Central Bank
Ieri si sono riuniti i Consigli di Bank of Canada e della svedese Riksbank, oggi quelli della Banca del Giappone e della Banca centrale europea. La prossima settimana, Reserve Bank of Australia ha in calendario un meeting martedì, la Fed annuncerà le decisioni del Fomc mercoledì, infine Bank of England e Norges Bank prenderanno la parola giovedì.
BANK OF CANADA – Ha deciso di mantenere i tassi fermi allo 0,25%, in linea con le aspettative del mercato. Il rapporto sulla politica monetaria (MPR) riporta un’attesa per l’inflazione al di sopra dell’intervallo di rialzo nominale dell’1% – 3%, considerato nei toni più transitorio del rapporto precedente. Il dollaro canadese dopo l’annuncio si è apprezzato ulteriormente all’interno di un trend ciclico rialzista di medio lungo termine. Il segnale di un potenziale aumento dei tassi prima di quanto originariamente previsto e la fine dell’allentamento quantitativo tenderà, secondo la nostra visione, a favorire un ulteriore ribasso del rapporto eur cad. Agli inizi dell’anno avevamo fissato un target intermedio ed uno finale che oggi siamo in grado ci verificare grazie al rafforzamento effettivo della divisa canadese: il primo quotava in area 1,45, quello successivo quota in area 1,40 eur cad. Pensiamo che quest’ultimo livello sarà testato dal mercato entro il prossimo inverno. Da inizio anno l’euro ha perso il 10% del proprio valore nei confronti del cad. Nell’Outlook 2022 aggiorneremo il target ciclico, considerando l’ipotesi di un potenziale rialzo dei tassi prima dei tempi precedentemente attesi.
RIKSBANK L’economia svedese si è ripresa rapidamente e l’inflazione dovrebbe salire temporaneamente al di sopra del 2% nel prossimo anno, prima di tornare a scendere. La politica monetaria deve rimanere espansiva affinché l’inflazione sia durevolmente vicina all’obiettivo in futuro. Il Consiglio Direttivo ha quindi deciso di mantenere invariato il tasso pronti contro termine a zero cent e si prevede che rimanga a zero per l’intero periodo di previsione. Anche la Riksbank continuerà ad acquistare titoli nel corso del quarto trimestre, in linea con le precedenti decisioni. La previsione dell’Executive Board è che le disponibilità di titoli saranno più o meno invariate nel 2022. L’avanzo commerciale della Svezia è aumentato a settembre rispetto a un anno fa, secondo i dati forniti da Statistics Sweden. L’eccedenza commerciale è salita a 6,3 miliardi di corone svedesi a settembre da 2,8 miliardi nello stesso mese dell’anno scorso. Ad agosto, il deficit commerciale è stato di 10,5 miliardi di corone. Su base annua, le esportazioni sono cresciute del 17% a settembre e le importazioni del 15%. La bilancia commerciale extra-UE ha mostrato un avanzo di 18,3 miliardi di corone a settembre, mentre la bilancia commerciale con l’UE ha mostrato un disavanzo di 12,0 miliardi di corone svedesi.
L’eur sek nel frattempo sta dirigendo verso il nostro target 2021 collocato agli inizi dell’anno in area 9,80 & 9,60.
WB ADVISORS
La BANK of JAPAN, al contrario di altre banche, oggi ha lasciato invariata la sua politica monetaria e stimato un’inflazione ben al di sotto dell’obiettivo del 2% per almeno altri due anni, rafforzando l’idea del mercato che l’istituto non abbia intenzione di uscire dallo stimolo. Attesa alle 8,30 la conferenza stampa del governatore Kuroda. Nel frattempo l’eur jpy ritorna a cedere quota 132 in un quadro che continua a tenere il cambio all’interno del range di breve tra 128 e 133 eur jpy.
Ora il focus si sposta su Francoforte, con la riunione di politica monetaria della BCE e la consueta conferenza stampa della presidente Christine Lagarde alle 14:30. I toni si preannunciano accomodanti, nel tentativo di mitigare le aspettative del mercato sui rialzi dei tassi e sull’aumento dei prezzi. E proprio guardando all’inflazione, ieri le aspettative a lungo termine nella zona euro si sono mantenute oltre il target Bce, toccando 2,0951%, massimo da sette anni. Oltre al tentativo di correggere l’attuale repricing di mercato sui tassi a breve, si attendono dalla conferenza stampa del pomeriggio toni ‘dovish’, mentre un annuncio sul futuro d Pepp e piani di acquisto è atteso a dicembre. Nei dati settimanali resi noti ieri da Francoforte, intanto, gli acquisti in ambito Qe e Pepp hanno mostrato un’accelerazione. L’eur usd nel frattempo dopo aver tentato in più occasioni di attaccare area 1,1675, dove avevamo fissato (8 ottobre) il cap dell’attuale fascia di negoziazione di breve dopo il test del nostro obbiettivo fissato un anno fa, sta nuovamente ritornando ad indebolirsi. Inutile ribadire che il vero cult movie per i mercati andrà in onda la prossima settimana quando a parlare e decidere sarà J Powell della Fed.
Alle 10.30 Wlademir Biasia sarà ospite di FINANZA NOW in diretta streaming e questa sera alle 17,10/15 su CLASS CNBC – Sky TV 507 – per commentare l’attuale scenario di mercato.
DATI ZONA EURO – Riflettori sull’inflazione di ottobre: in attesa dei numeri a livello di blocco, in agenda venerdì e visti in ulteriore accelerazione su anno, oggi sono in arrivo i dati preliminari di Germania e Spagna, con il consensus che è per rialzi sia a livello armonizzato sia per gli indici nazionali.
Istat diffonde i dati sulla fiducia di consumatori e imprese manifatturiere, vista in calo questo mese.
DATI USA – I numeri in arrivo nel pomeriggio forniranno indicazioni sullo stato di salute della principale economia, a partire dalle nuove richieste settimanali di disoccupazione, che dovrebbero mantenersi a quota 290.000, e soprattutto dalla stima del Pil nel terzo trimestre, visto a +2,7% congiunturale, il ritmo di crescita più lento da oltre un anno mentre tornano a salire le infezioni da Covid e pesano i problemi globali delle catene di rifornimento.
DATI GIAPPONE – Le vendite al dettaglio a settembre hanno registrato una flessione tendenziale dello 0,6% dal -3,2% del mese prima, meglio delle attese che erano per un calo del 2,3%.