Buongiorno,
FOREX – Dollaro molto ben intonato, con l’indice sulle sei controparti principali ponderate per il commercio in vista del record degli ultimi 16 mesi. Il biglietto verde continua a beneficiare della prospettiva di nuove strette sui tassi da parte di Federal Reserve, mentre la sterlina risente pesantemente del clima di incertezza sulla Brexit. Intorno alle 8,05 euro/dollaro 1,1278/80 da 1,334 venerdì sera in chiusura, dollaro/yen 114,15/16 da 113,82 ed euro/yen 128,74/78 da 128,98.
In apertura di settimana l’eur usd scende sino a collaudare il nostro livello di sostegno target di 1.1275/65 in un quadro in cui giorno dopo giorno emerge e si rafforza in Europa una confusione politica che non aiuta ne al dibattito tra i partners dell’Eurozona tanto meno allo scenario economico. I mercati tendono a consolidare l’idea che la BCE dovrà intervenire con nuovi strumenti di sostegno monetario agli inizi del prossimo anno. Il cambio eur usd conferma quindi la nostra visione scendendo a quota 1.1275 con il rischio di violare definitivamente il livello che durante la seconda parte dell’estate aveva contenuto i primi attacchi verso l’euro. Confermiamo quindi quanto già anticipato nell’Outlook riportato nei WB Perspectives pubblicati negli ultimi mesi.
La sterlina invece subisce una momentanea battuta d’arresto sempre attorno al tema Brexit. Al momento siamo in una resistenza intermedia 0.8755 eur gbp, Siamo tuttora convinti che si tratti un pull back verso i precedenti minimi e che le negoziazioni siano destinate a confermare l’Outlook delineato nel report mensile.
Anche l’eur cny sta percorrendo le strade delineate nel nostro Outlook. I valori tenderanno presto a collaudare l’area 7.85 per tentare un possibile breakout ed avviare il reversal trend atteso.
Tra le monete scandinave rileviamo in termini di forza il segnale regressivo dell’euro contro la corona svedese. Anche qui fissiamo la violazione definitiva di area 10.30/25 e l’avvio di un ritracciamento del rialzo primario in linea con gli obbiettivi dichiarati. La corona norvegese dovrebbe seguire con un certo ritardo lo stesso movimento di recupero sull’euro. In questo caso attendiamo un’esaurimento della reazione eur nok sotto 9.60 ed una discesa in direzione dei precedenti minimi. Nell’occasione ci attendiamo un breakout definitivo di 9.40 eur nok.
GREGGIO – Derivati sul greggio in rialzo fino a due punti percentuali dopo l’annuncio dell’Arabia saudita sul taglio dell’offerta pari a 500.000 barili al giorno che entrerà in vigore dal 5 dicembre. Rispetto a inizio ottobre, i contratti hanno comunque lasciato sul terreno circa 20%. Intorno alle 7,40 il futures Brent gennaio guadagna 1,95% a 71,55 dollari il barile, il Nymex dicembre avanza di 1,33% a 60,99 dollari.
TREASURIES – Governativi Usa sulle posizioni sul finale della seduta asiatica, dove il decennale di riferimento è invariato a 99*15 al rendimento di 3,186%.
MERCATI AZIONARI – Attendiamo di verificare se la reazione delle borse europee abbia la forza di spingere oltre i primi ostacoli i loro indici: per il Dax attendiamo la verifica di area 11575/600, per l’Eurostoxx 3300, per il FTSE Mib oltre quota 19500/600.
SPREAD BTP – Siamo nuovamente a ridosso di un passaggio sensibile per lo spread in attesa delle reazioni della Commissione alla risposta sulle modifiche richieste alla manovra. Il differenziale al momento apre sopra 300 punti base. Il nostro punto di breakout odierno quota in area 287. Sotto tale livello attendiamo una regressione verso 260 come già scritto nelle precedenti settimane.
DALLE REDAZIONI GIORNALISTICHE
DIALETTICA TRA GOVERNO E COMMISSIONE – Scade domani il termine entro cui Roma deve rispondere ai rilievi di Bruxelles sulla manovra 2019. In linea a quanto scriveva ‘la Repubblica’ in edicola ieri, una fonte del Tesoro ha confermato ieri che in risposta alle sollecitazioni della Commissione il governo giallo-verde potrebbe rivedere al ribasso la stima sulla crescita economica di 1,5% in modo da tenere conto delle più recenti deludenti informazioni sulla congiuntura.
Si tratterebbe per Roma dell’occasione per convincere la Ue che il rapporto deficit/Pil non salirà l’anno prossimo oltre il 2,4% proiettato dal governo — contro il 2,9% delle previsioni d’autunno della Commissione — dal momento che l’obiettivo di 2,4% della Nadef è basato su un tendenziale pari a 0,9%.
Si parla anche dell’opzione di tagli automatici alla spesa in funzione del contenimento del disavanzo, sempre nell’intento di persuadere Bruxelles che la soglia di 2,4% per il deficit 2019 è un tetto che potrebbe anche non essere raggiunto.
Ieri sera in tv Luigi Di Maio dichiarava intanto che se la Commissione chiedesse di fare qualcosa in più a sostegno delle banche e della assicurazioni il governo ne potrebbe parlare.
Secondo tre fonti, in agenda per oggi alle 12 una riunione del Fondo interbancario per la tutela dei depositi il cui oggetto è Banca Carige, la cui necessità di capitale ammonta a quasi 400 milioni di euro da coprire in parte tramite il Fondo e in parte da soci privati.
Continua invece a escludere qualsiasi apertura alle richieste di Bruxelles Matteo Salvini, dichiarando che il governo non intende cambiare “una virgola” e ironizzando sugli ispettori Ue in arrivo [“mancano solo Derrick e il tenente Colombo”].
ARTICLE IV FMI – Non bastasse l’attesa del giudizio Ue, in arrivo sempre domani anche la ‘pagella’ del Fondo monetario internazionale, che presenta l’esito della tradizionale missione in base al cosiddetto ‘article IV’.
DISSENSI SU TAV – Dopo la manifestazione torinese di sabato a favore dell’alta velocità, Danilo Toninelli incontra oggi la collega francese Elisabeth Borne, mentre le posizioni sull’alta velocità Torino/Lione continuano a dividere gli alleati di governo. Per il leader leghista sulle grandi opere si va avanti ed è prevedibile che la Tav si farà, per quello dei 5 Stelle sul progetto occorre una riflessione su costi e benefici a distanza di trent’anni. In un’intervista a ‘La Stampa’ di oggi Giuseppe Conte sostiene che al governo serve tempo per decidere, impegnandosi a “studiare il dossier” dando attenzione alla “voce dei torinesi”.
DATI ITALIA – Dopo il rimbalzo superiore alle attese messo a segno in agosto, per la produzione industriale si prospetta una nuova frenata. La mediana delle dieci attese raccolte da Reuters indica un calo dello 0,7% rispetto ad agosto, quando la variazione congiunturale era risultata positiva per 1,7% dopo il -1,6% segnato in luglio. Il trend di fondo resta condizionato dal rallentamento della domanda estera — legato alle tensioni sul commercio internazionale e alle difficoltà delle economie emergenti — e dall’incertezza delle politiche economiche del governo. Già diffusi, gli indici di Spagna e Francia hanno mostrato entrambi una contrazione. Mercoledì verrà diffuso il dato relativo alla zona euro.
PRIMARIO – Si aprono le aste di metà novembre con l’offerta di 5,5 miliardi di euro in Bot a 12 mesi, cui seguirà martedì la più attesa asta a medio-lungo. Martedì il Tesoro metterà a disposizione degli investitori fino a 5,5 miliardi di euro in Btp a 3, 7 e 20 anni.
BTP – Seduta nel segno della debolezza quella di venerdì per il secondario, che nelle ultime battute ha però recuperato le perdite. Lo spread sul tratto decennale ha chiuso la settimana a 299 punti base, il rendimento del decennale di riferimento a 3,395%, dopo un massimo di seduta a 3,461%.
DATI MACROECONOMICI
ITALIA
Istat, produzione industriale settembre (10,00) – attesa -0,7% mese.
Ocse, leading indicator settembre (12,00).
CINA
Attesa fino al 19 novembre M2 ottobre – attesa 8,4% anno.
ASTE TITOLI DI STATO
ITALIA
Tesoro offre 5,5 miliardi Bot 12 mesi scadenza 14/11/2019 (365 giorni).
EUROPA
Francia, Tesoro offre titoli Stato breve termine.
Germania, Tesoro offre 2 miliardi Bubill scadenza 10/4/2019.
BANCHE CENTRALI
ITALIA
Banca d’Italia pubblica “L’economia italiana in breve” di ottobre.
USA
Idaho Falls, intervento presidente Fed San Francisco Daly (20,30).
APPUNTAMENTI
ITALIA
Roma, audizione DG Abi Giovanni Sabatini a Commissioni Bilancio congiunte su legge di bilancio (16,45).
Milano, Sole24Ore inizia ‘Annual Assicurazioni’ “Global risk e digital innovation nel mercato assicurativo” (14,00); termina il 13 novembre. Tra i partecipanti presidente Ania e Poste Italiane Farina, presidente Ivass e DG Banca d’Italia Salvatore Rossi, Ceo Allianz SpA Campora, Ceo Zurich Italia Castellano, DG UnipolSai Laterza; intervista a Ceo Generali Donnet.
Milano, convegno e presentazione del ‘Quaderno di ricerca’ della School of Managementr del Politecnico “Finanza alternativa al credito bancario per le Pmi: quali strumenti e quali riforme servono?” con Ferraris di Consob; atteso Melone della Commissione europea (10,30).
EUROPA
Bruxelles, riunione consiglio Affari generali.
Bruxelles, atteso incontro ministro Toninelli con omologo francese su Tav.
Berlino, intervento ministro Finanze Scholz ad associazione stampa estera (14,00