PMI MANIFATTURIERO USA – UK – EUROZONA
I primi dati PMI relativi al comparto Manifatturiero di gennaio riportano valori positivi per i mercati anglosassoni con segnali di ripresa in Giappone. In Eurozona sorprende l’Italia che mette a segno un recupero più consistente rispetto a quello tedesco.
In linea con le attese che avevamo anticipato nei post di inizio anno, gli Stati Uniti segnano un dato che conferma la tenuta del quadro economico nonostante il sopraggiungere del Corona virus. Il PMI Manifatturiero rispetto alle rilevazioni di dicembre si stabilizza sopra area 50 (gen 51,9 – dic 52,4). L’indice ISM Manifatturiero rilevato dal Institute for Supply Management per il mese di gennaio un progresso che riporta i valori sopra quota 50 (gen 52 – dic 47,6).
Anche in Inghilterra si registra un dato in crescita a quota 50. L’Eurozona riporta un progresso che rimane tuttavia sotto quota 50, livello spartiacque tra crescita e decrescita. La rilevazione di gennaio segna un parziale progresso a 47,9 rispetto 46,3 di dicembre.
L’Italia riporta un dato in crescita da 46,2 a 48,9; pure la Germania registra un valore in crescita da 43,7 a 45,3.
Questi dati sono frutto di un sondaggio condotto tra le aziende del comparto manifatturiero in sovrapposizione alla diffusione del virus corona. E’ probabile che la suvey non abbia assorbito in pieno gli effetti dell’allarme pandemia. Tuttavia va colto il segnale resiliente.
ANALISI EUR USD
Nel quadro complessivo, come scritto l’area anglosassone riporta il dato migliore. L’eur usd dopo il test di area 1,11, preannunciata nel nostro Weekly report WB Perspectives, ripiega segnando un primo segnale di raffreddamento della reazione avviata a metà della scorsa settimana. Nell’immediato assisteremo al test di 1,1035, mentre 1,10 costituisce il punto da violare per la ripresa delle vendite di euro. In attesa di verificare il tenore della pressione delle vendite, il punto di allerta per la nostra strategia tuttora riflessiva rimane allocato poco sopra quota 1,1150.