Il rischio di cambio tra eur usd conferma il breakout
Il 25 aprile fa ancora notizia. Non per le contrapposizioni di manifesto domestiche, quanto per decisioni e dichiarazioni rilasciate da banchieri centrali.
In Europa si è riunita la Riksbank, banca centrale di Svezia, lasciando invariati i tassi e soprattutto dichiarando di tenerli in negativo ancora per un periodo prolungato di tempo (-0.25%). Inoltre annuncia il ritorno al QE. La moneta ha bloccato subito la lenta azione di recupero nei confronti dell’euro avviata da inizio marzo, trasformando il possibile segnale di inversione di tendenza in un’immediata riconversione del trend da positivo a negativo nel caso in cui si superi 10.65/70 eur sek. Per la Svezia il rischio di un apprezzamento della corona rischiava evidentemente di compromettere l’export del paese. Ritorna quindi a riaffacciarsi per gli esportatori il ritorno di una recrudescenza del rischio di cambio sulle esportazioni verso il paese scandinavo.
Sempre il 25 aprile nel corso di un evento a New York, il vicepresidente della BCE, Luis de Guindos, ha detto che la Banca ha a disposizione un’ampia gamma di strumenti potenziali di politica monetaria, e potrebbe ricorrere nuovamente al ‘quantitative easing’, qualora fosse necessario. Ha aggiunto di aspettare una crescita economica in ripresa nella zona euro nella seconda parte del 2019. L’eur usd proprio il 25 aprile ha violato quota 1.12 archiviando il dominio del range 1.12/1.15.
Venerdì il Bureau of Economic Analysis, agenzia di analisi statunitense, ha pubblicato la prima delle tre letture del GDP USA relativa al primo trimestre 2019. Il dato atteso dagli economicsti ed uffici studi al 2.2%, per il quale avevamo accreditato una stima al 2,8% è risultato il 3,2%.
Nell’analisi del dato emerge un ottima performance dei consumi a cui si contrappone una bassa crescita inflattiva.
- Effetti sul rischio di cambio eur usd
Il cambio ha reagito con un accenno di volatilità senza modificare la tendenza riflessiva dell’euro. Il movimento si è inserito in un contesto di verifica del breakout di 1,12. Il nostro algoritmo WB Advance Cycle continua ad oscillare in territorio negativo da 12 mesi senza produrre al momento alcun segnale contraddittorio. Il recente breakout tende inoltre ad essere accompagnato da un aumento correlato dell’ampiezza negativa dell’indicatore. Le nostre impostazioni sul controllo del rischio cambio rimangono pertanto orientate a mantenere attive le coperture import, mentre per i flussi export tendiamo strategicamente a cogliere le opportunità offerte dal mercato con un prossimo adeguamento dei livelli di alert sulle coperture.
Emerge con forza la distonia motoria della tendenza che contrappone la crescita USA all’ennesimo rallentamento UE da gennaio dello scorso anno.