L’avversione al rischio, ovvero le vendite senza regole, non conosce limiti in questo momento nemmeno nel mercato FX. Inutile quindi cercare minimi come occasioni d’acquisto. la scorsa settimana abbiamo cercato di individuare un’area di reazione all’ipervenduto che si è generato sui mercati dopo che gli stessi avevano consolidato i minimi corrispondenti al bottom del 2018. Il tentativo ha dato origine a parziali manovre di acquisto smorzate dall’implacabile panico degli investitori. Questo significa che prevale su tutto l’emotività del momentum. Inutile quindi cercare opportunità tattiche di natura speculativa. Si rischia di rimanere imprigionati in una posizione dalla quale si fatica ad uscire.
I MOVIMENTI SUL MERCATO FX
Anche i movimenti del mercato FX di oggi sono senza dubbio disordinati. Di norma il mercato delle valute tende a comportarsi con maggiore equilibrio in situazioni di avversione al rischio. In questo caso invece abbiamo visto in poche ore cambiamenti di fronte diametralmente opposti. Senza regole. Questo rischia di destabilizzare gli operatori commerciali, le aziende, normalmente meno preparate ad agire con flessibilità. Per fortuna questi sono eventi rari se non unici. Accadono ogni vent’anni. La loro straordinarietà induce i banchieri centrali a cercare di concordare una strategia di intervento per mettere in ordine il mercato. Senz’altro si sono parlati al telefono per discutere sulle possibili opzioni da prendere per contenere la volatilità. Sicuramente stanno osservando attentamente i mercati, ma sono pronti ad agire?
Se agissero, cosa farebbero? Chiaramente, se esiste una valuta che causa problemi in questo momento e che aggrava il sell-off nei mercati delle attività globali, è il dollaro USA. Intervento di FX coordinato per indebolire il dollaro? Un altro accordo di Plaza?
IL DOLLAR INDEX
Considerata la crisi in atto e le sue sfaccettature e le possibili ricadute economiche, è difficile pensare che la BCE o la BoJ siano interessati ad accordarsi con la Fed per avere un dollaro più debole. I maggiori sostenitori di un intervento sui mercati FX sono la Casa Bianca. Il Dollar Index, che rappresenta un paniere delle principali divise ponderate per la la bilancia commerciale, dopo aver testato l’area 100 sta per raggiungere il nostro obbiettivo intermedio per il 2020 a quota 104. Tale livello era stato raggiunto in precedenza nei primissimi giorni del 2017. Allora l’euro manifestava un’estrema debolezza sui mercati. Fu il referendum Brexit a riportare una forza (a nostro avviso guidata) verso l’euro.
Oggi per l’UEM e per il Giappone il dollaro forte rappresenta una condizione utile per quando le sottostanti economie riprenderanno a muoversi in direzione degli scambi commerciali internazionali. Al momento per queste due aree l’architettura di un’economia aperta rimane, geopolitica permettendo, una strategia valida.
INTERVENTI SUL MERCATO FX?
Il Ministero del Tesoro USA sarà sollecitato dal Presidente Trump per contenere la forza del dollaro. C’è tuttavia un rovescio della medaglia di cui bisogna tenere conto. L’avversione al rischio ed un dollaro forte spingono i flussi che cercano parcheggio verso i Treasury americani. Nell’immediato sanno che la Federal Reserve rimane il Lender of Last Resort il prestatore di ultima istanza. Questo rappresenta una forte garanzia nel breve periodo. E’ possibile che in questa fase essere attrattivi possa creare vantaggi collaterali indiscutibili all’Amministrazione. Gli Stati Uniti per far fronte alla crisi stanno emettendo molto debito ed avere chi li sottoscrive rappresenta un problema in meno. Se così fosse dovremmo tendere ancora del tempo prima che maturi il momento di spingere il pulsante per vendere dollari.
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