Biden, il Presidente degli Stati Uniti, lancia il piano GO BIG nel suo discorso sullo Stato dell’Unione dopo i primi 100 giorni di amministrazione.
Ieri i dati sulla crescita del primo trimestre sono stati al di sopra delle attese 6,4% contro il precedente 4,3% (l’attesa del mercato era al 6,1%, quella riportata nel nostro report di ieri 6,8%). L’inflazione, l’indice dei prezzi del GDP, è salita al 4,1% rispetto al precedente dato 1,9%. Da un lato quindi le attese su una ripresa robusta anche se eterogenea al momento fatto premio. Pure le attese su un’exploit dell’inflazione centrano le attese.
Il piano Biden sta facendo discutere negli USA a tutti i livelli, a partire dal Wall Street Journal per gli effetti che il finanziamento del piano produce sull’aumento della tassazione alle imprese per finanziare ed il cambiamento del paradigma sociale. Mentre la polemica innescata dal WSJ dopo il discorso sullo Stato dell’Unione da Joe Biden si trascinerà nel tempo, rimane il dato congiunturale molto positivo con l’evidenza della forte disparità tra gli stimoli promossi negli Stati Uniti rispetto al Recovery Fund in Europa.
Il dato di questa mattina sulla crescita in Germania relativa al primo trimestre fa da sfondo a questa divergenza. Il GDP decresce, in linea con i timori che avevamo anticipato nelle scorse settimane, oltre le attese del mercato -1,7% contro il +6,4% degli USA.
Si ritiene che tale effetto possa essere riassorbito nei prossimi trimestri a seguito delle riaperture e la riduzione dei blocchi sanitari.
L’euro nel frattempo evidenzia e conferma la propria debolezza nei confronti delle monete scandinave del nord Europa, sek e nok, secondo la tendenza attesa ed anticipata nell’OUTLOOK FX RISKOO 20/21 .
L’eur nok ha violato i minimi degli ultimi 12 mesi ritornando sui minimi del 2020. Ci aspettiamo che il trend riflessivo prosegua nella prima parte del 2021.
L’euro conferma, nonostante un grado di volatilità piuttosto elevato, un ritorno alla debolezza di breve anche nei confronti del rublo russo. Il range 91-88 appare sempre di attuale dominio nella mappatura del mercato.
La giornata odierna sarà di sicuro interesse per verificare ancora una volta il passaggio dell’eur usd su area 1,21. Chiusure sotto la fascia 1,21/1,2050 depongono a favore dello scenario atteso dal nostro modello.
USA-BIDEN La crescita accelera grazie agli stimoli alimentati dai consumatori. La crescita del PIL degli Stati Uniti nel primo trimestre è stata del 6,4% annualizzato, un po ‘più debole di quanto ci aspettassimo (6,8%) e leggermente superiore rispetto al consenso del 6,1%. La spesa per consumi è aumentata del 10,7%, gli investimenti fissi non residenziali sono aumentati del 9,9% e gli investimenti residenziali hanno registrato un aumento del 10,8% con la spesa pubblica del 6,3%. Tuttavia, un calo delle scorte ha sottratto ben 2,6 punti percentuali dalla crescita del PIL e le esportazioni nette hanno sottratto 0,9 punti percentuali poiché la forte domanda dei consumatori ha dato impulso alle importazioni mentre le esportazioni sono diminuite a causa della debolezza economica all’estero. L’amministrazione Biden raccoglie quindi un primo concreto risultato positivo a 100 giorni dal suo insediamento.
STIME PIL E INFLAZIONE ITALIA – In una seduta particolarmente ricca dal lato macro, l’appuntamento ‘clou’ è con la stima preliminare Istat del Pil del primo trimestre per cui le attese convergono su una flessione trimestrale di 0,5% rispetto al -1,9% precedente e su un calo annuo di 1,6% da confrontare con il precedente -6,6%.
Un’ora dopo, alle 11, sarà la volta della stima sull’inflazione di aprile per cui il consensus proietta un’accelerazione rispetto al mese precedente per il dato armonizzato a livello annuo (0,9% da 0,6% di marzo) e un rallentamento della dinamica mensile a 0,8% da 1,8%. Diffusa ieri, l’analoga stima tedesca ha segnato 2,1% da 2% delle attese: si tratta del secondo mese consecutivo che l’inflazione della prima economia europea supera l’obiettivo Bce.
Sempre Istat diffonderà anche i nuovi numeri su occupati e disoccupati di marzo. Le attese per il tasso di disoccupazione sono per una lettura pressoché invariata a 10,3% da 10,2% di febbraio.
STIME PIL E INFLAZIONE ZONA EURO – Oltre agli analoghi dati delle principali economie della zona euro, verranno diffusi in mattinata anche quelli relativi alla zona euro. Per quanto riguarda la stima ‘flash’ sul Pil del primo trimestre, le previsioni su anno sono di un calo di 2%, in miglioramento rispetto alla flessione di 4,9% del quarto trimestre. Passando alla stima di inflazione, dato attentamente monitorato dalla Bce, la lettura di aprile dovrebbe mostrare un tasso annuo di 1,6% dal precedente 1,3%. Infine il tasso disoccupazione di marzo dovrebbe restare invariato a 8,3%.
PIL FRANCIA – Sulla base dei dati preliminari, nei primi tre mesi dell’anno il Pil francese ha registrato un +0,4% su trimestre dal -1,4% del quarto tirmestre 2020, a fronte di attese per +0,1%.
PMI MANIFATTURA E SERVIZI CINA – L’attività delle aziende cinesi è cresciuta in aprile al ritmo più rapido di quattro mesi. L’indice manifattura a cura di Caixin/Markit è salito a 51,9 dal minimo di 11 mesi di 50,6 visto a marzo, oltre le attese per 50,8. La lettura dell’indice è in contrasto con quella della statistica ufficiale che, diffusa poco prima, mostra una crescita a un ritmo inferiore alle attese scendendo a 51,1 da 51,9 di marzo a fronte di attese per 51,7. Diffusi anche i numeri ufficiali per i servizi — cresciuti a un ritmo più lento — con l’indice che si è portato in aprile a 54,9 da 56,3 di marzo e del composito sceso a 53,8 da 55,3.
DBRS SU ITALIA – Atteso, come di consueto dopo la chiusura di Wall Street, il pronunciamento di Dbrs sul rating sovrano italiano attualmente a ‘BBB’ (high) con trend negativo, giudizio confermato in occasione dell’ultimo appuntamento lo scorso ottobre. Subito dopo la formazione del governo a guida Draghi, in febbraio, l’agenzia canadese parlava di “cauto ottimismo” a proposito del rating sovrano. Secondo un report di Mizuho diffuso ieri, nel corso dell’anno le agenzie di rating adotteranno outlook positivi. “A nostro parere il ciclo di credito italiano ha raggiunto il fondo e ci aspettiamo che i mercati ne tengano conto mentre la crescita della zona euro accelera”, si legge.
BTP – Con le riaperture delle aste a medio lungo di ieri — l’offerta supplementare totale è di circa 1,64 miliardi — si chiude oggi la tornata di collocamenti di fine mese che è andata ad aggiungersi all’abbondante offerta da parte del Tesoro nelle ultime settimane. Riferimenti per l’apertura odierna 107 punti base per lo spread Italia-Germania sul tratto decennale e lo 0,88% per il tasso del benchmark a 10 anni. L’abbondanza di carta emessa in settimana ha contribuito alla debolezza del Btp, protagonista di un generalizzato ‘sell-off’ assieme al resto del comparto europeo, in scia al Treasury, acuitosi dopo dati sul Pil Usa superiori a quanto previsto e sulle attese di un nuovo ingente stimolo fiscale a firma Joe Biden.