Eur Usd raggiunge il nostro obbiettivo 1,13!
Il rilascio dell’IPC USA Al 6,2% a/a per il mese di ottobre unito alle vendite al dettaglio statunitensi e dalla produzione industriale più forti del previsto hanno spinto il dollaro a verificare il nostro target indicato ancora alla fine dell’estate. Nell’overnight abbiano notato uno spike a 1,1260 in Asia prodotto dal trigger generato da una barriera su opzioni FX.
EUR USD: l’attesa per un rialzo dei tassi da forza al biglietto verde
A guidare la forza del dollaro ci sono stati anche diversi interventi di membri della Fed. Il mood dei discorsi sembra evolvere da una visione transitoria dell’inflazione ad una più persistente. Si intensifica quindi in seno al board Fed il dibattito sul livello dell’inflazione mentre il presidente Usa Biden ha detto che entro quattro giorni si saprà chi sarà il successore di Powell alla guida dell’istituto centrale Usa: lo stesso Powell o Lael Brainard. Ieri l’esponente Daly è tornata a chiedere alla Fed di essere paziente mentre il collega Bullard ha detto che l’istituto dovrebbe virare in direzione più “hawkish” nel corso delle prossime due riunioni di politica monetaria per prepararsi nel caso in cui l’inflazione non iniziasse a diminuire. Ciò ha spinto al rialzo la curva farward IOS 3 y i cui valori sono saliti da 1,50 a 1,80%. La rimodulazione della curva ha supportato il dollaro in cotrapposizione alle dichiarazioni recenti rilasciata da Christine Lagarde secondo cui sarebbe prematuro smontare gli stimoli ed in generale la linea di policy accomodante.
Di conseguenza anche il Dollar Index (DXY) raggiunge i nostri obbiettivi intermedi a 96.
Il test di obbiettivi così rilevanti raggiunti in un contesto in cui molti operatori stimavano una tendenza inversa, a favore dell’euro, potrebbero aprire da un lato una fase di consolidamento, dall’altro favorire sui rimbalzi reattivi l’acquisto di dollari.
In giornata sono attesi interventi della stessa Lagarde che dell’esponente del board Schnabel, considerata in questa fase molto meno accomodante all’interno del Consiglio. Isabel Schnabel parteciperà nel primo pomeriggio a un Q&A sulle prospettive economiche e di politica monetaria per l’area euro.
EUR GBP: l’aumento dell’IPC sale al 4,2%
L’IPC di ottobre del Regno Unito spinge la pressione sui prezzi al 4,2% su base annua, ben al di sopra del consenso del 3,9%. L’indicatore core sale al 3,4% su base annua. Sono dati che dovrebbero alimentare le aspettative per una revisione della linea di policy della BoE il 16 dicembre con un aumento di 15 punti base dei tassi di riferimento. Ciò tenderà a supportare ulteriormente la sterlina verso i nostri obbiettivi per l’anno 2021 inizio 2022 a 0,80. Nel frattempo in area 84 dovremo assistere d una fase di consolidamento.
EUR TRY: la svalutazione della lira turca continua
Ci sono pressioni politiche affinché la Banca centrale turca (CBT) domani operi un altro taglio di 100 punti base nonostante le pressioni inflative. Nel nostro Outlook abbiamo stimato il rischio di assistere ad un movimento di rafforzamento ulteriore dell’euro sino a quota 12 eur try, ormai anche questo target appare alla portata di mano.
EUR CNY: l’euro conferma la debolezza anche sullo yuan renminbi raggiungendo l’obbiettivo 7,20
Nelle relazioni con la Cina, il consigliere per la sicurezza nazionale Usa Sullivan ha detto che, nel corso dell’incontro a distanza di ieri, Biden e Xi hanno acconsentito a valutare la possibilità di colloqui per il controllo degli armamenti, il tenore del meeting a distanza da un lato ha confermato la consapevolezza di rapporti conflittuali tra le due macro aree anche sul piano militare, dall’altro hanno spostato il baricentro del confronto da un potenziale piano di guerra calda ad uno improntato su quella che possiamo definire guerra fredda.
Il rapporto di cambio tra Usa e Cina, usd cny, da mesi fluttua all’interno di un range contenuto dopo i grandi movimenti dettati dalle svalutazioni compensative sui dazi. In queste ultime settimane i valori stanno consolidando la fscia bassa del range 6,35 usd cny. Contro euro registriamo invece una tendenza fortemente favorevole alla divisa cinese. 7,20 rappresenta un grande obbiettivo di prezzo stimato ancora agli inizi dell’anno (per richiedere l’ FX Outlook 20/21). Abbiamo ancora molto lavoro da fare sul rapporto eur cny per il prossimo 2022. Ci aspetta un ulteriore fase di debolezza.
Le indicazioni flash riportate costituiscono un tratto dello scenario più ampio riportato nel nostro rapporto mensile FX OULOOK RISKOO. Per avere un quadro più ampio anche in termini di orizzonte temporale non esitate a chiederci l’ultimo rapporto di novembre.
I nostri algoritmi ad inizio anno hanno fornito due segnali di vendita di euro ed acquisto dollari suggerendo nell’ambito della strategia FX Risk Management 2021 l’impostazione di coperture import ed in termini proattivi lasciando aperto il rischio/opportunità sulle strategie export adeguando i livelli di controllo del rischio con una modulazione dinamica fornita dal nostro servizio di advisor.