USA – Resta tesa la fase politica statunitense dopo l’assalto a Capitol Hill che ha lasciato sul terreno 5 morti. Trump ha condannato le violenze, ma il 20 gennaio non sarà all’insediamento di Biden. L’ex presidente appare sempre più isolato, mentre richieste di dimissioni arrivano anche da alcuni esponenti del suo partito. Twitter ha chiuso definitivamente il suo profilo. Se non lascia di sua volontà, il Congresso si muoverà verso una nuova procedura di impeachment con l’accusa di istigazione all’insurrezione, avverte la speaker della Camera dem, Nancy Pelosi, che in una mossa senza precedenti ha chiesto al Pentagono che Trump consegni i codici nucleari. Resta in piedi in alternativa la possibilità di utilizzare il XXV emendamento, un’iniziativa, però, che potrebbe venire solo dal vice di Trump, Mike Pence. Va letto in questo senso il documento indirizzato proprio a Pence che la Camera Usa ha intenzione di votare oggi e nel quale si richiede che Trump sia rimosso immediatamente, pena l’impeachment. Biden non ha preso una posizione diretta sull’impeachment preferendo “lasciar fare al Congresso”, mentre ha annunciato la presentazione per questa settimana di un nuovo piano di sostegno all’economia da “migliaia di miliardi di dollari”.
MACRO ZONA EURO – Venendo all’agenda macro, la mediana delle attese raccolte da Reuters per l’indice Sentix di gennaio che verrà diffuso alle 10,30 prevede un recupero a 0,4 rispetto al -2,7 di dicembre. Grazie ai progressi sul fronte dei vaccini, il morale degli investitori dovrebbe proseguire nel percorso di risalita partito dal -10 di novembre.
DATI CINA – A dicembre i prezzi a monte della filiera sono scesi al ritmo minimo da 10 mesi, nell’ultimo segnale secondo cui la Cina si sta riprendendo rapidamente dall’impatto economico dell’epidemia. L’indice relativo ha segnato un calo dello 0,4% su anno contro attese di una flessione dello 0,8% dopo il -1,5% di novembre. A livello congiunturale ha registrato un rialzo dell’1,1% su mese, ai massimi da 4 anni. Quanto ai prezzi al consumo, nello stesso mese grazie alla spinta degli alimentari si è evidenziato un incremento dello 0,2% su anno contro lo 0,1% ipotizzato dagli analisti.
DEBITO ITALIA – Da Via Nazionale in mattinata la statistica mensile relativa all’indebitamento Target 2 di dicembre, da confrontare con i 494,941 miliardi di novembre, nella fattispecie minimo da marzo. Insieme al dato sulle passività rispetto al sistema euro l’esposizione degli istituti italiani ai finanziamenti Bce, sempre del mese di dicembre.
PRIMARIO – A mercati chiusi questa sera, l’annuncio dell’asta a medio e lungo termine di giovedì prossimo 14 gennaio, primo collocamento del 2021 partito con un’offerta sindacata da 10 miliardi sul tratto 2037 da parte del Tesoro. A parere dell’ufficio studi UniCredit, l’emissione di metà mese dovrebbe contemplare la riapertura del tre anni 15 gennaio 2024 e molto probabilmente un nuovo sette anni con scadenza marzo 2028.
Francia e Germania si attivano stamane sul segmento a breve con un offerta di carta complessiva fino a 13 mld di euro.
MERCATO – In una giornata che sulla carta non mancherà di spunti, paragone per l’apertura sono 108 punti base e 0,551% rispettivamente per lo scarto di rendimento tra Btp e Bund sul tratto decennale e per il benchmark italiano aprile 2031.
FOREX – Il rialzo dei rendimenti Usa sostiene il dollaro che contro un basket delle principali valute si riporta sopra quota 90 dopo un minimo a 89,206 la scorsa settimana. Il biglietto verde sale anche su yen, mentre l’euro scende intorno a 1,2170 dollari.
PETROLIO – Prezzi in calo su prese di profitto dai massimi di quasi un anno segnati venerdi a seguito dell’annuncio saudita di tagli alla produzione. Il futures sul Brent perde 65 cent a 55,34 dollari al barile mentre il contratto Usa WTI lascia sul terreno 41 cent a quota 51,83 dollari.