Si avvicina la data del meeting della Fed del 13/14 dicembre e quello della Bce del 15 dicembre. Si tratta dell’ultima riunione per l’anno in corso dove i rispettivi board delineeranno le impostazioni di policy per il 2023.
L’attesa è aumentata dopo la lettura dei recentissimi dati sull’inflazione scesi sia in America che in Europa, in questo caso per la prima volta. E’ stato lo stesso governatore Jerome Powell ad innescare attese sulla rimodulazione della politica monetaria. Nelle Sue recenti dichiarazioni ha riconosciuto la necessità/opportunità di allentare l’ampiezza degli aumenti in ossequio ad un quadro di maggior debolezza della domanda unito al rallentamento della pressione inflativa.
Nel fine settimana il consigliere Bce Villeroy si è espresso a favore di un rialzo dei tassi da 50 punti base prevedendo che l’inflazione raggiungerà il picco nella zona euro nella prima metà del prossimo anno. Negli Usa, il consigliere Evans ha avvertito che probabilmente assisteremo a un rallentamento nella stretta monetaria ma che il picco dei tassi sarà leggermente più alto. I mercati stimano che i tassi Fed raggiungeranno il 5% e quelli della zona euro il 2,5%. In settimana sono attesi anche i meeting di Australia, India e Canada dai quali ci sia aspetta altrettanti rialzi dei tassi rispettivamente del 0,25%, 0,35% e 0,50%.
In attesa dei meeting Fed e BCE la domanda si raffredda, i vincoli si allentano, i prezzi scendono
I dati PMI manifatturieri mondiali hanno rivelato che le aziende hanno dovuto affrontare un rallentamento della domanda a novembre in parallelo ad un ulteriore allentamento della pressione sui prezzi. Continuano invece a persistere le incertezze/tensioni sul fronte dei prezzi dell’energia.
I dati PMI relativi al comparto dei servizi su scala mondiale, la produzione industriale della Germania e i numeri relativi al commercio in Cina forniranno ulteriori elementi di valutazione del quadro economico. Le attese sul Global PMI Services sono sostanzialmente stabili in Eurozona e negli Stati Uniti con valori indicati sotto quota 50 (rallentamento). La produzione industriale in Germania per il mese di ottobre, in calendario mercoledì, è attesa in contrazione dello 0,5%. L’insieme di questi dati accompagneranno le riflessioni dei consiglieri Fed e Bce alla vigilia del meeting della prossima settimana.
A novembre in Cina l’indice dei direttori degli acquisti del comparto servizi si è contratto, toccando il minimo di sei mesi sulla scia delle restrizioni per il Covid. L’indice a cura di Caixin/S&P Global è sceso, nel terzo mese di fila in contrazione a 46,7 da 48,4. L’analogo indicatore ufficiale, diffuso la scorsa settimana, era sceso al minimo di sette mesi.
Diverso il tenore dei dati PMI in Giappone: il comparto dei servizi è cresciuto al ritmo più lento di tre mesi in novembre. La lettura finale dell’indice curato da Jibun Bank è scesa a 50,3 da 53,2 di ottobre, toccando il minimo da agosto. L’indice tuttavia è rimasto in territorio di crescita per il terzo mese di fila e si è rivelato leggermente migliore rispetto alla stima ‘flash’ di 50,0.
Prendono da oggi il via le sanzioni verso le forniture di Petrolio via mare dalla Russia
Da oggi sarà applicato il price cap sulle forniture di petrolio provenienti dalla Russia. Il tetto, dinamico, è stato fissato a 60 usd il barile. Nel frattempo ieri si è tenuta la riunione (in remoto) dell’Opec+. Il Cartello ha deciso di mantenere invariati i propri obiettivi di produzione mentre il mercato cerca di comprendere le ricadute sulla domanda del rallentamento dell’economia cinese e del tetto al prezzo del greggio russo (proveniente dagli Urali) imposto dal G7 e dall’Australia da oggi in vigore, nel tentativo di limitare le entrate in Russia. Mosca ha fatto sapere che non rispetterà la misura. L’attuale cap manterrebbe le valorizzazioni della la produzione russa ancora in un’area profittevole, benché ridotta.
PETROLIO BRENT Al momento le quotazioni del Brent riportano un’apertura del mercato in leggera flessione a 86 usd e prossima al collaudo del supporto in area 83 usd dove si sono fermati i ribassi da settembre ad oggi. La violazione di tale livello costituirebbe, qualora fosse confermata da un adeguato consolidamento, un importante segnale di allentamento della pressione sul comparto.
NATURAL GAS TTF Le quotazioni del future sul gas -europeo- rimangono ancora in tensione. Il rialzo sembra spinto dai riflessi prodotti dal fattore meteo, benché al momento le riserve appaiono adeguate alla domanda. La riduzione delle temperature, che nell’ultima settimana ha stabilito valori inferiori alla media degli ultimi anni, sta proiettando i consumi oltre le proiezioni attese. Come scritto in precedenza ci aspettiamo che l’attuale fase presti il fianco ad azioni di carattere speculativo, consentendo al mercato di spingere i valori sino ad area 150/160 eur mwh, dove reputiamo che, in assenza di eventi non ponderabili, potrebbero formarsi i prossimi picchi.
FOREX In attesa che i consigli di Fed e Bce si pronuncino sulle loro linee di policy l’euro continua il recupero sul dollaro. La scorsa settimana avevamo indicato la presenza di una resistenza tecnica in area 1,0550 eur usd e la conseguentemente potenziale verifica del mercato. Questa mattina in apertura, durante la sessione asiatica, le contrattazioni hanno temporaneamente superato il livello. Nelle prossime ore assisteremo ad ulteriori tentativi di break up. Un primo punto sotto cui si allenterà la pressione quota tra 1,0530/1,05. Tuttavia, a breve ed in prospettiva dei meetings delle banche centrali, sarà l’eventuale violazione di 1,0350 a determinare un ritorno di forza del dollaro.