IL quadro sugli indici PMI manifatturieri giunge dopo la lettura relativa ai dati sull’inflazione della zona euro. I dati rilasciati ieri segnano un rialzo decisamente oltre il consensus innescando le conseguenti più forti aspettative sui rialzi dei tassi Bce. L’attesa stimava un frazionale rialzo da 7,4 a 7,7% annuale, mentre il dato effettivo ha riportato un incremento all’8,1%. In Italia il dato ha visto un incremento al 6,9% anno su anno.
Il mercato è ritornato a considerare l’ipotesi di un aumento dei tassi da parte della BCE nella riunione della prossima settimana.
Su tale fronte la giornata odierna potrebbe offrire numerosi spunti con gli interventi della presidente Lagarde e dei consiglieri Panetta, Knot e Lane. Ieri il governatore della Banca Centrale slovacca, Peter Kazimir, ha detto che occorrerebbe considerare un rialzo da 50 punti, forse a settembre, mentre il consigliere Pablo Hernandez de Cosde Cos (governatore Banca Centrale spagnola) ha gettato acqua sul fuoco spiegando che la Bce non dovrebbe impegnarsi su un percorso specifico sui tassi data l’attuale incertezza. In linea con de Cos, nel suo intervento di ieri il governatore di Bankitalia Visco ha detto che la Bce dovrà essere graduale nel rialzo dei tassi.
Si delineano quindi le posizioni dei vari membri del Consiglio BCE in vista della discussione di politica monetaria nel Bard di giovedì 9 giugno.
Oltre ai dai sull’inflazione il Consiglio analizzerà l’andamento dei sondaggi PMI. Oggi sono previsti una serie di dati su scala europea nonché mondiale di assoluta importanza. In Italia il PMI manifatturiero dovrebbe mostrare un nuovo, deciso, rallentamento del comparto nel mese di maggio con l’indice atteso a 53,6 dal 54,5 del mese precedente. Poco più tardi sarà la volta di Istat che rende noti i numeri di aprile sulla disoccupazione italiana. Il tasso dovrebbe attestarsi a 8,2%, in lieve calo rispetto all’8,3% del mese precedente. Ieri, sempre l’Istat ha pubblicato il dato sulla crescita del Pil nel primo trimestre dell’anno: +0,1% contro le attese -0,2%.
Sempre in Eurozona sono attesi i dati Pmi manifatturieri relativo all’intero blocco ed a diverse aree quello relativo. In merito al dato aggregato le attese sono per una conferma della stima ‘flash’, diffusa lo scorso 24 maggio, a 54,4 in calo rispetto al 55,5 di aprile.
FX | AREA | PMI | EFFETTIVO | ATTESA | PRECEDENTE | |
08:00 | RUB | RUSSIA | Indice PMI Purchasing Managers (Mag) | 50,8 | 48,2 | |
08:30 | SEK | SVEZIA | Indice PMI Manifatturiero (Mag) | 55,2 | 54,9 | |
09:00 | PLN | POLONIA | Indice dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero (Mag) | 48,5 | 52,4 | |
09:15 | EUR | SPAGNA | Indice dei direttori agli acquisti del settore manifatturiero spagnolo (Mag) | 53,8 | 52 | 53,3 |
09:30 | CHF | SVIZZERA | PMI procure.ch (Mag) | 60 | 61 | 62,5 |
09:45 | EUR | ITALIA | Indice dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero italiano (Mag) | 51,9 | 53,5 | 54,5 |
09:50 | EUR | FRANCIA | Indice PMI manifatturiero francesi (Mag) | 54,6 | 54,5 | 55,7 |
09:55 | EUR | GERMANIA | Indice dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero (Mag) | 54,8 | 54,7 | 54,6 |
10:00 | NOK | NORVEGIA | Indice dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero (Mag) | 60,6 | ||
10:00 | EUR | EUROZONA | Indice PMI manifatturiero (Mag) | 54,4 | 55,5 | |
10:30 | GBP | UK | Indice dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero (Mag) | 54,6 | 55,8 |
Accanto ai sondaggi di sentiment provenienti dal comparto manifatturiero emerge il dato sulle vendite al dettaglio in Germania: ad aprile, le vendite al dettaglio tedesche hanno registrato una flessione di 5,4% su mese e di 0,4% su anno. L’attesa era rispettivamente per un -0,2% e per un incremento di 4,0%.
La conferma di questo quadro in cui prevale un segnale di rallentamento potrebbe mitigare le decisioni restrittive su cui il Consiglio BCE discuterà la prossima settimana.
Ritornando ai sondaggi PMI, l’indice relativo al comparto manifatturiero cinese è stato rilevato ancora in contrazione, pur recuperando terreno rispetto al minimo di 26 mesi visto in aprile, sulla scia dell’allentamento delle misure contro il Covid. A cura di Caixin, il Pmi manifattura di maggio si è portato a 48,1 da 46,0 di aprile, leggermente oltre il consensus Reuters per 48,0. E’ terminato il rigido lockdown imposto ai 25 milioni di abitanti di Shanghai.
In Giappone l’indice analogo sul manifatturiero è cresciuto a maggio al ritmo più lento di tre mesi. La lettura finale dell’indice Pmi del comparto, a cura di Jibun Bank, è scesa a 53,3 dal 53,5 del mese precedente, il ritmo più lento da febbraio.
Sale invece il sentiment nel comparto manifatturiero russo sopra quota 50 a maggio. L’indice passa da 48,2 a 50,8, mentre al contrario la Polonia scende dal in area di contrazione sotto 50, da 52,40 a 48,50.
Su questo quadro la Bank of Canada dovrebbe aumentare i tassi a 1,5% da 1,0% al termine del meeting di questo pomeriggio, a contrasto di un’inflazione sostenuta.
FX EUR USD Ieri l’euro ha temporaneamente segnato un parziale flessione sotto quota 1.07 per riprendersi immediatamente, conservando l’abbrivio reattivo innescato nelle precedenti settimane. Pensiamo che in attesa della BCE i corsi rimangano supportati dall’aspettativa che il Bardo possa esprimere un segnale restrittivo. In ogni caso il cammino al rialzo dell’euro incontrerà nelle prossime ore una prima soglia di resistenza in area 1.0795 contro dollaro.
Rimane invece ancora sostenuto il rublo che dopo un discesa a 71/72 eur rub ha recuperato nuovamente in direzione del baricentro dell’attuale range 55 – 72, dopo l’approvazione del Consiglio europeo del 6° pacchetto di sanzioni, tra cui l’embargo parziale sul petrolio. La Russia come contro misura ha ventilato l’ipotesi di una riduzione della produzione giornaliera in modo da compensare l’eventuale minore domanda europea.
COMMODITY BRENT OIL Il petrolio dopo l’annuncio ha avuto un movimento di coda oltre le nostre attese 116 usd/bar (max 125 usd/bar) , salvo rientrare in area 115.50 -117 questa mattina. Rimane il punto sugli effetti delle nuove sanzioni. L’UE importa circa 2,3 milioni di barili/giorno di greggio dalla Russia, che rappresenta circa il 26% delle importazioni totali di greggio. Circa due terzi di queste importazioni provengono dal mare, mentre il resto arriva attraverso l’oleodotto Druzhba.
Prevediamo un ritorno delle quotazioni verso la parte centrale del range 125/100 fissando in area 112/110 usd un livello significativo la cui violazione spingerebbe i traders a smontare buona parte delle posizioni lunghe, contribuendo a raffreddarne le tensioni sui prezzi. Ricordiamo tuttavia che il nostro modello continua a quotare in area 100 il livello spartiacque tra uno scenario di tensione rispetto ad un allentamento delle stesse.