Ieri sera la Federal reserve ha concluso la riunione del Fomc lasciando invariati i tassi sui Fed Funds nella forchetta 2.25-2.50%. Abbiamo avuto un taglio di 5 bp sul tasso IOER ovvero il tasso di interesse sulle riserve in eccesso imposto dalla Fed per contrastare l’eccessivo rialzo, sperando di spingere le banche a prestare piuttosto che parcheggiare contanti presso la banca centrale.
Questa è la terza volta in un anno in cui la Fed ha adeguato il divario tra IOER e Fondi Federali ; per essere chiari, l’IOER è una risposta diretta alla scarsità delle riserve relativamente crescente (carenza di liquidità) nel periodo di equilibrio del proprio bilancio. Riflette inoltre un fabbisogno più elevato di dollari a livello internazionale. La domanda di dollari scaturisce in tutta evidenza una maggiore pressione del rischio di cambio avvertita su molte posizioni di scoperto.
Come abbiamo scritto lo scorso martedì, il cambio eur usd al momento rimane interessato da un’azione di pull-back orientata a verificare la consistenza del breakout del range 1.12-1.15 maturato la scorsa settimana. La conclusione positiva di questo passaggio aprirebbe una nuova finestra di negoziazione con relativo riassetto generale del rischio di cambio.
Lo stesso processo è in atto sul rapporto eur gbp. Oggi si riunisce anche la BoE. Non attendiamo decisioni significative in merito alla linea di policy monetaria. La sterlina dopo una lunga fase di scambi volatili all’interno della banda 0.85-0.87, durata quasi un mese, sta completando le manovre per assumere nuova direzionalità. In tal senso abbiamo messo a fuoco il valore della chiusura settimanale su quota .8510 (.8450 infraday) per verificare se il mercato sarà in grado di violare quest’ultima barriera e spingere finalmente il pound in un percorso di recupero. Anche in questo caso il set up riposizionerebbe in generale un riassetto sul rischio di cambio percepito post-Brexit con ulteriori opportunità per l’export made in Italy.