BANCA D’ITALIA “L’esame delle condizioni macroeconomiche indica che la disinflazione è in una fase avanzata e che il cammino verso l’obiettivo del 2% prosegue con speditezza. Si sta rapidamente avvicinando il momento di un’inversione di rotta nell’orientamento della politica monetaria”. Lo ha detto il governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta nel suo intervento al 30esimo congresso Assiom Forex a Genova. “L’esercizio di previsione che la Bce effettuerà in marzo offrirà utili elementi per valutare le prossime azioni di politica monetaria. Sarà opportuno vagliare non solo la prima mossa, ma anche le diverse opzioni per l’intero sentiero di normalizzazione monetaria – ha proseguito -. Andranno soppesati benefici e controindicazioni di un taglio dei tassi tempestivo e graduale rispetto a un allentamento tardivo e aggressivo, che potrebbe accrescere la volatilità dei mercati finanziari e dell’attività economica”.
Il Governatore ha sottolineato che la debolezza dell’economia europea si sta estendendo all’Italia.
Nelle ultime settimane, nonostante il rimbalzo dell’indice PMI manifatturiero tedesco a gennaio, sono aumentati gli articoli sui media che riportano le straordinarie difficoltà che attraversano l’economia della Germania. Il timore che tali criticità possano diffondersi in tutta l’Eurozona trova nel deterioramento della crescita francese la sponda per temere un effetto di trasmissione in quella dei paesi collegati alla locomotiva tedesca.
Il grafico sul posizionamento degli indicatori manifatturieri PMI su cala globale non lascia dubbi sull’area che raggruppa il maggior numero di economie in contrazione.
Da più di 18 mesi l’Eurozona segna una permanenza dell’indice manifatturiero sotto quota 50. Nello stesso periodo, ovvero da marzo-aprile 2022 l’eur usd quota stabilmente sotto 1,11-1,10, fatta eccezione per tre momenti reattivi in cui il cambio ha cercato di riconquistare l’area. In altri termini è dall’avvio della guerra in Ucraina e del conseguente aumento dei costi energetici che l’Europa naviga in uno stato di sofferenza.
Emblematiche di un momentum difficile sono state le affermazioni dell’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, a proposito delle difficoltà in cui opera l’azienda e tutto il comparto automotive.
La buona notizia è che le banche centrali dalla metà del 2022 hanno ricostituito un ampio margine per tagliare i tassi. L’intervento del governatore della Banca d’Italia conferma i tempi per procedere ad un’azione di allentamento monetario siano prossimi. Secondo la gran parte degli analisti ritiene addirittura che si rischia di intervenire troppo tardi.
I tassi IRS hanno già avviato un primo ribasso, confermando le nostre attese espresse ancora lo scorso anno in estate ed a seguire nei podcast di INSIDE CENTRAL BANK dedicati all’analisi delle decisioni delle banche centrali. Nell’ultimo streaming abbiamo commentato anche gli effetti sull’euro dollaro a seguito delle decisioni di BCE prima, e Fed poi, segnalando l’attesa per una discesa del cambio sino a formare un minimo temporaneo in area 1,0750/30 ed un successivo rimbalzo. Lo scorso lunedì martedì l’eur usd ha verificato l’area fissando il minimo atteso ed avviando il rimbalzo per un ritorno in area 1,0830/50.
La volatilità sui mercati forex appare piuttosto contenuta rispetto alle metriche storiche. E’ bene non illudersi su questo regime di fluttuazioni contenute. I dati recenti mettono in evidenza la doppia velocità divergente tra crescita americana e decrescita europea. A nostro avviso la BCE sta evitando di intervenire sui tassi per non destabilizzare il cambio. La crisi geopolitica fa molto più male all’Europa che non agli stati Uniti.
Questa settimana il calendario economico riporta alcuni dati di interesse che non mancherà di focalizzare l’azione dei mercati: Produzione Industriale in Eurozona, l’indice Zew in Germania, IPC, Vendite al Dettaglio e Produzione Industriale negli USA.
Altri dati meno sensitive per il mercato sono attesi per il Regno Unito, Giappone ed Australia.
Sarà un’altra occasione per verificare come il quadro macro puo incidere sulle convinzione dei regulator. Vedremo se la visione del governatore della Banca d’Italia costituisce un segnale concreto o meno.
Non dobbiamo nemmeno escludere che nelle prossime settimane eventi non scontati possano incidere significativamente sulla volatilità dei mercati. Insomma, tutto è sempre possibile, in una fase in cui il portafoglio delle criticità è molto affollato.