I mercati scontano Biden alla presidenza degli USA.
L’apertura odierna di Reuters sulla copertura dello spoglio elettorale riporta la seguente mappatura del voto.
Con i voti ancora in fase di conteggio (e potenzialmente riconteggio) in un certo numero di stati, il risultato delle elezioni presidenziali statunitensi è ancora indeciso.
Mentre il candidato democratico Biden vede cementarsi le proprie chance di diventare il prossimo presidente degli Usa, l’attuale inquilino della Casa bianca ha avviato una serie di azioni legali contro gli Stati rivendicati dallo sfidante.
In Pennsylvania, con il 95% delle schede scrutinate, secondo i dati di Edison Research, Trump aveva il 49,5% dei voti, mentre Biden il 49,2%. Analoga situazione in Georgia dove, con il 99% delle schede scrutinate, Trump e Biden sono alla pari con il 49,4%.
Biden sarà il prossimo presidente ottenendo una vittoria in Pennsylvania o in due dei tre Stati della Georgia, Nevada e Arizona.
Il trend dei conteggi favorisce Biden, ma i risultati ufficiali potrebbero ancora modificare l’esito anche se il vantaggio del Candidato democratico appare consolidato. Aumenta nel frattempo il rischio di riconteggi e sfide legali. Nel frattempo, i repubblicani sembrano destinati a mantenere il controllo del Senato, mentre la Camera rimane ai democratici (con una maggioranza minore rispetto al passato). In breve, il Congresso rimarrà con ogni probabilità diviso per altri due anni.
I mercati scontano Biden alla presidenza degli USA
Al momento la fotografia del risultato elettorale espone il Congresso al rischio di una maggior litigiosità politica, riduce quindi le aspettative per l’approvazione di un pacchetto fiscale Covid nelle dimensioni e configurazioni annunciate in campagna elettorale dai due schieramenti. Il compromesso tenderà a favorire comunque i mercati azionari, considerando il minor impatto della fiscalità prevista per i Capitol gain alle imprese. Dovremo quindi inquadrare questo scenario dal punto di vista delle interazioni Intermaket in modo da verificare le correlazioni dirette ed indirette tra i singoli strumenti di mercato.
Come noto un rialzo dell’equity tende a favorire il rialzo delle monete emergenti e delle monete a cosiddetto beta elevato, tra cui l’euro. Penalizza le monete parcheggio, ovvero quelle che costituiscono il punto di riferimento per i mercati quando tendono a prezzare condizioni di maggior rischio.
Stiamo in questi giorni mappando quindi l’evoluzione delle contrattazioni sui singoli tassi di cambio per catturare eventuali segnali di rottura rispetto all’equilibrio che si era instaurato alla fine dell’estate. Ci prendiamo ancora qualche ora di tempo per avere il dato definitivo sul quadro politico e collaudare le reazioni del mercato per sciogliere la prognosi sul 2021.
Mentre i mercati scontano Biden alla presidenza degli USA, il rapporto usd jpy cede quota 104
Al momento rileviamo comunque un’anomalia presente sui mercati: il rapporto usd jpy è sceso ieri sotto quota 104, livello sottili quale avevamo fissato un significativo trigger propedeutico a venti di avversione al rischio. I rialzi dello yen sul dollaro costituiscono da molti anni segnali di avversione al rischio. Il breakout di 104 è da noi considerato importante in quanto il livello sera stato difeso dalla BoJ per tutto il periodo che intercorre dal 2017. Anche durante la prima ondata del Covid lo yen si era apprezzato sotto questa soglia scivolando velocemente a 101 e con altrettanta velocità ripreso dalla banca centrale. Oggi vedremo se si tratta di un incidente di percorso o se invece rappresenta un segnale che anticipa qualche minaccia.
INTERMARKET
STOCK INDEX – ieri sera lo Standard & Poor 500 ha verificato l’area 3530 assorbendo le perdite accusate nelle settimane che hanno preceduto il voto. Ci aspettiamo qualche presa di beneficio in attesa del voto. Tuttavia nella peggiore delle ipotesi ci sembra che, nel caso in cui i mercati dovessero nuovamente correggere le fluttuazioni dovrebbero rispettare una fase di consolidamento così come delineata nel grafico. Il Vix è sceso sotto quota 30 revocando i segnali di tensione precedentemente emersi.
GREGGIO – Prezzi in forte calo sui timori per la domanda alla luce della nuova ondata di Covid. Attorno alle 7,40 i derivati sul Brent scambiano in calo di un dollaro e 1 cent a 39,92 dollari il barile, e quelli sul greggio Usa cedono un dollaro e due cent a 37,77 dollari.
TREASURIES – Governativi Usa in rialzo negli scambi asiatici. Il decennale di riferimento guadagna 4/32 con un tasso di 0,765%.
BTP – Per l’ultima seduta della settimana i riferimenti sono i 127 punti base per il premio di rendimento Italia-Germania a 10 anni e lo 0,63% per il tasso del benchmark decennale. La seduta di ieri ha visto i rendimenti del secondario italiano scendere ulteriormente, avvicinandosi ai minimi storici. In serata il Tesoro annuncia i dettagli dell’asta del Bot a 12 mesi che si terrà mercoledì 11 novembre.
BTP FUTURA E BUYBACK – Giornata ricca di spunti dal Tesoro che annuncerà i tassi cedolari minimi del nuovo Btp Futura a 8 anni che verrà offerto tra il 9 e il 13 novembre. Nella prima edizione, lo scorso luglio su una scadenza a 10 anni, Via XX Settembre ha raccolto oltre 6 miliardi confermando le tre cedole minime. Via XX Settembre sarà anche impegnata in mattinata con il buyback su cinque titoli di Stato — un Btpei settembre 2021, i Btp ottobre 2021, dicembre 2021, settembre 2022, e il Btp Italia aprile 2023 — annunciato mercoledì sera.