Ieri sono stati pubblicati gli indicatori di sentiment sul manifatturiero relativi all’Eurozona, Germania e Francia. Il dato meno brillante ancora una volta si è rilevato in Germania dove l’indice conferma la debolezza che dal gennaio 2018 e riporta una tendenza decrescente senza sosta. Ieri come accaduto per Francia ed Italia il dato ha riportato valori inferiori alle attese e per Germania ed Italia ancora una volta inferiori a quota 50.
In considerazione della crescita lenta, persistenti rischi geopolitici ed aspettative di inflazione ridotte, ci aspettiamo che il Consiglio direttivo della BCE fornisca un pacchetto di allentamento entro il meeting di settembre con diverse opzioni operative di cui ci occuperemo nei prossimi giorni. La prima delle opzioni possibili riguarda un ulteriore taglio dei tassi allungando la striscia temporale in cui quelli ufficiali quotano in territorio negativo da giugno 2014.
I rendimenti sul 10 anni Germania, benchmark per il mercato europeo, ieri fissavano valori a -0.35%.
Non appare invece così chiara e netta l’azione della Fed. Il livello del mercato azionario non giustifica particolari interventi da parte della Banca Centrale USA. Ieri lo Standard & Poor 500 dopo lo strappo in apertura ha chiuso in negativo rispetto al dato di inizio seduta, lasciando aperto un gap su cui il mercato vorrà investigare per comprendere l’efficacia del break up dei massimi precedenti.
La verifica assume valenze tecniche significative con implicazioni sul medio termine. Ci attendiamo quindi una sessione operativa di consolidamento.
Nel frattempo l’euro dollaro ha violato al ribasso l’area 1,1350 su cui avevamo in precedenza acceso un focus per capire il potenziale dell’euro in una fase in cui oggettivamente in Europa la forza relativa della crescita economica appare segnata da maggiori difficoltà rispetto ad altre aree. Tuttavia come insegna l’andamento degli ultimi mesi, l’attuale range continuerà a trattenere ancora le negoziazioni con modulazioni di bande che in termini di ampiezza rimangono ancorate ai macro livelli di periodo, 1.1430 – 1.1230 e che tendenzialmente in assenza di un break up di 1.1430 spingono ancora timidamente verso 1.1100 eur usd.