La BCE conferma l’ipotesi di rialzo dei tassi. Alle parole hawkish di Christine Lagarde, che ieri mattina in un post ha detto che Francoforte traghetterà i tassi fuori dal territorio negativo entro la fine di settembre – e potrebbe ritoccarli ulteriormente all’insù se l’inflazione si stabilizzasse al 2% – si sono aggiunte nel pomeriggio da Davos dichiarazioni ancora più esplicite del consigliere Francois Villeroy de Galhau. Per il banchiere centrale francese, combattere il surriscaldamento dei prezzi e’ al momento la priorita’, mentre la crescita nel blocco appare resiliente, e un incremento dei tassi a luglio e’ ormai affare fatto. Occhi in giornata al vicepresidente Luis De Guindos che parteciperà all’Ecofin che si apre a Bruxelles.
Rimanendo alle banche centrali, da segnalare un intervento pubblico di Jerome Powell questa sera, mentre gli operatori aspettano le minute dell’ultimo meeting del Fomc di maggio – che saranno pubblicate domani – per ponderare meglio il grado di aggressività della politica monetaria Usa da qui in avanti.
I futures sui Fed Funds prezzano rialzi di mezzo punto percentuale sia a giugno che a luglio, e una forte possibilità di un +50 anche a settembre .
Ieri, intanto, Powell ha giurato per il suo secondo mandato alla guida dell’istituto.