14 giugno: FEDERAL RESERVE WEEK. Prende il via la settimana che ci porta direttamente alle decisioni della Federal reserve sul futuro della politica monetaria americana. L’interrogativo su come il Fomc, il Federal Open Market Committee, intenda affrontare il rialzo dell’inflazione e la spinta a livelli elevati della ripresa USA rimane al centro dell’attenzione di tutti i segmenti del mercato.
La scorsa settimana abbiamo assistito ad una conferma della linea accomodante della BCE che con molta probabilità si estenderà sino a marzo del prossimo anno. Ora siamo qui per verificare se la Federal Reserve intenda cambiare rotta. Nessuno pensa ad una manovra netta. Molti invece si aspettano che il Fomc possa mettere le basi per un’evoluzione della politica monetaria a partire dalla fine dell’estate. Di norma la Federal reserve ha utilizzati il Simposio di Jackson Hole di fine agosto per tracciare o meglio annunciare i cambiamenti di policy importanti. Con buona probabilità accadrà anche nuovo quest’anno?
Il presidente Jerome Powell nel suo discorso potrebbe cogliere l’occasione per indicare che l’economia statunitense ha compiuto “ulteriori sostanziali progressi” sull’occupazione e sull’inflazione come preludio al ridimensionamento degli acquisti massicci di obbligazioni… a meno che non lo faccia già questa settimana!
Quindi dopo la vittoria di Djokovic all’Open di Francia e l’esordio degli Europei, la notizia più importante potrebbe essere data dalla Federal Reserve nella conferenza stampa di mercoledì sera. Tutti i dati sulla ripresa confermano una performance più che positiva, mentre quelli sulla spinta dei prezzi al consumo ed alla produzione risultano in tensione ed oltre i target fissati dalla Banca Centrale (media 2%).
Non ci resta che attendere per vedere!
Accanto alla riunione della Federal Reserve, il calendario propone altri meeting monetari: in Asia Giappone, Taiwan e Indonesia. In Europa avremo il meeting della SNB la banca centrale svizzera. In nessun caso ci aspettiamo variazioni sulla linea in essere.
Il calendario economico della settimana propone una serie di dati sulla formazione dei prezzi, consumo e industria. Recentemente abbiamo visto che le maggiori pressioni sul rialzo dell’inflazione si concentrano negli Stati Uniti con il dato generale che flirta con il 5% annuale. Martedì sempre negli USA, l’U.S. Bureau of Labour Statistics , riporterà il dato sui prezzi alla produzione atteso in crescita rispetto al precedente mese dello 0,6%, 4,8% annuale.
Sempre mercoledì avremo il dato sulla produzione industriale cinese atteso al 9%:
09:00 | CNY | Investimenti in fixed assets (Annuale) (Mag) | ATTESA 16,9% | PRECEDENTE 19,9% | |||
09:00 | CNY | Produzione Industriale (Annuale) (Mag) | ATTESA 9,0% | PRECEDENTE 9,8% | |||
09:00 | CNY | Produzione industriale cinese annuale (Annuale) (Mag) | PRECEDENTE 20,3% | ||||
09:00 | CNY | Vendite al dettaglio (Annuale) (Mag) | ATTESA 13,6% | PRECEDENTE 17,7% | |||
Giovedì oltre la riunione della Banca Centrale Svizzera avremo la pubblicazione dei dati sull’inflazione in Eurozona:
11:00 | EUR | Produzione costruzioni (Mensile) (Apr) | PREC 2,73% | ||||
11:00 | EUR | Indice principali prezzi al consumo (Annuale) (Mag) | ATT 0,9% | PREC 0,9% | |||
11:00 | EUR | Indice generale dei prezzi al consumo (Mensile) (Mag) | ATT 0,2% | PREC 0,5% | |||
11:00 | EUR | IPC (Annuale) (Mag) | ATT 2,0% | PREC 1,6% | |||
11:00 | EUR | IPC (Mensile) (Mag) | ATT 0,3% | PREC 0,6% | |||
11:00 | EUR | IPC escluso il Tabacco (Mensile) (Mag) | PREC 0,6% | ||||
11:00 | EUR | IPC escluso il Tabacco (Annuale) (Mag) | PREC 1,6% | ||||
11:00 | EUR | Indice HICP (esclusi alimentari ed energetici) (Annuale) (Mag) | ATT 0,9% | PREC 0,8% | |||
11:00 | EUR | Indice HICP (esclusi alimentari ed energetici) (Mensile) (Mag) | ATT 0,2% | PREC 0,5% |
Venerdì la settimana si conclude con l’esito della riunione della BoJ. Il nuovo rallentamento della ripresa non dovrebbe portare modifiche all’impostazione della linea politica della banca centrale del Giappone.
La scorsa settimana abbiamo visto un po di volatilità sul mercato dei cambi, un ulteriore recupero dei bond governativi sulla scia di un ridimensionamento dei rendimenti sul tratto lungo della curva. Le materie prime hanno parzialmente reagito alle vendite generate dai realizzi delle mani speculative nelle precedenti settimane. I mercati azionari hanno consolidato le loro posizioni con una ripresa della tecnologia.
FOREX – Il dollaro ha recuperato posizioni in un quadro tecnico in cui non ha ancora capitalizzato veri e propri segnali di ripresa. Ovviamente il mercato attende l’esito della riunione di mercoledì. Al momento abbiamo visto scendere i corsi a 1,21 fissando un minimo proprio venerdì in area 1,2090, dopo l’atteso breakout di 1,2130. Sino alla Fomc dovremmo vedere scambi sopra tale minimo. L’eventuale violazione successiva dovrebbe spingere i valori in direzione del successivo livello già indicato nel post del 10 giugno . E’ interessante osservare che il dollaro sta tentando di recuperare terreno anche nei confronti dello yuan renminbi. Il cambio sta premendo quota 6,40 per attivare a seguito del break up una reazione verso 6,60. Sarà la PBoC con molta probabilità a guidare l’eventuale set up. I cinesi non vogliono in questa fase permettere al cambio di rivalutarsi eccessivamente sul dollaro.
Nel rapporto con l’euro abbiamo visto invece, dopo il collaudo di area 7,85 eur cny, un ritorno dei valori verso la parte bassa del range 7,70 che attualmente domina le negoziazioni.
Nonostante l’inflazione costituisca il tema principale su cui i mercati stanno convergendo la loro attenzione, i rendimenti sui bond governativi stanno ritracciando l’importante rialzo messo a segno durante la primavera. Il 10 anni US Treasury sta scendendo come atteso verso il target che abbiamo indicato nei report WB PERSPECTIVES di maggio e giugno. anche il BTP 10 anni sta ritracciando il rialzo riportando le quotazioni verso valori più equilibrati dal punto di vista quantitativo.
Infine segnaliamo la discesa del rame e di molte commodity industriali. Il rame che funziona da benchmark per il comparto, sta progressivamente tornando verso area 9500 usd/ton, target indicato nel WB COMMODITY PERSPECTIVES, su cui abbiamo fornito importanti indicazioni per la gestione della proprie strategie di Risk Management.
L’andamento dell’oro conferma il quadro Intermarket. I prezzi nonostante lo stimolo dei dati sull’inflazione stanno corregendo. Ci aspettiamo una verifica di area 1830 usd/oz. La violazione al ribasso l’area tecnica contribuirebbe ad aumentare le attese in modo più concreto verso il Tapering della Federal Reserve.