I prezzi del gas e del petrolio tendono a muoversi su driver governati da almeno due leve: geopolitica ed azione speculativa.
Il Title Transfer Facility, TTF, è un punto di scambio virtuale per il gas naturale quotato nei Paesi Bassi. Questo mercato offre la possibilità di negoziare futures, che costituiscono la base di riferimento per l’andamento dei prezzi del gas europeo. Istituito da Gasunie nel 2003, è pressoché analogo al National Balancing Point (NBP) quotato a Londra. Il TTF è gestito da una controllata indipendente di Gasunie, Gasunie Transport Services BV, che è l’operatore del sistema di trasporto del gas nei Paesi Bassi. Il commercio all’ingrosso di gas presso il TTF è prevalentemente condotto fuori borsa tramite intermediari interdealer. Anche i contratti fisici a breve termine sul gas sono negoziati e gestiti dall’ICE-Endex Exchange (Amsterdam) e tramite la borsa PEGAS. Il gas TTF viene scambiato in euro per megawattora .
Le quotazioni, in scia al confronto diplomatico tra UE e Russia sul tema NordStream 2, hanno subito un rialzo straordinario.
Storicamente gli scambi fluttuavano tra un cap a 28 eur ed un floor a 10 eur. Lo scorso anno allo scoppio del Covid si sono formati minimi poco sotto 5 eur. Quest’anno a partire dal mese di marzo i prezzi hanno performato un rally che da quota 20 ha spinto i valori al rialzo sino a fissare un picco a 162 eur. Nella stessa giornata i prezzi sono scesi a quota 100 per chiudere a 108,19 eur.
Nemmeno Bitcoin ha visto oscillazioni così ampie in unica seduta! E qui stiamo parlando di Gas, la commodity per eccellenza.
L’andamento futuro dei prezzi del gas rimane fortemente vincolato alla vicenda NordStream2 e quindi all’apertura definitiva della pipeline che collega direttamente le forniture di Gazprom, dall’hub di Vyborg vicino a San Pietroburgo in Russia al landfall di Greifswald, città anseatica del Meclemburgo-Pomerania Anteriore, in Germania. 1200 km immersi nel Mar Baltico.
L’accordo tra Germania e Russia è stato, dopo difficili trattative, risolto dal lodo arbitrale nonché politico riconosciuto ed approvato dagli Usa. Ciò nonostante i rubinetti nono sono ancora aperti. Le pressioni politiche russe giocano sulla diminuzione degli stoccaggi in altri siti, che passano per Ucraina e Polonia, per favorire l’attivazione di NordStream 2.
La forza con cui incide il trascorrere del tempo (stagione invernale) spinge le parti a sbloccare gli evidenti ostacoli politici ancora aperti. I mercati giocano le alterne vicende del tavolo negoziale imprimendo forte volatilità sull’elasticità del prezzo.
Pensiamo che lo snodo della tendenza si giochi sulle reazioni che gli scambi rimarranno nel breve tra 80/e 100 euro. Nel momento in cui si delineerà una possibile soluzione positiva (compromesso politico), i prezzi scenderanno al di sotto della soglia indicata, aprendo un’ampia correzione dei prezzi che in prima battuta tenderà a spingere le negoziazioni verso 45/40 euro, per riportarli in una seconda fase verso quota 30/26 euro, valore a cui oggi attribuiamo il corretto equilibrio.
Al Nymex i prezzi futures del natural Gas hanno performato con pari andamento: da fine marzo sono saliti da quota 2,50 usd/MMBtu sino a fissare un picco agli inizi di ottobre a 6,47 usd. Nell’ultima settimana sono scesi a 5 usd. Nel 2008, quando il Brent Crude Oil raggiunse 147 usd, il NG fissò un picco relativo a 13,75, mentre il massimo storico da quando tracciamo gli scambi al Nymex è stato raggiunto nel dicembre 2005 a 15,75 usd.
I nostri modelli di stima al momento rilevano anche in questo caso un’ampia fase correttiva la cui base 5/4,80 usd tende a promuovere brevi reazioni guidate da posizioni di ricopertura speculativa. Tale soglia costituisce il punto sotto il quale potremmo rilevare una condizione di maggior distensione rispetto alle trazioni speculative che hanno recentemente governato gli scambi. Nela caso in cui si dovesse scendere sotto tale livello scatterebbero diversi ordini di vendita condizionati. Ciò produrrebbe un ribasso in direzione di area 4,00/3,50.
E’ chiaro che le banche centrali per continuare a sostenere l’ipotesi di una via transitoria del rialzo dell’inflazione, necessitano di avere la conferma dello scenario sopra descritto.
L’allentamento delle tensioni sui prezzi dell’energia contribuirebbe a trasferire i medesimi benefici su tutto il comparto delle commodity industriali di cui scriviamo nel nostro report di ottobre WB COMMODITY PERSPECTIVES