Le banche centrali nel dilemma tra l’andamento dei tassi, ripresa e pandemia, rimangono il faro su cui i mercati guardano con osmotica attenzione.
Ieri sera è emerso dalle minute del Fomc che un certo numero di esponenti della Fed sembra pronto a prendere in considerazione il ‘tapering’ a fronte di una ripresa forte dell’economia. Ma nel frattempo sono intervenuti dati sul lavoro deludenti ed inflazione elevata che potrebbero aver confermato o modificato la loro visione visione.
Nel pomeriggio il ‘falco’ Isabel Schnabel, membro del Consiglio BCE, ha sottolineato che la ripresa dell’inflazione è temporanea. Il vice presidente Luis De Guindos osservava sempre ieri che Francoforte interverrà sui mercati obbligazionari se riterrà che l’aumento dei tassi non sia giustificato, salvo che non siano accompagnati da forti segnali di ripresa dell’economia. Oggi ritorna a parlare in un intervento previsto nel primo pomeriggio Christine Lagarde , mentre Lane, capo economista BCE prenderà nuovamente la parola in mattinata.
Nel frattempo ieri sera, alla lettura delle minute della FED, l’eur usd è scivolato verso quota 1,2160 dopo aver sostato per l’intera giornata sopra 1,22, ovvero sui livelli anticipati nel post di ieri in apertura di sessione .
Questa mattina la PBoC ha mantenuto il tasso di prestito benchmark invariato per il 13esimo mese di fila, in linea con le attese del mercato. Il loan prime rate (Lpr) cinese ad un anno resta a 3,85%, quello a cinque anni si mantiene a 4,65%.
Oltre alle parole di Christine Lagarde ad attrarre l’attenzione degli operatori saranno i dati rilasciate alle 14.30 sui sussidi di disoccupazione USA di questa settimana e l’indice di produzione della Fed di Philadelphia atteso in flessione da quota 50,2 del mese precedente a 43.
Nel frattempo questa mattina in Germania il dato sui prezzi alla produzione di aprile si è attestato a +0,8% su mese e +5,2% su anno, da +0,9% e +3,7% del mese prima, sostanzialmente in linea con le attese (0,8% e 5,1%).
DATI GIAPPONE – L’export ad aprile ha registrato il maggior incremento dal 2010 con un +38% su anno grazie alla ripresa della domanda globale di auto ed elettronica, alimentando le speranze che la terza economia mondiale possa tornare a crescere; la bilancia commerciale si è attestata a 255,3 miliardi da 662,2 miliardi di marzo, rispetto al consensus pari a 140 miliardi.
A marzo gli ordinativi di macchinari hanno registrato un rialzo del 3,7% su mese e una flessione del 2% su anno da -8,5% e -7,1% del mese prima, contro attese pari rispettivamente a +6,4% e -2,6%. A maggio l’indice manifatturiero a cura di Reuters Tankan si è attestato a 21 da 13 di aprile.
Un altro significativo tema su cui il mercato farà le sue considerazioni verte sulle vendite che ieri hanno colpito indistintamente tutti i listini azionari, accompagnati dal crash delle crypto currency. La distribuzione dei prezzi apertasi proprio a metà del mese di aprile ha scatenato ieri un sell_off sui mercati. Ne avevamo anticipato i segnali nel nostro WB Perspectives di aprile. La possibile violazione di area 2850 per l’indice Eurostoxx 50 e 4000 di Standard & Poor tenderà ad amplificare il segnale con spinte direzionali in grado di riportare i valori verso area 3650 nel breve.
Ieri sera il Nasdaq 100 dopo un’apertura di sessione all’insegna di forti negatività ha reagito da quota 13000, ritracciando il ribasso ma pur mantenendo ancora aperte i segnali di criticità, la cui verifica, come avevamo scritto in WB Perspectives, proprio di quota 13000 rappresenta un test con significative valenze tecniche. Infine riportiamo l’importanza del collaudo per lo Standard & Poor 500 di area 4000: sotto tale livello sono presenti, secondo i nostri algoritmi, significativi ordini di vendita. Abbiamo stimato che l’eventuale breakout spingerebbe i prezzi nel breve verso area 3750.
I segnali di avversione al rischio potrebbero favorire un ritracciamento dei rendimenti dei bond governativi gradito alle banche centrali.
Le commodity tenderanno ad allinearsi a questo segnale consolidando una correzione del rialzo che al momento stimiamo mediamente nella misura del 10%.
In un recente post avevamo ribadito per il Brent il target in area 70 usd/bar. La verifica del livello tenderà ora ad aprire una correzione per la quale non escludiamo ritorni dei valori verso area 60/55 usd/bar.
Nel nuovo aggiornamento di WB Perspectives riporteremo i dettagli sulla correzione di tutte le commodity industriali a partire dai metalli.