L’economia globale si è espansa per il diciottesimo mese consecutivo a dicembre, secondo il JPMorgan Global PMI™ pubblicato da Markit. Il tasso di espansione è sceso al minimo di tre mesi, tuttavia, a causa dell’aumento dei casi di COVID-19 su scala globaleche ha inciso sulla performance del settore dei servizi.
Sia il settore manifatturiero che quello dei servizi sono cresciuti a dicembre, sebbene la crescita dell’attività nel settore dei servizi sia scesa al minimo degli ultimi tre mesi. Un rinnovato aumento dei casi di COVID-19, alimentato dalla diffusione della variante più infettiva dell’Omicron, ha portato a un aumento delle restrizioni.
La buona notizia rilevata dall’analisi del sondaggio proviene comunque dal comparto manifatturiero: i managers intervistati hanno riferito che i vincoli alla produzione sono stati allentati. I ritardi nelle consegne dei fornitori sono diminuiti mentre le pressioni sui prezzi si sono attenuate a dicembre, sebbene i problemi di fornitura siano rimasti un ostacolo significativo alla produzione a livello globale. Rimane il rischio che la diffusione della variante più infettiva di Omicron possa aggravare ulteriormente i problemi di crescita e catena di approvvigionamento, rendendolo un’incognita chiave da monitorare nella prima parte dell’anno appena iniziato.
DUTCH TTF NATURAL GAS
Il sondaggio pur rilevando dati sostanzialmente incoraggianti, al di là della perdita di momentum fisiologica dello slancio della ripresa, segnala il ritorno dell’indice Composite della Germania a quota 50, ovvero nella linea di spartiacque tra uno scenario espansivo rispetto ad uno in cui le aspettative risultano sotto tono (sotto 50 l’indicatore segnala stagnazione/recessione).
La Germania inizia il 2022 al centro di di tensioni che la vedono come avamposto di frontiera nell’ambito di una disputa geopolitica tra Nato/Usa verso Russia. La frontiera geopolitica declina le proprie tensioni sui prezzi dell’energia, in particolare su quelli del gas naturale importato dalla Russia. Nel nostro report di metà dicembre avevamo allertato sull’arrivo di un picco delle quotazioni del Dutch TTF Natural Gas trattato nella piattaforma ICE che puntualmente si è verificato a ridosso del Natale a 180 eur/mwh.
Le indicazioni previste in termini di fluttuazioni di prezzo si stanno materializzando. nonostante l’apertura di un nuovo fronte in Kazakistan.
Al di là quindi della variante Omicrom, pensiamo che siano le quotazioni dei prezzi dell’energia a dettare il ritmo delle aspettative sulla crescita dei prossimi mesi. Il sondaggio JP Morgan Markit ha solo in parte rilevato gli effetti dell’impennata finale dei prezzi del gas in Europa.
E’ chiaro che se entro brevissimo le quotazioni del gas europeo non scendono sotto quota 75/70 eur l’elenco delle aziende costrette a sospendere la produzione rischia di allungarsi.
Russia e Stati Uniti non hanno dato alcun segno di aver ridotto le loro differenze sull’Ucraina e sulla sicurezza europea in generale nei colloqui di ieri a Ginevra, con Mosca che ha ripetuto richieste che Washington dice di non poter accettare. La Russia ha ammassato le truppe vicino al confine dell’Ucraina, chiedendo che l’alleanza NATO guidata dagli Stati Uniti escluda l’ammissione dell’ex stato sovietico o qualsiasi forma di espansione. L’esito del vertice non ha impattato sulle quotazioni infraday del TTF che chiudono la sessione di ieri a quota 85,44 ed oggi dopo un’apertura al ribasso a 78 si stabilizzano attorno a quota 82 euro.