MARKET MOVER 16 LUGLIO 2017
L’eur usd apre la settimana impostando una nuova reazione della divisa europea dopo la debolezza accusata nella precedente ottava. Ci attendiamo acquisti in grado si spingere i corsi verso quota 1.1720/40. In termini analoghi l’euro rimane ancora impostato positivamente su gran parte delle monete in apertura. Molta attenzione verrà riposta verso il rapporto usd jpy: i corsi hanno superato l’importante soglia 111.50. Attendiamo la verifica del livello per catturare un eventuale definitivo segnale di break up del dollaro per i riflessi intermarket su altre asset class.
Al di là delle sempre presenti tensioni politiche, il 10 anni Italia continua a piccoli passi ad avvicinare il nostro target di breve termine. Attendiamo di verificare la potenziale discesa sotto 2.55 per confermare ulteriormente le stime avanzate nell’Outlook mensile.
Attendiamo un’apertura positiva delle borse ed una spinta dell’Eurostoxx 50 verso l’area 3475/80 dove transita l’ostacolo che si contrappone al consolidamento di una reazione più significativa di quanto emerso la scorsa settimana. Per il Ftse Mib l’attesa è orientata a verificare quota 22130. Oltre tali livelli il mercato farà leva sul ritorno di un clima più fiducioso fortemente messo in discussione le scorse settimane.
FOREX – Le principali divise si mantengono nei range visti di recente grazie al momentaneo allentamento delle tensioni tra Usa e Cina. Attorno alle 7,15, il cambio euro/dollaro vale 1,1689, in rialzo dello 0,05%, dopo aver chiuso a 1,1685. Alla stessa ora dollaro/yen a 112,43, in rialzo di 0,06% dopo una chiusura a 112,36 e il cross euro/yen scambia in rialzo di 0,15% a 131,46 (chiusura a 131,27).
GREGGIO – Prezzi in calo mentre si allontanano i timori di problemi alle forniture con i porti della Libia che hanno ripreso le attività di esportazione, mentre gli operatori che monitorano un eventuale aumento della produzione da parte della Russia e di altri Paesi. Attorno alle 7,20 i derivati sul Brent scambiano in calo di 47 cent a 74,86 dollari il barile, e quelli sul greggio Usa cedono 44 cent a 70,57 dollari.
DATI CINA – L’economia è cresciuta a un ritmo più lento nel secondo trimestre e l’espansione della produzione industriale si è indebolita in un contesto su cui incombono i rischi di una guerra commerciale con gli Usa. Nel dettaglio, nel periodo aprile-giugno il Pil cinese ha mostrato una crescita del 6,7% su anno, in calo rispetto al 6,8% del primo trimestre ma perfettamente in linea con le attese Reuters. In giugno la produzione industriale ha registrato un’espansione del 6% su anno, il tasso di crescità più basso da oltre due anni, al di sotto delle attese di 6,5%. Infine, le vendite al dettaglio il mese scorso hanno visto un incremento del 9% su anno, in linea con il consensus.
FMI – In arrivo nel pomeriggio da Washington l’aggiornamento del rapporto ‘World Economic Outlook’ a cura del Fondo monetario internazionale, in cui verranno messe nero su bianco le principali proiezioni sui singoli paesi monitorati tra cui l’Italia. Nel ‘Weo’ di metà aprile Washington ha rivisto al rialzo le stime sulla crescita per il 2018 portandole a 1,5% da 1,4% di gennaio, segnalando tuttavia l’elevato rapporto/debito Pil che, abbinato a un trend demografico sfavorevole, richiede di migliorare l’avanzo primario strutturale per incanalare il debito su una traiettoria discendente. Nel bollettino trimestrale di venerdì scorso Bankitalia ha ritoccato leggermente al ribasso le stime per il Pil di quest’anno a 1,3% da 1,5% di gennaio, portando a 1% da 1,2% la proiezione sul 2019 e 1,2% da 1,3% quella sul 2020.
DAZI – Dopo il lieve allentamento delle tensioni commerciali tra Usa e Cina registrato nei giorni scorsi, da monitorare il vertice Cina-Ue che inizierà a Pechino e cui parteciperanno per la Ue Tusk e Juncker e per la Cina il premier Li Keqiang. Nei giorni scorsi, alcuni funzionari europei hanno detto che Pechino sta esercitando pressioni su Bruxelles per diffondere un comunicato congiunto contro le politiche commerciali di Trump al termine del vertice.
RATING – Nessuna modifica per il rating sovrano italiano da parte di Dbrs, da cui venerdì sera è arrivata la conferma a ‘BBB (high)’ con outlook stabile. L’agenzia canadese ha sottolineato che il giudizio riflette il graduale miglioramento dei fondamentali economici e finanziari, tra cui il sistema bancario. Dbrs inoltre ha detto di considerare improbabile che le deviazioni dagli attuali target fiscali legati alla nuova agenda politica possano indebolire in modo significativo la sostenibilità del debito pubblico. Anche Fitch ha lasciato invariato il proprio giudizio sulla Spagna ad ‘A-‘ con outlook stabile.
BTP – Seduta di rally per la carta italiana che archivia in territorio positivo la settimana delle aste di metà mese. La forbice dei rendimenti tra Btp e Bund sul tratto decennale si è fermata a 228 punti base, dai 235 della precedente chiusura, dopo un tuffo a 227, minimo dal 21 giugno. Analogamente il tasso del decennale di riferimento ha chiuso a 2,56% da 2,64% della precedente serata, dopo aver toccato il minimo dal 21 giugno a 2,54% nel corso della seduta. Sempre nel bollettino diffuso venerdì, Bankitalia ha detto che la volatilità sul mercato obbligazionario italiano resta “su livelli elevati” nonostante le tensioni finanziarie si siano “parzialmente attenuate dopo la formazione del governo” Lega-M5s. Da ricordare che la piazza giapponese sarà chiusa per festività.
FED – In attesa che domani Powell intervenga alla commissione bancaria del Senato per la testimonianza semestrale sullo stato dell’economia e sulla politica monetaria, nel rapporto semestrale davanti al Congresso la Banca centrale ha detto che la crescita economica degli Stati uniti è stata solida nella prima metà dell’anno e che continua ad aspettarsi che i tassi verranno alzati in modo graduale.
DECRETO DIGNITA’- Sale la tensione tra governo e Inps, con il ministro dell’Interno che torna a chiedere le dimissioni del presidente dell’Istituto, Boeri. La ‘querelle’, che ha fatto scricchiolare la solidità del governo, ruota attorno agli effetti economici del decreto Dignità. In un primo momento Di Maio ha infatti accusato il ministero dell’Economia, salvo poi smentire in una nota congiunta con lo stesso Tria, di “manomissione” della relazione tecnica in merito al previsto taglio di “8.000 posti di lavoro”. Ricomposta questa prima frattura, la questione ha investito l’Inps e il suo presidente, accusati di aver fornito sul decreto “stime discutibili”. Immediata la replica del titolare dell’Istituto di previdenza che ha parlato di “attacco senza precedenti”, aggiungendo che “siamo al limite del negazionismo economico”.
DATI MACROECONOMICI
ITALIA
Istat, commercio estero e prezzi all’import maggio (10,00).
ZONA EURO
Commercio estero maggio (11,00).
USA
NY Fed manifatturiero luglio (14,30) – attesa 22,75.
Vendite al dettaglio giugno (14,30) – attesa 0,6% m/m.
Scorte all’industria maggio (16,00) – attesa 0,4% m/m.
ASTE DI TITOLI DI STATO
EUROPA
Olanda, Tesoro offre titoli di Stato Dtc.
USA
Washington, Tesoro offre 51 miliardi di dollari titoli di Stato a 13 settimane, scadenza 18/10/2018; 45 miliardi di dollari titoli di Stato a 26 settimane, scadenza 17/1/2019.
APPUNTAMENTI
EUROPA
Bruxelles, riunione Consiglio Affari Esteri.
Helsinki, atteso incontro Trump-Putin.
Praga, conferenza stampa Ocse con Gurria e premier ceco Babis (13,45).
USA
Washington, Fmi pubblica “World Economic Outlook Update” (16,00).
ASIA
Pechino, inizia vertice Cina-Ue con presidente Consiglio Ue Tusk, presidente Commissione Ue Juncker, premier cinese Li Keqiang (4,00).
Pechino, presidente cinese Jinping incontra presidente Banca Mondiale Kim, DG Unesco Azoulay, presidente Commissione Ue Juncker, presidente Consiglio Ue Tusk (9,30).
Giappone, mercati chiusi (Marine Day).