Venerdì prossimo avremmo la prima lettura del GDP USA relativo al I° trimestre 2019. Il dato è atteso tra il 2,4% ed il 2,1%. L’algoritmo che calcola in tempo reale sulla base degli indicatori economici l’andamento della crescita stima per questo primo trimestre una crescita addirittura al 2,8%. Abbiamo ripreso i grafici relativi alla proiezione del GDP NOW ed alle componenti che contribuiscono a formare il dato complessivo. Ancora una volta il maggior contributo giunge dai consumi ed in misura minore dalle spese governative. Aumenta rispetto alle rilevazioni storiche l’apporto delle esportazioni nette.
Nonostante la performance economica la curva rimane negativa. Il 3 mesi Libor quota sopra il 10 anni Treasury yield. Secondo Morgan Stanley Research gli utili attesi per le società costituent dello Standard & Poor 500 risultano in contrazione sulle rilevazioni attuali rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Gli investitori hanno ridotto la loro esposizione sull’equity nelle ultime settimane ruotando i flussi verso il comparto obbligazionario. La preferenza su questa asset class è andata verso i depositi a breve denominati in sterline. Seguono rotazioni verso i global bond e gli emerging market bond. In generale le posizioni in usd risultano in hedging sulla monete locali. Il mercato non riteine probabilmente attraente l’us dollar.
Il mercato dei cambi a nostro avviso rimane sempre favorevole alle divise anglosassoni con un ritorno di interesse anche verso lo yen. Il cambio eur jpy sta cercando di violare al ribasso area 125,80/60. Nei confronti del dollaro al momento rimane sopra 111.70 – 111.20 usd jpy, ovvero sopra una fascia che protegge la divisa americana da una contrazione nei confronti dello yen che, al di là della percezione del rischio di cambio, potrebbe anche costituire un segnale di attenzione per verso il ritorno dell’avversione per il rischio equity.
Nell’ambito della nostre strategie di Risk management continuiamo a guardare al comportamento del principale rapporto di cambio, euro contro dollaro, focalizzando l’attenzione su area 1,12.
Estendendo l’osservazione del rischio di cambio sul rapporto dollaro yuan renminbi ai fini di una comprensione relativa all’andamento dei negoziati commerciali tra Cina ed Usa, continuiamo a rilevare valori sulla linea di 6,70 usd cny. Secondo le nostre valutazioni ciò significa che non sono ancora maturate tutte le opzioni favorevoli ad un closing del negoziato. Come scriviamo da tempo, correliamo ad un segnale di breakout al ribasso di 6.70 usd cny l’indicazione di un esito positivo delle trattative in corso.
ITALIA – Oltre al rischio di cambio ritorna l’attenzione per un eventuale rischio tasso legato all’andamento del 10 anni Italia. Le sempre più frequenti tensioni politiche tra le forze che compongono la maggioranza di Governo, hanno raffreddato il processo di convergenza dello spread. Al momento i rendimenti sul 10 anni oscillano all’interno di un range molto stretto compreso tra 2.50 e 2.65%. La ripresa di un movimento distensivo richiede una violazione di 2.50/2.40. Nonostante le polemiche all’interno dell’esecutivo non ci aspettiamo movimenti dei tassi che siano in grado di superare area 2.75. La conferma di questo scenario di breve, ci porta a postergare ancora una possibile violazione al ribasso del livello sopra indicato e quindi una ripresa del processo di convergenza dello spread sui rendimenti tedeschi.