RISKOO ALERT: DOLLAR INDEX A quota 94. Questa mattina all’apertura della sessione asiatica il Dollar Index ha testato area 94.
Il Dollar Index rappresenta un paniere che riporta il valore del dollaro contro le principali divise ponderate per la loro bilancia commerciale.
Il Dollar Index tra il 2008 ed il 2011 aveva costruito la base su cui avviare il ciclo espansivo della divisa americana. Nel corso del rialzo il Dollar Index ha verificato in due fasi distinte il nostro target intermedio 103/105, atteso nell’ambito di un ciclo le cui prerogative risultavano dal nostro punto di osservazione più ambiziose. Il mercato torna a testare la base, oggi in transito poco sotto quota 94, su cui si sono delimitati i ribassi del 2014 e del 2018. Si tratta quindi di un collaudo che sotto il profilo tecnico risulta estremamente significativo.
Le implicazioni in caso di breakout risulterebbero piuttosto significative. L’eur usd la scorsa settimana ha violato al rialzo 1,1365/1,14 attivando segnali di alert su strategie di Enterprise Risk Management sotto il profilo tattico e strategico.
Si aprirebbe la strada per un ritorno verso i minimi del 2018, ma soprattutto si rimetterebbe in discussione la tenuta complessiva della divisa americana.
DOLLAR INDEX IN ATTESA DELLA FED
E’ possibile che si debba attendere l’esito del meeting della Fed, mercoledì sera, per verificare se vi gli investitori ritengano plausibile confermare il reversal sulla divisa americana in termini strategici.
La Fed ha già letto le attese devastanti per una decrescita del GDP nel II°Q prossima al -35%. Potrebbe considerare la reazione innescata in questo III°Q avviata ad un recupero del 18%. Ciò che attuerà in modo più o meno esplicito è il controllo del tratto lungo della curva dei rendimentiche per un lungo periodo di tempo rimarrà prossimo al Ground Zero.
Finora il Board ha deliberato enormi misure di sostegno ottenendo effetti positivi nel contrastare la decrescita per cui non ha l’esigenza di modificare la sua linea di policy, neppure il suo linguaggio in questa fase. Si porrà in attesa dell’esito dei negoziati tra repubblicani e democratici per introdurre un altro stimolo fiscale. Pertanto la Fed manterrà il suo linguaggio cauto sulla ripresa e lascerà invariato il tasso obiettivo dei fondi della Fed allo 0-0,25% senza alcuna modifica della loro posizione in materia di QE.
Il tasso target dei fondi federali dovrebbe rimanere allo 0-0,25% per molto tempo.
Come accade sempre più di frequente, il mercato si concentrerà sulla conferenza stampa del presidente J. Powell, il quale ribadirà la linea di cui sopra: i tassi rimarranno bassi per un prolungato periodo di tempo.
L’allentamento quantitativo, è stato ridotto a circa 4 miliardi di dollari al giorno (ufficialmente 80 miliardi di dollari al mese) di acquisti del Tesoro contro i 75 miliardi di dollari al giorno nel periodo di massima emergenza. E’ probabile che il Fomc manterrà gli acquisti “al ritmo attuale per sostenere il regolare funzionamento del mercato, favorendo in tal modo un’efficace trasmissione della politica monetaria a condizioni finanziarie più ampie”.