Federal Reserve
Riflettori puntati sul meeting Fomc che si chiude questa sera, il primo dopo il cambio di passo sull’inflazione. Secondo le attese degli investitori, la banca centrale Usa potrebbe dimostrarsi più accomodante della Bce. Gli osservatori cercheranno segnali su quale sia il piano di Federal Reserve per accelerare il ritorno alla piena occupazione, in un Paese in cui al momento quasi 30 milioni di persone ricevono un sussidio di disoccupazione. Saranno poi attentamente monitorate le nuove proiezioni economiche, le ultime prima delle presidenziali di novembre, che nelle attese dovrebbero essere un po’ più rosee. Attenzione dunque per la conferenza stampa di J Powell senza trascurare le minute del consiglio odierno che verranno pubblicate comunque ad ottobre.
DALLA FED ALLE PRESIDENZIALI
Con il meeting odierno la Fed prepara il terreno operativo con cui i mercati accompagneranno l’ultimo miglio delle presidenziali.
Nel nostro report settimanale WB PERSPECTIVES© abbiamo dedicato un’ampia analisi su come i mercati si stanno preparando alle deliberazioni del Fomc. In linea con quanto anticipato nel Market Mover Monitor seguente seguente al meeting della BCE, l’eur usd ha allungato la striscia delle negoziazioni all’interno della gamma 1,1920-1,1760, mantenendo un assetto che tecnicamente rientra nell’ambito di una distribuzione potenzialmente propreduetica ad un reversal del recente rialzo.
RISKOO MONITOR MARKET MOVE
Analizzando invece l’assetto del mercato si nota che le posizioni speculative sul dollaro continuano a prediligere un’impostazione ribassista con prevalenza degli short trade rispetto ai longs.
Tecnicamente l’area 1,19/1,1920 rappresenterà il pivot su cui pensiamo che si giocheranno gli attuali equilibri, mentre sotto 1,1760 sono presenti potenziali sell order a protezione di posizioni lunghe di euro.
L’EUR USD in attesa della Fed si muove ancora all’interno della range assegnato con un apprezzamento verso la parte alta che dovrebbe risultare limitata a 1,1920. Un pre segnale di parziale debolezza (riferita alle aspettative) dell’euro deriva dal posizionamento del mercato sotto area 1,1860 (come segnalato ieri) e più ancora da pre vendite di euro in grado di spingere i prezzi sotto 1,1820/1,18. Ma tutto si giocherà dopo le parole di JP.
La scorsa settimana avevamo tracciato nel grafico la linea tratteggiata per descrivere il potenziale livello di contenimento delle pressioni del cambio e nel contempo il trigger iniziale oltre il quale catturare nuovi segnali di apprezzamento dell’euro.
Ieri il mercato ha ha respinto un primo tentativo al di sotto della supply line confermando la direzione indicata.
WB FX RISK MANAGEMENT: EUR USD