I driver di crescita dell’economia italiana poggiano indubbiamente sull’export e quindi sull’industria manifatturiera e sul settore edile. Come mette in evidenza il grafico che riporta la sintesi dei sondaggi di opinione degli operatori di settore, il comparto nella sua globalità era tornato ad esprimere crescita nel 2018. Negli ultimi mesi, ed in specifico con le rilevazioni di luglio, l’indice di fiducia è sceso nuovamente sotto quota 50 mettendo in evidenza un parallelismo con il rallentamento del Paese e soprattutto dell’economia europea.
Perde quindi nuovamente vigore la seconda gamba che sostiene la crescita del Pil in Italia.
L’export rimane ancora una volta il driver più significativo a sostegno della crescita in Italia.
Tuttavia il rallentamento della Germania pone una seria ipoteca sull’interscambio tra il nostro Paese e la stessa Germania. Ciò nonostante i dati Markit evidenziano per il secondo trimestre dell’anno una crescita ancora marginalmente positiva per l’Italia 0.04% contro una flessione negativa per la Germania a -0.08% (q/q).
La miglior performance del Made in Italy si riscontra verso il mercato statunitense. La svalutazione dell’euro nei confronti del dollaro avviata stabilmente con l’annuncio della BCE del whatever it takes… di Mario Draghi e successivamente con il I°QE nel 2015, ha dato slancio alle esportazioni italiane verso gli Stati uniti.
L’euro debole continua quindi a rappresentare un driver significativo per il sostegno dell’export nei paesi extra UE. L’attesa riedizione di un QE più ampio dovrebbe mantenere il dollaro forte nei confronti della divisa europea. Lo stesso differenziale tassi, presente sull’intera curva, favorisce flussi finanziari verso gli USA. In uno studio pubblicato a maggio abbiamo stimato che nonostante il differenziale di rendimento sul tratto lungo della curva, 10 anni, quotasse ai massimi storici, l’inversione della politica monetaria della Federal Reserve non avrebbe modificato strutturalmente l’ordine di grandezza pur prevedendo una convergenza da 280 bp dapprima a 200 ed infine a 175/150 bp.