LE ATTESE STIMANO UNA FLESSIONE DEL PIL IN EUROZONA LEGGERMENTE PIÙ MITE NEL 2020 E UN RIMBALZO NEL 2021
In un’indagine relativa alle previsioni del Pil in Eurozona recentemente prodotta dalla BCE sono stati messi a raffronto i diversi gradi di previsioni formulati dagli economisti negli ultimi tre trimestri. L’equilibrio dei rischi per le prospettive di crescita è stato generalmente segnalato al ribasso. Il panel di economisti interpellati ha fornito una stima qualitativa meno negativa di quanto non fosse stata dipinta in precedenza, tuttavia il mercato continua a rimanere concentrato sui rischi al ribasso. Il rischio di ribasso di maggior rilevanza continua ad essere rappresentato da un ulteriore aggravamento della pandemia, che potrebbe portare a nuovi blocchi.
In secondo luogo, un certo numero di intervistati ha citato il rischio di una continua debolezza della spesa dei consumatori e degli investimenti aziendali e un aumento delle insolvenze, in particolare se i governi ritirassero il sostegno fiscale prima del dovuto. Ci sono altri fattori che determinano la campionatura dei rischi negativi quali l’assenza di un accordo su Brexit e la reiterazione delle tensioni commerciali tra Cina e Stati Uniti. Tali rischi risultano controbilanciati dai cosiddetti rischi al rialzo. Essi rientrano tutti nell’elevo della disponibilità a breve del vaccino unita alla alla formulazione di ulteriori misure di sostegno fiscale a partire dal Recovery Fund.
Di seguito riportiamo i grafici elaborati dalla BCE in merito alla distribuzione delle probabilità aggregate sulle aspettative di crescita del PIl in Eurozona nel triennio 2020 – 2022.
L’attesa per la diminuzione del Pil nel 2020 comprende un range tra il 9% ed il 7%. La ripresa attesa per il 2021 colloca la concentrazione media delle stime tra una crescita del tra il 4 ed il 6%. Anche in questo caso le stime elaborate più recentemente risultano più ottimistiche rispetto a quelle rilevate nei trimestri precedenti. La distribuzione delle aspettative cambia configurazione per il 2022 dove l’alea delle stime tende ad essere distribuita su uno spettro più ampio. Tuttavia anche in questo caso le stime formulate nel trimestre in corso tendono d assumere una maggior concentrazione nel cluster tra il 2,5 ed 3% di crescita.
Nel corso del prossimo mese metteremo a confronto tali stime con le nostre aspettative su tassi e rapporto di cambio dell’euro contro il panel di monete coperte dalla nostra ricerca FX Riskoo