha accolto con favore l’appuntamento con l’asta a medio e lungo termine di fine mese, in cui il ministero dell’Economia ha raccolto l’importo massimo di 8 miliardi di euro. Insieme al nuovo CctEu gennaio 202, il Tesoro ha riaperto i benchmark Btp a 5 e 10 anni, piazzandoli al rendimento più basso da aprile.
Vivace interesse da parte degli operatori specialisti per la riapertura del Bot semestrale: rispetto all’offerta e assegnazione di 650 milioni la domanda è risultata pari a 1,683 miliardi.
A fine seduta ieri la forbice di rendimento tra decennale Btp ed equivalente Bund è indicata 247 punti base, dopo il minimo intraday del 2019 a 246 tick; il tasso del benchmark dicembre 2028 a 2,598%.
DATI GIAPPONE – La produzione industriale a dicembre è calata dello 0,1%, facendo meglio delle attese (-0,4%); a novembre la flessione era stata dell’1%. Secondo un sondaggio effettuato dal ministero dell’economia, le imprese manifatturiere prevedono un calo della produzione dello 0,1% a gennaio e un aumento del 2,6% il prossimo mese.
DATI CINA – Seconda contrazione consecutiva per l’attività manifatturiera in Cina: a gennaio, infatti, l’indice Pmi si è attestato a 49,5, in lieve crescita rispetto a dicembre (49,4) e poco meglio delle attese (49,3). La soglia di 50 separa contrazione ed espansione di un settore. Segnali positivi, invece, dal fronte dei servizi: l’indice Pmi a gennaio è salito a 54,7 da 53,8 di dicembre. L’indice Pmi composito nel mese in corso è arrivato a 53,2 da 52,6 di dicembre.
TREASURIES – Rendimenti in calo, in particolare nella parte breve della curva, dopo che la Fed ha confermato i tassi, preannunciando un atteggiamento cauto e paziente nei prossimi mesi. Il rendimento del titolo a due anni è sceso di 16,9 punti base. In ribasso anche il tasso del decennale.
GREGGIO – Prezzi in rialzo per effetto della contrazione delle esportazioni saudite verso gli Usa e per la crisi politica in Venezuela. Il futures sulle consegne di greggio leggero Usa sale di 29 cent, a 54,52 dollari il barile.
FOREX – Euro in rialzo rispetto al dollaro dopo la decisione della Fed di confermare i tassi e di preannunciare un atteggiamento cauto e prudente in materia di politica monetaria. Biglietto verde in calo anche nei confronti dello yen, mentre il crosso euro/yen è stabile.
DATI MACROECONOMICI
ITALIA
Istat, stima occupati e disoccupati dicembre (10,00) – attesa 10,6%.
Istat, stima preliminare Pil trim4 (11,00) – attesa -0,1% trimestre, 0,3% anno.
Istat, retribuzioni contrattuali trim4 (12,00).
FRANCIA
Stima prezzi consumo gennaio (8,45) – attesa indice armonizzato 1,3% anno.
Prezzi produzione dicembre (8,45).
GERMANIA
Tasso disoccupazione gennaio (9,55) – attesa 5,0%.
GRAN BRETAGNA
Fiducia consumatori gennaio – attesa -15.
GRECIA
Vendite dettaglio novembre (11,00).
PORTOGALLO
Stima prezzi consumo gennaio (10,30).
SPAGNA
Stima Pil trim4 (9,00) – attesa 0,6% trimestre, 2,3% anno.
Stima prezzi consumo gennaio (9,00) – attesa 1,1% anno indice sia nazionale sia armonizzato.
Partite correnti novembre (10,00).
ZONA EURO
Stima Pil trim4 (11,00) – attesa 0,2% trimestre, 1,2% anno.
Tasso disoccupazione dicembre (11,00) – attesa 7,9%.
USA
Consumi e redditi personali dicembre (14,30) – attesa 0,5% mese per redditi.
Indice prezzi Pce ‘core’ dicembre (14,30) – attesa 0,2% mese, 1,9% anno.
Nuove richieste sussidi disoccupazione settimanali (14,30) – attesa 215.000.
Costo lavoro trim4 (14,30) – attesa 0,8%.
Indice Pmi Chicago gennaio (15,45) – attesa 61,5.
CINA
Pmi manifattura, servizi e composito gennaio (2,00) – attesa 49,3 per manifattura.
TITOLI DI STATO
Portogallo, operazione concambio: ritira bond 2020 offrendo nuova carta 2028.
BANCHE CENTRALI
ITALIA
Banca d’Italia pubblica indice Eurocoin di gennaio.
EUROPA
Zona euro, intervento Coeuré (Bce) a Città del Capo (9,00).
Zona euro, intervento Mersch (Bce) a convegno su Repo e collaterale europeo a Lussemburgo (11,15).
Zona euro, intervento presidente Bundesbank Weidmann su futuro Unione monetaria europea a Francofofrte (17,00).
ASIA
Giappone, banca centrale pubblica verbali riunione politica monetaria del 22 e 23 gennaio (0,50).
APPUNTAMENTI
ITALIA
Roma, a Commissione Finanze Camera misure urgenti per Carige.
Roma, a Commissione Lavoro Camera modifiche al dlgs 479 su Inps e Inail (9,30).
Roma, Conte interviene a inaugurazione anno accademico dell’Università cattolica (11,00).
Roma, Eurispes presenta risultati rapporto Italia 2019 (11,00).
Milano, asset allocation gennaio Reuters gennaio (13,00).
Napoli, convegno “Natura e benessere nel progetto degli spazi pubblici contemporanei” partecipa Fico (11,00).
USA
Washington, Trump incontra vicepremier cinese Liu He.
New York, Tria continua visita ufficiale, pranzo con banche italiane (19,30); lectio magistralis a Columbia University (22,00).