Buongiorno,
In linea con quanto abbiamo sostenuto da molte settimane, Standard & Poor non ha tagliato il rating limitandosi ad esprimere un Outlook negativo. Con questa idea abbiamo affermato contro tutti i pareri possibili, che il muro (per il momento) invalicabile dello spread sia quota 330 e non 400. Nei giorni precedenti l’annuncio il differenziale ha più volte premuto su tale barriera senza chiudere mai sopra il livello di warning. Ora, dopo la lettura dello statement di S&P ci concentriamo su area 300, dove si attesta l’apertura di settimana, per cogliere un primo segnale di distensione verso 270/260. Si apre quindi un piccola opportunità d’acquisto sul BTP sotto il profilo tattico. Tradotto sul contratto future si parte da 121.30 per recuperare almeno fino a 124.50 forse 127.50. (Nelle notizie si riportano i commenti pubblicati dalla redazione Reuters).
Il voto in Germania, nella regione dell’Assia, secondo distretto industriale per importanza, conferma l’erosione violenta dei consensi verso la coalizione di Governo. Ciò indebolisce ulteriormente la struttura politica europea. I mercati potrebbero quindi mettere ulteriormente sotto pressione l’euro contro dollaro. Nell’odierna giornata, in considerazione della reazione delle borse, dovremmo assistere ad un rimbalzo del cambio, tuttavia al momento confermiamo un Outlook negativo sull’eur usd. L’odierna resistenza transita in area 1,1420, mentre il primo sostegno sotto il quale sono presente nuovi sell order si posiziona a 1.1380.
Oggi e questa settimana assisteremo ad una prova di forza delle borse europee. L’Eurostoxx 50, nonostante le vendite e le pressioni negative, ha contenuto le chiusure sopra area 3130. Come segnalato nel WB Perspectives di Ott-Nov, il livello indicato costituisce il punto da cui aprire una reazione verso area 3250/3300 qualora oggi il mercato dimostri di riuscire a strappare guadagni oltre 3195. La reazione risulterà possibile se correlata ad un recupero di S&P 500 oltre la soglia 2715.
REAZIONE A S&P – In primo piano la reazione dei mercati finanziari alla mossa di S&P, che venerdì sera ha confermato il rating sovrano dell’Italia a ‘BBB’, mantenendolo a due gradini di distanza da ‘junk’, ma abbassando l’outlook a negativo da stabile.
Il verdetto di S&P è probabilmente il meno pesante tra quelli ipotizzati dagli investitori in vista del pronunciamento dell’agenzia.
S&P non si è infatti immediatamente allineata a Moody’s, che la settimana precedente aveva tagliato il merito di credito di Roma di un notch a ‘Baa3’, portandolo a un passo da ‘junk’, ma mantenendo un outlook stabile.
Secondo S&P, il deficit/Pil l’anno prossimo salirà a 2,7%, dunque oltre il target fissato dal governo nel documento programmatico di bilancio bocciato da Bruxelles, e non consentirà di mantenere una traiettoria discendente del debito/Pil. L’outlook negativo riflette il rischio che la decisione di aumentare l’indebitamento pubblico pesi sulle banche, le quali potrebbero ridurre il credito all’economia, soffocando l’incipiente ripresa del settore privato, penalizzando la crescita.
BTP – Ripartirà da 309 pb il differenziale di rendimento tra Btp e Bund a 10 anni, che venerdì in attesa del verdetto di S&P, ha oscillato tra 319 e 308 punti base, tenendosi sotto il picco di 342 pb, massimo dal 2013, toccato nelle scorse settimane, ma restando comunque su livelli relativamente elevati. Il tasso del decennale ripartirà da 3,435%.
GOVERNO, MANOVRA, UE – Nel corso del weekend non sono emerse evoluzioni significative nel contenzioso tra Roma e Bruxelles sul documento programmatico di bilancio presentato dal governo gialloverde e respinto dall’esecutivo Ue.
I leader dei due partiti di maggioranza Di Maio e Salvini non danno pubblicamente segnali di disponibilità a modificare i target contestati dalla Commissione, che si è concentrata soprattutto sulla deviazione dal percorso di consolidamento del deficit strutturale.
Tria ha ammesso che avrebbe preferito un deficit più basso del 2,4%, ma ha assicurato che se la crescita del Pil si fermasse a 1% anzichè a 1,5% il deficit si spingerebbe solo fino a 2,46%, secondo alcune dichiarazioni riportate da ‘Il Sole 24 Ore’ di domenica.
BANCHE E DRAGHI – Il tema banche e i rapporti con la Bce evidenziano ancora una volta tensioni e sensibilità diverse nelle maggioranza di governo. Nel fine settimana Tria ha riconosciuto la ragionevolezza delle parole di Draghi — accusato da Di Maio di avvelenare il clima nei confronti dell’Italia — sottolineando come l’attuale livello dello spread sia dannoso per gli istituti di credito anche se questi per ora non corrono pericolo.
Il governo, ha assicurato Tria, ha un piano in caso di crisi, ma non servirà. Sempre sulle banche, Di Maio ha detto che non verrà speso un euro dei cittadini in eventuali salvataggi, mentre Salvini non ha escluso interventi tutela degli istituti di credito, se fosse necessario, e ha riconosciuto a Draghi di aver fatto molto per l’economia italiana.
Secondo ‘Il Messaggero’, nell’incontro di ieri con Salvini, Di Maio si sarebbe mostrato più disponibile a valutare i rischi che corre il sistema bancario, dando via libera a un piano anti-spread. secondo ‘Il Corriere della Sera’ Conte avrebbe chiesto un piano con diversi scenari e tipi di intervento sugli istituti di credito. Tra le ipotesi di copertura, l’utilizzo di fondi dormienti nei conti della Ragioneria dello Stato o addirittura dei conti dormienti privati.
PRIMARIO ITALIA – Proseguono con l’asta da 6 miliardi di Bot semestrali i collocamenti di fine mese del Tesoro italiano. Sul mercato grigio, in chiusura di seduta venerdì, il titolo scontava un rendimento di 0,343% da 0,206% di fine settembre.
L’appuntamento chiave saranno i collocamenti a medio-lungo termine di domani, quando il ministero dell’Economia metterà a disposizione tra 4 e 5,5 miliardi di euro in Btp a 5 e 10 anni oltre al Ccteu 2025.
Via XX Settembre ha inoltre annunciato una nuova emissione del Btp Italia, indicizzato all’inflazione italiana, con un collocamento suddiviso in due fasi, per retail e istituzionali, e che si terrà tra lunedì 19 e giovedì 22 novembre. La durata del nuovo titolo è stata accorciata a 4 anni dagli 8 dell’ultima emissione di questo strumento, risalente a maggio.
BUNDESBANK SU ITALIA – In un editoriale sull’edizione di sabato del quotidiano ‘Frankfurter Allgemeine Zeitung’ il responsabile per il dipartimento finanze pubbliche Bundesbank Wendorff ha lanciato la controversa idea di un fondo finanziato con il risparmio degli italiani attraverso speciali titoli di Stato di solidarietà, che i risparmiatori sarebbero obbligati a sottoscrivere in misura del 20% del proprio patrimonio netto. In questo modo, argomenta Wendorff, che precisa di parlare a titolo personale, Roma potrebbe contenere lo spread e risolvere il problema del debito pubblico senza ricorrere al meccanismo di Stabilità europea Esm.
POLITICA GERMANIA – Le elezioni in Assia hanno messo in evidenza il deciso calo dei consensi dei socialdemocratici e dei cristianodemocratici alleati nel governo nazionale della Grosse Koalition, mentre avanzano i Verdi e la destra di Afd, similmente a quanto avvenuto in Baviera.
ALTRI RATING – S&P ha confermato la tripla ‘A’ con outlook stabile alla Germania, sottolineando come i rischi principali per l’economia tedesca, che manterrà un solido ritmo di crescita seppur in rallentamento, siano soprattutto di natura esterna (Brexit, protezionismo). Fitch ha confermato il merito di credito sovrano della Gran Bretagna ad ‘AA’, mantenendo un outlook negativo, sottolineando di non aspettarsi più un’uscita dall’Unione europea senza intoppi. Nessuna variazione per il rating francese da parte di Moody’s, che ha lasciato invariato il giudizio ‘Aa2’ con outlook positivo.
ELEZIONI BRASILE – Il candidato dell’estrema destra Jair Bolsonaro ha vinto le elezioni presidenziali, battendo al ballottaggio il candidato di sinistra Haddad, con il 55,2% dei consensi.
DATI GIAPPONE – Le vendite al dettaglio in settembre sono cresciute di 2,1% su anno da 2,7% segnato in agosto, a fronte di attese per un rallentamento ancora più marcato a 1,6%. Resta la possibilità che i consumi privati non forniscano il sostegno necessario a evitare un rallentamento della crescita nel terzo trimestre.
Banca del Giappone – Banca del Giappone sta valutando aggiustamenti al maxi-programma di acquisto di titoli di Stato, per consentire al mercato di riflettere meglio i fondamentali economici. Lo riferiscono fonti vicine al dossier, secondo cui le eventuali modifiche saranno implementate senza fretta.
FOREX – Principali rapporti di cambio poco mossi in Asia, con il dollaro che si mantiene nei pressi dei massimi da dieci mesi. Intorno alle 7,50 euro/dollaro 1,1393 da 1,1401; dollaro/yen 111,91 da 111,89; dollaro/yen 127,52 da 127,57.
GREGGIO – Quotazioni petrolifere in calo, appesantite dai timori di un rallentamento della crescita globale. I futures Brent cedono 31 centesimi a 77,31 dollari il barile, i derivati del Nymex arretrano di 25 centesimi a 67,34 dollari il barile.
TREASURIES – Chiusura positiva per l’obbligazionario Usa venerdì sera, supportato dagli acquisti rifugio degli investitori in un clima complessivamente poco favorevole al rischio, ben testimonato dal calo dell’azionario, colpito dai deludenti risultati di alcuni colossi dell’hi-tech, mentre il rallentamento della crescita del Pil Usa nel terzo trimestre si è rivelato meno pronunciato del previsto. Il rendimento del decennale è sceso fino a 3,057%, minimo dal 3 ottobre, per poi chiudere a 3,083%, restando comunque ben sotto il massimo da sette anni a 3,261% segnato il 9 ottobre.
DATI MACROECONOMICI
ITALIA
Istat, prezzi alla produzione dell’industria e delle costruzioni settembre (10,00).
Istat, imprese a controllo e partecipazione pubblica anno 2016 (11,00).
GRAN BRETAGNA
Banca d’Inghilterra, crediti al consumo settembre (10,30) – attesa 1,200 miliardi.
USA
Consumi personali reali settembre (13,30).
Redditi personali settembre (13,30) – attesa 0,4% m/m.
Indice prezzi core Pce settembre (13,30) – attesa 0,1% m/m; 1,9% a/a.
ASTE DI TITOLI DI STATO
ITALIA
Tesoro offre 6 miliardi Bot a 6 mesi, scadenza 30/4/2019 (181 gg).
USA
Washington, Tesoro offre 45 miliardi dollari titoli Stato 13 settimane scadenza 31/1/2019 e 39 miliardi titoli Stato 26 settimane 275/2019.
BANCHE CENTRALI
ZONA EURO
Banca centrale pubblica rapporto di stabilità finanziaria (10,00).
USA
Boston, intervento presidente Fed Chicago Evans (14,45).
APPUNTAMENTI
ITALIA
Milano, presentazione studio “I piani individuali di risparmio; risultati raggiunti e prospettive per il futuro” con DG MiSE Firpo (10,30).
INDIA
Inizia visita ufficiale Conte, termina domani