La settimana si pare con PRESE DI BENEFICIO FORZ’ARTE dopo le altrettanto forzate performance che hanno spinto i mercati verso livelli di squilibrio. L’Eurostoxx 50 potrebbe avviare una correzione verso area 3400 per consolidare i guadagni maturati.
Lo Standard & Poor 500 potrebbe aver fissato il picco per l’anno in corso; ci aspettiamo una discesa dei corsi verso area 3550/500, livello da cui analizzeremo le prospettive per il 20/21. Nell’Outlook 20/20 avevamo fissato per la fine dell’anno un target a 3700 con un target intermedio stimato a 3340, raggiunto poco prima dell’apertura della crisi sanitaria (OUTLOOK 20/20).
Ci aspettiamo quindi una veloce rotazione dei flussi dall’azionario verso l’obbligazionario governativo core in una settimana scarsa di notizie macro economiche, fatta eccezione per l’attesa conclusione del negoziato Brexit.
LA SETTIMAN MACRO ECONOMICA
Una settimana ridotta per la festività del Natale vede comunque alcuni importanti dati economici in calendario. Si inizia con un focus sulla riunione di politica monetaria della Banca popolare cinese, dove si cercherà di comprendere quale sarà la linea che il Consiglio terrà alla luce dell’evoluzione dell’allemtamento dell’emergenza pandemica. I sondaggi Caixin PMI hanno recentemente messo in evidenza tassi di crescita economica e creazione di posti di lavoro piuttosto elevati. Il recupero degli indici PMI a novembre sottolineano le migliori performance da da oltre un decennio. Il Consiglio della PBoC dovrà quindi gestire questi segnali incoraggianti con le preoccupazioni per un rafforzamento dello yuan, della deflazione e dei rischi di credito a seguito di recenti insolvenze significative, circa 4 trilioni di dollari, presenti nel mercato domestico delle obbligazioni societarie.
USA
In settimana verranno rilasciati i dati definitivi sul PIL degli Stati Uniti relativi al III°Q. Avremo quindi maggiori dettagli sulle tendenze economiche alla luce della revisione del GDP in positivo della Fed annunciata la scorsa settimana a seguito del Fomc. La precedente stima dei dati aveva evidenziato una reazione dell’andamento dell’economia ad un tasso annualizzato del 33,1% (III°Q); nell’ultimo quater il tasso di reazione registra invece un recupero più contenuto pari a circa il 5,6% (IV°Q). Sempre in settimana avremo l’aggiornamenti agli ordini di beni durevoli, le vendite di case nuove ed esistenti, la fiducia dei consumatori, le richieste di sussidio di disoccupazione, l’inflazione PCE, le spese personali e i dati sul reddito. L’insieme dei dati fornirà maggiori informazioni sulla resilienza dell’economia a metà del quarto trimestre.
EUROPA
In Europa, avremo i dati aggiornati sul PIL del terzo trimestre il Regno Unito (attualmente stimati in un rimbalzo del 15,5% su base trimestrale) mentre ci avviciniamo alla scadenza del negoziato Brexit i cui sviluppi rimarranno saldamente al centro dell’attenzione, poiché il governo del Regno Unito sta cercando di raggiungere un accordo commerciale con l’UE prima che il periodo di transizione per la Brexit termini il 31 dicembre. La sterlina è ritornata ad indebolirsi notevolmente a seguito delle ultime difficoltà riscontrate nel negoziato: l’eur gbp continua ad oscillare in modo nervoso all’interno del range 0,92-0,89 seguendo l’alternanza di segno delle notizie.
Nel frattempo riporteranno i dati sul Pil piuttosto incoraggianti del terzo trimestre anche i Paesi Bassi e la Spagna.
GIAPPONE
La settimana si chiude con una serie di indicatori che forniranno una guida aggiornata sulla salute economica del Giappone a novembre, comprese le vendite al dettaglio, l’inflazione e il tasso di disoccupazione. Come molti altri paesi, la ripresa del Giappone continua a essere frenata dal calo dell’attività del settore dei servizi, secondo i dati PMI, mentre la produzione mostra segni di stabilizzazione.
CALENDARIO MACRO ECONOMICO 21/12/2020
STIMOLO USA – I leader del Congresso hanno raggiunto un accordo ieri sul pacchetto da 900 miliardi di dollari per offrire all’economia e ai singoli i primi nuovi aiuti da mesi per fronteggiare la diffusione della pandemia. Il voto sulle misure è probabile oggi. Intanto il vicepresidente della Fed Richard Clarida ha detto che l’attuale politica della banca centrale è “esattamente dove la vogliamo”.
BREXIT – Londra e Bruxelles si chiedono a vicenda di cambiare posizione e aprire un varco per l’accordo commerciale. I negoziati proseguono oggi, dopo che ieri è scaduta la deadline fissata dal Parlamento europeo. Una fonte governativa britannica di alto livello ha descritto come “difficili” i negoziati per via di “differenze significative” tra le parti. Per il negoziatore europeo Michel Barnier i colloqui sono a un punto “cruciale”.
GIAPPONE – Il governo ha approvato una bozza di bilancio da 1.030 miliardi di dollari per il prossimo anno fiscale che prende il via ad aprile, una cifra record alimentata dalle necessità legate alla lotta al coronavirus e alle misure di stimolo oltre a spese militari e per il welfare.
CINA – Pechino ha mantenuto invariato il tasso di riferimento per i prestiti ad aziende e famiglie (Lpr), come atteso, ma crescono le aspettative di un rialzo il prossimo anno grazie al miglioramento dei fondamentali economici. Il ‘prime rate’ a un anno è stabile a 3,85%, quello a cinque anni resta a 4,65%. I tassi sono fermi da otto mesi.
DATI ZONA EURO – Stima fiducia consumatori dicembre (16,00) – attesa -17,6. ITALIA – Istat, commercio estero extra Ue novembre (10,00).

FOREX – L’ EUR/USD sta raggiungendo i massimi nelle ultime settimane dell’anno e il passaggio sopra 1,20 non ha per il momento suscitato risposte significative dalla Banca centrale europea. E’ difficile comprendere in questa fase quanto possa essere forte ed autorevole la reazione della BCE al rafforzamento dell’euro. Ci aspettiamo un consolidamento del cambio ma a guidare la tendenza di fondo sarà ancora una volta quota 1,20. La permanenza dei valori sopra tale livello incoraggerà gli investitori a rafforzare le loro posizioni lunghe sulla divisa europea.
L’EUR/GBP come anticipato nel commento d’apertura, continua ad oscillare all’interno di un ristretto range compreso tra 0,92 ed 0,89. L’accordo commerciale Regno Unito-UE rimane nel focus di mercato, l’ultimo flusso di notizie si è tradotto in una sterlina più debole. A nostro avviso, sono già stati compiuti molti progressi (con la questione degli aiuti di Stato apparentemente risolta) e ci aspettiamo che venga risolta anche la questione (piuttosto politica) della pesca. Sebbene i tempi restino incerti (siamo propensi ad aspettarci una risoluzione la prossima settimana), l’eventuale accordo dovrebbe fornire un modesto impulso al GBP. In caso di un accordo entro l’anno l’euro dovrebbe scendere al di sotto di 0,89 favorendo nei confronti del dollaro oltre 1,38.
L’EUR/JPY nonostante la forza della divisa giapponese contro dollaro, ai massimi dal 2018 e sotto area 104, il rapporto continua a puntare verso la principale area di resistenza del periodo in transito a 126,80/127. Temiamo che possa esserci un ulteriore apprezzamento significativo dell’euro nel caso in cui tale livello venga violato.
L’EUR/CNY è ritornato in area 8 dopo il test di 7,70, livello prossimo al nostro target 2020 7,67. La reazione del rapporto di cambio rimane al momento inserita in quadro correttivo con proiezioni orientate a spingere le contrattazioni nel breve verso area 8,10.
