WB PERSPECTIVES LA FED DECIDE
Gli esami – dice Eduardo De Filippo – non finiscono mai. Ma non finiscono mai nemmeno le attese tra un esame e l’altro: benvenuti nel mercato!
LA FED DECIDE – Martedì e mercoledì sono i due giorni del Fomc. Il Board della Riserva Federale esamina i dati in loro possesso per valutare quanto l’andamento dei prezzi e la reflazione sugli attivi siano elevate e quanto queste grandezze possano impattare sulla ripresa.
I numeri aggiornati dall’Outlook dell’Ocse sulla ripresa sono stati rivisti al rialzo, soprattutto per gli Stati Uniti. L’approvazione del pacchetto di 1900 miliardi di dollari stimolerà i consumi e di conseguenza impatterà sulle dinamiche dei prezzi. A ciò si dovranno sommare i problemi della supply chain, affaticata dai ritardi delle consegne e della logistica a causa dei vincoli sanitari.
Il Fomc, l’organismo che sovrintende alla politica monetaria della Fed, dovrà prendere in esame tutti gli effetti, elaborare uno scenario e capire quanto debba anticipare eventuali fughe in avanti dell’inflazione. Questa è al momento percepita dai mercati su una scala dimensionale sfasata rispetto alle condizioni stimate dalla Banca Centrale.
Di conseguenza abbiamo visto i rendimenti sul tratto lungo della curva salire sino a toccare i target che avevamo previsto per la prima parte di questo 2021.
Ora il Consiglio dovrà calibrare se e come rivedere la propria linea di policy per prevenire fughe in avanti dell’inflazione e soprattutto dei rendimenti. Non è facile prendere decisioni equilibrate in questa congiuntura. Un’azione restrittiva espone i mercati azionari a consistenti rischi sulla loro tenuta. I listini quotano mediamente valori che in molti casi esprimono condizioni di eccesso. Qualora la Fed dovesse avviare un azione di Tapering danneggerebbe gli equilibri del mercato azionario ma, come accadde nel 2013, innescherebbe un ulteriore rialzo dei rendi rendimenti. Cosa non gradita, a nostro parere, in un momento in cui il fabbisogno del tesoro risulta significativo e dovrà far fronte agli impegni assunti in ambito fiscale.
L’eventuale rialzo dei tassi rappresenterebbe una risposta prematura rispetto all’innesco dei concreti segnali di ripresa. Metterebbe a rischio la sua tenuta.
Soltanto un evento non ponderato dai mercati potrebbe innescare una correzione dell’equity e favorire un riequilibrio dei rendimenti.
La scorsa settimana abbiamo segnalato il rischio che….
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