Ad una settimana dalle elezioni il quadro tecnico mette in evidenza alcuni elementi sulla percezione dei mercati in merito alle criticità presenti sia sul mercato dei cambi che su quello dei tassi d’interesse.
L’eur usd dopo aver tentato di invertire per l’ennesima volta rotta ha chiuso la scorsa settimana in debolezza molto vicino ai minimi dell’anno a quota 1.1155, il 10 anni Germania ha chiuso invece a -0.10%.
I due valori sottolineano da un lato la debolezza dell’euro, dall’altro la comunanza di alcuni fattori che in sintesi riportano i rendimenti sul tratto lungo della curva in una condizione che esprime avversione al rischio ed aspettative deflattive in Eurozona. Non c’è dubbio che la guerra commerciale stia danneggiando l’Unione europea; il timore che presto l’Amministrazione Usa approfondirà l’attenzione verso l’export europeo, tedesco in primis, spinge gli operatori economici ad esprimere una visione preoccupata per il futuro prossimo.
L’indice ZEW, indice di fiducia delle imprese elaborato dal Centre for European Economic Research (Zentrum für Europäische Wirtschaftsforschung) che mette fuoco sia le prospettive economiche tedesche che quelle dell’intera area euro e della Gran Bretagna è ritornato a maggio ad esprimere indicazioni negative. A differenza di altri indici di fiducia lo ZEW non proviene dai giudizi delle imprese ma da un sondaggio condotto presso 350 esperti. L’indice è costruito come differenza fra la percentuale di ottimisti e di pessimisti, ed è molto più volatile dell’analogo indice IFO per la Germania.
COUNTRY | LAST | PREVIOUS | RANGE | |
EURO AREA | -1,6 | May/19 | 4,50 | 89,9 : -63,7 |
FRANCE | -4,2 | May/19 | -1,60 | 79,8 : -63,9 |
GERMANY | -2,1 | May/19 | 3,10 | 89,6 : -63,9 |
ITALY | -24,3 | May/19 | -16,80 | 80,4 : -61,6 |
SWITZERLAND | -7,7 | Apr/19 | -26,90 | 65 : -91,1 |
UNITED KINGDOM | -56,1 | May/19 | -62,00 | 61 : -77,2 |
L’indice IFO, Information und Foschung, determina anch’esso il sentiment e le condizioni nel settore aziendale della zona euro, tuttavia il dato proviene da un’indagine condotta presso circa 7.000 aziende ed è comunque focalizzato sulla Germania. L’ultima rilevazione di aprile esprime condizioni in termini analoghi allo ZEW segnali di rallentamento della congiuntura tedesca.
La BCE, completato il percorso elettorale, riprenderà in considerazione l’assetto congiunturale approfondendo ulteriormente le riflessioni sugli strumenti monetari da mettere in campo per dare sostegno alla perdita di momentum del comparto manifatturiero in europa.
Sui contenuti di questa breve ma significativa sintesi, il 10 anni Germania tenderà, secondo le nostre stime, a completare la discesa verso i target previsti nell’Outlook 2019 a -0.25/0.30%.
Di conseguenza il gap che si è consolidato tra i tassi tedeschi (benchmark per l’Eurozona) e quelli USA rimarrà sugli attuali valori tra 250 ed i 300 punti base. L’eur usd continuerà quindi ad essere sotto pressione. Il carry per sostenere strategie rialziste sull’euro risulta infatti sempre troppo oneroso per favorirne la costruzione; i nostri studi continuano a confermare la linea di gestione del rischio cambio impostata lo scorso anno e ribadita per il 2019 nell’ambito delle strategie di Risk Management: nessuna copertura sul fronte dei tassi, mentre nelle strategie di copertura del rischio di cambio continuiamo a mantenere attive le coperture sui flussi import, controllando invece in termini dinamici (in modo pro attivo) quelli relativi all’export tuttora non coperti con l’obbiettivo di ottimizzarne marginalità e competitività del business.
WB RISK MANAGEMENT: 10 Y DE
Nel brevissimo le negoziazioni sul cambio eur usd rimangono inserite in un quadro riflessivo all’interno del range 1.1250-1.1130 con la propensione a scendere in direzione del nostro target intermedio 1.10 eur usd. (Per un quadro completo dell’Outlook sui rischi di cambio chiedete il nostro aggiornamento all’Outlook FX Risk Management).