GLI INDICATORI IFO E PMI CI DICONO CHE LA RECESSIONE SARA’ SERIA
Il grado dipende dalla durata della sospensione delle attività produttive. Presumiamo che ci sarà una brutta recessione per almeno i primi due trimestri del 2020. Le rilevazioni effettuate nei sondaggi PMI e IFO segnalano che la percentuale di aziende pessimiste è aumentata fortemente negli ultimi giorni. L’indice manifatturiero tedesco ha toccato il livello più basso dall’agosto 2009. Pure il comparto dei servizi ha messo in evidenza un ribasso notevole. Ovviamente i sondaggi riflettono un quadro fortemente contrassegnato da una componente di emotività che tende a riverberarsi sulle risposte rilasciate dagli operatori.
Le analisi IFO riflettono proiezioni che vanno da un -5% ad un massimo del -20% di contrazione del Pil nel secondo trimestre.
IL DATO PMI COMPOSITE RILEVATO IERI
Nella giornata di ieri sono stati diffusi i dati PMI su manifattura e servizi relativi a Francia e Germania in Eurozona, nonchè per gli Stati Uniti.
L’indice complessivo Composite PMI per l’Eurozona riporta un valore inferiore ai minimi segnati nella depressione del 2008/9. Per gli USA invece il dato entra definitivamente per la prima volta sotto area 50 (livello spartiacque tra espansione e recessione). Al momento le proiezioni riportano una seria caduta del Pil per il secondo trimestre con una reazione altrettanto forte per il terzo e quarto trimestre. Ovviamente l’esito dipenderà molto da quanto perdureranno le misure di restrizioni sanitaria.
Abbiamo visto la stessa dinamica in Cina con dati che rilevavano forte pessimismo per il breve (QUESTO IL NS POST DEL 10 FEBBRAIO), contrapposto da un ottimismo per il periodo post restrizioni.
Nel post di inizio febbraio confermavamo la nostra previsione per l’anno in corso di una caduta del prezzo del petrolio e delle commodity industriali in generale. Il riflesso di questo movimento unito all’andamento dei noli marittimi lasciava presagire sin da subito ciò che non appariva ancora evidente agli occhi dell’opinione pubblica.
Temiamo che il Brent possa scivolare ulteriormente al ribasso e fissare un minimo di coda in area 15 usd/bar.
FED & BCE
Le banche centrali stanno rispondendo in modo adeguato ai riflessi economici della crisi. La Federal Reserve ha messo in campo strumenti illimitati:
- acquisto di titoli di Stato USA, senza limiti, di titoli pubblici con garanzie ipotecarie (MBS);
- apertura di un fondo da 500 miliardi in appoggio alle agenzie e società che erogano mutui e collocano MBS;
- nuove linee di credito da 300 miliardi per i singoli, le società e consumatori;
- per le medie e grandi aziende sono attivati due nuovi strumenti: Primary Market Corporate Credit Facility (PMCCF) per le nuovi emissioni; SMCCF per il mercato secondario per acquisti di Corporate Bond;
- attivazione del Term Asset-Backed Securities Loan Facility (TALF), fondo a sostegno del credito al consumo e prestiti a studenti, a società di credito al consumo, carte di credito;
- creazione del Money Market Mutual Fund Liquidity Facility (MMLF), per finanziare i comuni acquistando titoli di questi emittenti;
- incremento del finanziamento di Carta Commerciale, comprese quelle emesse da municipalità.
Si attende oggi l’approvazione del pacchetto di misure fiscali e di aiuti economici da parte dell’Amministrazione Usa nell’ordine di 2,000 miliardi di dollari. Attendiamo segnali dall’Unione Europea.
La BCE ha ampliato il programma QE di ulteriori 750 miliardi. Probabilmente ne saranno necessari altri ancora!