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MARKET MOVER MONITOR WEEK 15/22

Nel fine settimana diverse fonti istituzionali e governative  hanno lanciato inevitabili allarmi negativi sul fronte economico. Le ricadute della guerra hanno fortemente raffreddato la crescita attesa per l’anno in corso.

Banca d’Italia venerdì ha stimato che l’economia ha subìto nel primo trimestre dell’anno una battuta d’arresto dello 0,7% e la produzione industriale una flessione del 2%.  Analogo monito nel fine settimana è arrivato anche dall’ufficio studi di Confindustria secondo cui la produzione è scesa a marzo dell’1,5% con un calo nel primo trimestre di 2,9% rispetto al quarto trimestre. Anche l’economia tedesca potrebbe aver accusato una regressione della crescita all’1,4%-1,5% quest’anno rispetto al 2,7% del 2021, secondo il ministro del Lavoro Hubertus Heil.

Delle ricadute della crisi ucraina si parlerà inevitabilmente al Consiglio europeo degli Affari Esteri a Lussemburgo durante il quale però non si discuterà formalmente dell’embargo sul petrolio russo.  Il presidente del Consiglio Ue Michel ha detto che di energia e di Ucraina si parlerà in un summit straordinario il 30 e 31 maggio.

In Eurozona l’energia costituisce il principale motore di divergenza non soltanto sotto il profilo politico, bensì anche  per l’impatto inflativo che produce  tra i vari paesi, conseguente al mix energetico di approvvigionamento degli stessi. E come sappiamo i prezzi dell’energia, del gas in particolare, sottendono alla crisi geopolitica nell’Est Europa.

Le iniziative diplomatiche per portare ad un tavolo Ucraina e Russia sono ora promosse dal cancelliere austriaco Karl Nehammer, recatosi sabato a Kiev per incontrare Zelensky, oggi a Mosca per incontrare Putin. Si tratta del primo leader Ue impegnato in un faccia-a-faccia con l’omologo russo.

L’inflazione rimane il principale problema economico che le banche centrali devono affrontare

Le ripercussioni della crisi, unite ai postumi della pandemia, continuano ad esacerbare le dinamiche inflative su scala globale. Questa settimana si riuniranno diversi consigli di banche centrali a partire dalla BCE. Seguiranno Canada, Nuova Zelanda, Corea del Sud e Singapore, tutte impegnate ad affrontare un potenziale rialzo dei tassi.

Negli Usa verranno pubblicati dati sull’inflazione di marzo come pure nel Regno Unito e nella Cina continentale. Sempre gli Stati Uniti riporteranno i dati sulle vendite al dettaglio e la produzione industriale.

Con la Fed fermamente concentrata sulle preoccupazioni per l’inflazione, secondo gli ultimi verbali della Fed FOMC di marzo, i dati sull’IPC pubblicati negli Stati Uniti saranno al centro dell’attenzione degli operatori. Per quanto suggerito dai dati PMI di marzo, i prezzi di vendita delle aziende statunitensi hanno continuato a salire durante il mese scorso, registrando l’aumento più marcato dall’inizio della raccolta dei dati nell’ottobre 2009. Allo stesso modo, le aspettative di consenso indicano un’inflazione con una crescita più robusta dovuta anche in questo caso dagli effetti della guerra in Ucraina e dal conseguente aumento dei prezzi delle materie prime. Ad accompagnare gli aggiornamenti dei dati CPI e PPI ci saranno, durante la settimana, i consueti commenti dei governatori della Fed. Questi tenderanno a preparare il mercato ad un più veloce ritiro degli stimoli monetari anche attraverso il Quantitative Tightening, già discusso nell’ultimo Fomc di marzo.

Nel frattempo, pensiamo che altre banche centrali seguiranno l’esempio della Fed nell’assumere una posizione policy monetaria più aggressiva . In particolare, si prevede che la Bank of Canada (BoC) e la Reserve Bank of New Zealand (RBNZ) nel loro meeting di questa settimana, aumenteranno i tassi di interesse. La BoC potenzialmente potrebbe chiamare un rialzo di 50 bp..

La Banca centrale europea (BCE), che riunisce il Consiglio giovedì,  diversamente da quelle di estrazione anglosassone non dovrebbe toccare i tassi. Eventuali mosse sono previste in autunno. Tuttavia i commenti di Christine Lagarde, in conferenza stampa a partire dalle 14.30, saranno oggetto di valutazione da parte del mercato. Copriremo l’evento con la diretta in web streaming, INSIDE CENTRAL BANK,  alle ore 16.00, dopo la chiusura della conferenza stampa,  con le analisi di Wlademir Biasia. (Per ricevere l’invito basta iscriversi cliccando il seguente link).

Per chi ha posizioni in dollari di Singapore, sarà interessante seguire anche la riunione dell’Autorità Monetaria di Singapore (MAS).

Infine, l’Inghilterra e Singapore  pubblicheranno i dati sul PIL: entrambe le regioni continuano ad evidenziare una tenuta della crescita, nonostante le indicazioni di un rallentamento globale, particolarmente sentito nelle aree Ue, Cina e Giappone.

MARKET MOVER MONITOR WEEK 15/22
GLOBAL PMI COMPOSITE CONSENSUS

WB MARKET MOVER MONITOR

COMMODITY

Il nuovo lockdown imposto a Shanghai sta riducendo sensibilmente le attività di trading commerciale da e per la Cina. Il porto paralizzato impone un nuovo brusco raffreddamento degli scambi commerciali, di fatto provocando un nuovo possibile allentamento delle quotazioni di molte commodity. Il PMI cinese è sceso sotto quota 50 sia per il comparto servizi che per quello manifatturiero. L’indicatore Expected Future Output sta scendendo anch’esso in linea con Giappone ed Eurozona. Potrebbe essere il segnale che anticipa una discesa dei corsi delle commodity. Nell’analisi flash che riportiamo i valori delle principali commodity quotano tutti a ridosso di aree di supporto tecnico significative nonostante le tensioni inflative presenti.

ENERGY Ci sono molti temi da seguire questa settimana sui mercati: materie prime, forex con i rilessi sul mercato azionario ed obbligazionario.

Iniziamo dalle materie prime mettendo a fuoco l’andamento del comparto energia. Il Brent future sta scivolando verso la nostra area di verifica della tenuta del ciclo rialzista. Stiamo seguendo le negoziazioni nel range 108/98 usd/bar. Si auspica il breakout di 98 usd per avere un vero segnale utile per la costruzione di una correzione dei prezzi. Tale indicazioni fornirebbe utili riflessi all’andamento dei prezzi del gas e quindi dell’energia elettrica. Di conseguenza abbiamo messo a fuoco nell’ordine per il future sul gas europeo Dutch TTF 98/108 eur/mwh, sul prezzo unico nazionale dell’energia elettrica, GME PUN, area 215/195 eur/mwh.

Al momento rileviamo segnali incoraggianti in termini di perdita di momentum, utili per proseguire la fase correttiva delle quotazioni avviata nella seconda metà di marzo.

METALLI INDUSTRIALI Osservando le negoziazioni al LME rileviamo alcuni segnali significativi. Le quotazioni del Rame al LME stanno logorando il livello lungo il quale avevano definito la supply line nell’ultimo anno. Tale livello transita questa settimana in area 10000 usd/ton, siamo di fronte ad un potenziale segnale distributivo utile per definire, a seguito di un breakout, l’apertura di una fase correttiva. Estendiamo le medesime valutazioni  per l’Alluminio: i prezzi stanno collaudando un ‘importante area tecnica a 3250 usd.  Nell’immediato ci aspettiamo un rimbalzo, ma senza escludere un ritorno dei valori su tale area la cui violazione darebbe il via ad una significativa correzione.

Diverse sono le valutazioni per l’Acciaio prodotto in Europa. I prezzi che si sono formati dopo l’invasione dell’Ucraina hanno subito un significativo apprezzamento. Ci sono timidi segnali correttivi, ma per poter rilevare un ritracciamento più significativo dovremmo avere la conferma di una correzione dei prezzi energetici (vedi sopra) ed una riapertura delle produzioni nell’est europa.

FOREX La BCE focalizzerà l’attenzione dei trader, come pure il dato sull’inflazione USA. Come scritto la scorsa settimana ci aspettiamo una reazione del cambio eur usd. Il ritorno degli scambi sopra 1,0935 alimenta tali attese che per il momento rimangono limitate su ritorni in direzione di area 1,10/1,1035. In ogni caso le aspettative per una linea policy monetaria divergente continua a mettere a fuoco il ruolo strategico si area 1,0850 eur usd. La rottura, che annullerebbe le deboli attese per un ultimo rimbalzo, rimane vincolata alle indicazioni che fornirà il governatore Lagarde in conferenza stampa.   Il dollaro allunga nuovamente sullo yen oltre area 125. La tenuta del livello apre la via per un possibile movimento di medio termine in direzione di 130 usd/jpy. Abbiamo visto un consolidamento del dollaro anche nei confronti del cny. Le negoziazioni dovrebbero affrontare presto l’area 6,40 usd/cny con possibilità di fissare un break up.

In vista della riunione del Bank of Canada e della MAS, Monetary Authority of Singapore, il dollaro canadese dovrebbe subire un ritracciamento dei valori in direzione di area 1,40, come pure quello di Singapore dove ci aspettiamo una reazione dell’euro verso area 1,51.

EQUITY I mercati azionari continuano a guardare con più interesse ai ripetuti tavoli che si aprono tra Ucraina e Russia alla ricerca di un accordo. L’ennesima iniziativa, sostenuta dal cancelliere austriaco, sta favorendo una reazione degli indici azionari europei. Tuttavia rimaniamo piuttosto scettici sulla possibilità che i valori possano costruire un nuovo segnale di rialzo. Gli investitori stanno osservando il comportamento degli scambi delimitando la reazione a quota 3950 per l’Eurostoxx 50. La volatilità rimane ancora elevata e vulnerabile a nuove accelerazioni lo Standard & Poor 500 dovesse cedere quota 4450 in settimana.

MARKET MOVER MONITOR WEEK 15/22
WB ANALYTICS: EUR USD ST