AITI AB ADVISORS INSIDE CENTRAL BANK

Banche centrali e indici PMI

I dati relativi ai sondaggi PMI pubblicati questa mattina per l’Eurozona non lasciano dubbi sulle difficoltà che l’area sta incontrando. Genera una certa impressione osservare il dato sulla manifattura tedesca in progressivo declino: l’indice quota nella stima Flash di luglio 38 punti, in ribasso rispetto al precedente 40,6 e ad un passo dal minimo segnato durante lo scoppio della pandemia a 34,50.

Nel complesso l’Eurozona registra una discesa: il PMI composito da 49,9 di giugno si è attestato a 48,9, indicando in generale una contrazione nelle aspettative di crescita. Secondo l’indagine, la domanda nell’eurozona sta diminuendo sia per i beni che per i servizi, con i nuovi ordini di servizi in calo per la prima volta in sette mesi, mentre il calo dei nuovi ordini per il settore manifatturiero è ulteriormente peggiorato 42,7 rispetto il precedente 43,4.

La debolezza della Francia e della Germania, ambedue in contrazione, è parzialmente compensata dall’andamento delle altre aree della zona euro. Non abbiamo ancora i dettagli, ma ciò potrebbe essere dovuto al fatto che le economie più dipendenti dal turismo beneficiano di un periodo estivo più solido. Tuttavia, l’effetto positivo del turismo non sembra abbastanza forte da contrastare l’indebolimento dell’economia sottostante.

Martedì la pubblicazione dell’indice IFO tedesco completerà il quadro complessivo sulle aspettative degli operatori economici in Germania: il consensus prevede una flessione a 88 rispetto al precedente mese 88,5.

In generale il dato PMI di luglio in Eurozona indica che il rischio di recessione è aumentato con le aspettative di un ulteriore indebolimento delle attività produttive.

Il quadro dell’inflazione che emerge dall’indagine PMI è molto simile a quello degli ultimi mesi. Le pressioni sui prezzi si stanno attenuando, più per i produttori di beni che per i fornitori di servizi. L’aumento dei salari continua a mantenere elevate le pressioni sui prezzi per i servizi, determinando una tendenza al ribasso più lenta. Al momento il calo dei costi di input sta contribuendo a ridurre molto più rapidamente le aspettative di inflazione per le merci. Ciò conferma la nostra visione di un tasso di inflazione significativamente più basso verso la fine dell’anno.

BANCHE CENTRALI E INDICI PMI

WB ECONOMICS: EUROZONA PMI COMPOSITE & MANUFACTURING [HCOB, S&P GLOBAL]

Le rilevazioni PMI in UK  sono risultate anch’esse deboli, pur in misura inferiore rispetto all’Unione. Il dato Composite rimane ancora sopra quota 50 in area espansiva.

I dati PMI per gli Stati Uniti, pubblicati nel pomeriggio evidenziano una traiettoria diversa: scende oltre le attese la fiducia del comparto dei servizi, sale oltre il consensus quella sulla manifattura. Il PMI Composite registra comunque una contrazione, anche se in misura più mitigata rispetto a quelli europei: l’indice Composite quota 52 nella stima Flash di luglio rispetto a quello di giugno rilevato a 53,2 consolidando la crescita attesa anche nella lettura del GDP relativo al IIQ23.

Il quadro macro si completa in settimana con l’attesa per la pubblicazione del GDP relativo al IIQ negli USA (attesa 1,7% rispetto al IQ al 2%); In Germania ed in Eurozona avremo invece un’aggiornamento sui dati relativi all’andamento dell’inflazione attesa ancora in contrazione.

GDP NOW USA

BANCHE CENTRALI E INDICI PMI

WB ECONOMICS: GDPNOW USA IIQ [FED ATLANTA]

Banche centrali in azione

La settimana riporta un calendario di consigli monetari piuttosto ricco: la FED negli Stati Uniti, BCE nell’Eurozona, BoJ in Giappone, a cui si uniscono la Banca centrale dell’Indonesia e di Hong Kong.

Il consensus stima un rialzo di 25 bp per Fed e Bce. Nell’area asiatica non si attendono mosse sui tassi.

Con questa chiamata al rialzo ci si aspetta che la FED chiuda il ciclo restrittivo. Anche il comunicato che rilascerà la Banca centrale europea sarà  analizzato per comprendere quale percorso seguirà in futuro dopo l’atteso rialzo di luglio. Come sempre alla conclusione della conferenza stampa di Christine Lagarde apriremo la nostra diretta streaming in collaborazione con AITI, Associazione Italiana dei Tesorieri d’Impresa,  INSIDE CENTRAL BANK  (H.16.00) per commentare i contenuti rilasciati dai due governatori e tracciare un percorso delle potenziali reazioni del mercato su FX e tassi.

La Banca del Giappone dovrebbe confermare la sua linea accomodante sui tassi di interesse, anche se le speculazioni, secondo cui le impostazioni di controllo della curva dei rendimenti potrebbero essere modificate, hanno portato a un aumento della volatilità dello yen. Tra la continua espansione dell’economia del settore privato giapponese e l’inflazione dei prezzi di vendita relativamente elevata, come evidenziato dal rapporto Jibun Bank Japan Composite PMI , sarà interessante esaminare la scelta degli strumenti monetari che adotterà la BOJ. Ci aspettiamo un recupero ulteriore dello yen sull’euro.

WB MARKET MOVER MONITOR

FOREX EUR USD

L’eur usd corregge valore dai massimi, scendendo verso area 1,1070, aprendo una reazione del dollaro che potrebbe riportarlo nuovamente a scambiare nel range che ha governato le negoziazioni da inizio anno 1,05-1,11. Per comprendere se tale geografia possa assumere nuovamente il dominio del mercato dovremo verificare in settimana se i corsi siano  in grado di scendere sotto due importanti livelli: 1,1010 ed 1,0890 eur usd.  Gli operatori rimangono, alla vigilia delle riunioni delle due banche centrali, ancora orientati verso un ulteriore rialzo dell’euro.  Noi non escludiamo un raffreddamento dell’entusiasmo per l’euro, anche se dalla BCE ci si aspettano sempre atteggiamenti piuttosto aggressivi sul fronte dei tassi. Qualora in settimana dovessimo uscire dalle due riunioni con valori che scambiano sotto 1,1150 potremmo ipotizzare uno scenario di riequilibrio delle posizioni secondo quanto sopra indicato.

BANCHE CENTRALI E INDICI PMI

WB ANALYTICS: EUR USD CYCLE

La sterlina, dopo l’eccessivo riapprezzamento del ciclo dei tassi della Bank of England (BoE), ha subito parziali prese di beneficio. Le attese per il Bank Rate alla fine di quest’anno sono scese da un picco del 6,35% all’attuale 5,85%. Pensiamo che la struttura tecnica del mercato abbia favorito le temporanee vendite sul pound dopo il test dell’area 0,8525 eur gbp. Ci aspettiamo un raffreddamento dell’euro ed un progressivo ritorno dei corsi a breve nel mid range 0,86/0,8550.

Nel nostro ultimo report FX OUTLOOK avevamo segnalato una condizione di ipercomprato dell’euro favorevole ad una correzione dei corsi. Questa sussistenza tecnica sembra presente anche nel rapporto eur cny. Come anticipato nel rapporto di luglio ci aspettiamo che dopo l’eccesso fissato in area 8,11 si consolidi una correzione che dovrebbe riportare i gli scambi nel breve in area 7,90/7,85 aprendo una verifica del trend di medio periodo.

Commodity

Il Petrolio (Brent) dopo aver più volte collaudo area 71 usd/bar senza riuscire a violarla, ha subito una copertura piuttosto significativa delle posizioni di scoperto orientate al ribasso. Pertanto gli scambi sono ritornati a coprire l’intera fascia di oscillazione delimitata nel range che stiamo osservando dagli inizi dell’anno. Pertanto non dobbiamo escludere nel brevissimo un ritorno dei valori in area 85/86 usd,  prima di rivedere un ritorno delle vendite. Su questo frame, 88/71 sono presenti mani forti con interessi contrapposti.

Mentre il petrolio fluttua senza considerare in apparenza i segnali di rallentamento della domanda determinata dai fondamentali, il rame dopo una fase di congestione è tornato a subire le vendite. Al LME ci aspettiamo un potenziale test di area 8100 usd/t per le contrattazioni a pronti ed a 3 mesi confermando ancora una volta i target indicati nel WB Commodity Perspectives in primavera.

Il Gas Naturale TTF continua invece a fluttuare in un area che noi riteniamo, in linea con quanto scritto nei nostri WB COMMODITY PERSPECTIVES,  possa risultare propedeutica ad un consolidamento in vista dell’apertura di una nuova gamba di ribasso dei corsi.

Rates

Ancora una volta a catturare l’attenzione dei mercati e nostra, sono i tratti lunghi della curva dei tassi. L’inclinazione della curva USA ed UEM rimane negativa.

US 10Y TREASURY

Il 10 anni Us Treasury yield sta regredendo verso area 3,70 dove il nostro modello colloca il principale livello di richiamo per l’avvio di una tendenza riflessiva. Il breakout sancirebbe la conclusione del ciclo rialzista dei tassi ed aprirebbe, in un orizzonte più ampio, l’attesa per un ciclo di ribassi a partire da fine anno.

DE 10Y Bund

I rendimenti a 10 Y sul Bund Germania, benchmark per l’Eurozona, stanno anch’essi consolidando un segnale propedeutico all’avvio di una fase riflessiva.  Ci aspettiamo un collaudo di area 2,25 dove abbiamo fissato il trigger per un ulteriore declino dei rendimenti con valenze di medio termine. Il framework rappresenta la conclusione del ciclo rialzista dei tassi della BCE e l’apertura di una nuova fase riflessiva.

IT 10Y BTP

Anche il 10 Y Italia sta costruendo il segnale di reversal del ciclo rialzista rispetto al picco testato lo scorso anno in autunno. Siamo prossimi al potenziale breakout di 3,95%, livello sotto il quale ci aspettiamo l’apertura di una nuova fase riflessiva.

BANCHE CENTRALI E INDICI PMI

WB ANALYTICS: BUND 10 Y YIELD

COMMODITY RISK MANAGEMENT

I tre grandi produttori di energia, ancor oggi il petrolio, stanno ridisegnando gli equilibri sul prezzo del greggio. Per farlo fanno leva a breve, sull’offerta, quindi sulla produzione, per il futuro, nel ruolo del dollaro come moneta di riferimento per gli scambi: il petrodollaro degli anni ’70.

Il confronto scaturisce da un progressivo cambiamento degli equilibri politici: non più USA-Arabia Saudita verso Russia, bensì Usa verso Arabia Saudita-Russia. Uno scontro confronto che trattiene i prezzi dell’energia ancora ad alti livelli nonostante il rallentamento della domanda globale.

Nell’analisi del mercato delle materie prime riprendiamo il tema del petrolio dopo aver lavorato intensamente su quello del Natural Gas europeo. L’inflazione per scendere ulteriormente ha bisogno di un ulteriore sforzo congiunto che faccia leva sul ribasso dei prezzi del greggio ed ancora quelli del gas.

Da qui parte l’Outlook WB COMMODITY PERSPECTIVES di giugno. Come sempre uno strumento che aiuta e supporta i Purchase Manager di ogni azienda nell’eleborare le proprie strategie di acquisto e di valutazione delle quotazioni.

 

Per scaricare l’OUTLOOK

WBFLASH

PODCAST

TETTO DEBITO USA – Il presidente Usa Joe Biden ha finalizzato l’accordo con lo speaker della Camera dei Rappresentanti, il repubblicano Kevin McCarthy, per sospendere il tetto del debito di 31.400 miliardi di dollari fino al primo gennaio 2025. L’intesa, che scongiura il rischio di default del debito Usa, è pronto per il voto del Congresso.

L’attenzione ritorna a concentrarsi sui fondamentali economici e sull’inflazione dopo la decisione sul tetto al debito Usa

CRESCITA ITALIA – Di venerdì le buone notizie per la crescita italiana: al termine della missione ‘Article IV’ il Fondo monetario ha alzato all’1,1% le stime per quest’anno e il prossimo, mentre il ministro Giorgetti ha auspicato che il Pil italiano possa crescere quest’anno fra l’1,2 e l’1,4%, oltre l’obiettivo fissato ad aprile dell’1%. Dal Festival di Trento, nel fine settimana, Confindustria ha segnalato che la crescita sta proseguendo anche nel secondo trimestre, pur evidenziando segnali di debolezza nell’industria e nelle costruzioni.

Mercoledì l’Istat riporterà i dati di crescita del PIL relativi al I°Q. Le attese scontano una crescita dello 0,5%, 1,8% nella proiezione annuale.

Giovedì S&P Global presenterà i dati aggiornati sul PMI manifatturiero italiano. A conferma del rallentamento in atto sulla crescita industriale il consensus stima una regressione dell’indice  per il mese di maggio a 45,8, ben al di sotto della soglia neutra 50 che divide il sentiment tra espansione e contrazione.

I PMI manifatturieri continuano a rimanere in contrazione

Sempre giovedì avremo la pubblicazione per un elevato numero di aree economiche del indice PMI manifatturiero: in Germania è atteso un aggiornamento al ribasso 42,9, mentre in Francia ci si attende un parziale recupero a 46,1.

La lettura dei sondaggi negli Stati Uniti risulta più ambigua: l’indice PMI riporta un dato in crescita rispetto al mese precedente 50,2, mentre il corrispondente Manufacturing Index calcolato dall’Institute of Supply Management (ISM), segna un valore in consolidamento rispetto al mese precedente a 47,1, evidenziando una contrazione dei prezzi del lavoro e soprattutto dei nuovi ordinativi.

Abbiamo più volte sottolineato la divergenza tra l’andamento del comparto manifatturiero e quello dei servizi. Il fenomeno tende ad avere riflessi anche sulla composizione dei prezzi: mentre scendono quelli industriali, tendono a salire quelli relativi ai servizi.

In settimana sul fronte dei prezzi e quindi dell’inflazione avremo la pubblicazione dei dati di maggio in diverse aree dell’Eurozona.

In Germania ci si attende  un ulteriore ribasso: l’indice dei prezzi al consumo principale dovrebbe scendere dal 7,2% di aprile al 6,5%. Anche in Francia sono attesi dati in discesa al 5,4% rispetto al mese di aprile al 5,9%.

14:00   EUR IPC in Germania (Annuale) (Mag) 6,5%  (ATTESA) 7,2%  (APRILE)
14:00   EUR IPC in Germania (Mensile) (Mag) 0,2% 0,4%
14:00   EUR IAPC tedesco (Mensile) (Mag) 0,3% 0,6%
14:00   EUR IAPC tedesco (Annuale) (Mag) 6,8% 7,6%

In Italia invece il consensus prevede un’ulteriore riduzione dell’inflazione mensile a maggio ed una riduzione sensibile sulla proiezione annuale.

11:00   EUR IPC italiano (Mensile) (Mag)  -0,2% (ATTESA) 0,4% (APRILE)
11:00   EUR IPC italiano (Annuale) (Mag) 7,6% 8,2%
11:00   EUR IAPC italiano (Mensile) (Mag) -0,1% 0,9%
11:00   EUR IAPC italiano (Annuale) (Mag) 7,8% 8,7%

I dati sull’inflazione continueranno a focalizzare l’attenzione per analizzare le opzioni che la BCE metterà sul tavolo in termini di policy monetaria.

In generale il dibattito sulle prospettive dei tassi rimane in primo piano, sia per quanto riguarda la l’Eurozona che gli Stati Uniti.

Nelle ultime ore abbiamo osservato un cambiamento nella curva future dei Fed Funds: le probabilità di rialzo scontate dalla curva future si è spostata per il meeting di giugno a favore di un rialzo dei di 25 bp con una probabilità poco superiore al 65%.  Anche la BCE ha lasciato intendere di voler alzare ancora i tassi pur in un contesto macro piuttosto critico. In Germania il Pil è sceso in contrazione per il secondo trimestre consecutivo portando l’economia in recessione.

I prezzi delle commodity industriali, a conferma delle nostre attese, continuano nel frattempo la loro discesa.

Giovedì l’Eurostat riporterà il dato sull’inflazione per l’Eurozona. L’attesa prevede un’ulteriore discesa dal 7 al 6,3%.

Occupazione USA

Infine venerdì il Dipartimento di statistica sul lavoro degli Stati Uniti pubblicherà l’andamento per il mese di maggio. Ad aprile il mercato del lavoro ha registrato, a sorpresa, un nuovo sensibile incremento dei NonFarm Payrolls +253k. Per il mese di maggio il consensus si aspetta un incremento di 195k di nuovi assunti escluso il settore agricolo.   Come noto il dato sull’occupazione rientra nel novero dei dati sensibili che la Fed considera nel prendere le proprie decisioni sui tassi. Il dato atteso, pur evidenziando una flessione, risulterebbe comunque positivo, anche se in contrazione rispetto ad aprile.

WB MARKET MOVER MONITOR
FOREX

Nel corso delle precedente settimana abbiamo avuto la conferma di una discesa dell’euro dollaro verso area 1,0740/30. Per l’ottava in corso, archiviata la decisione sul tetto al debito Usa, ci aspettiamo una potenziale prosecuzione del movimento in atto, soprattutto qualora le evidenze macro sopra esposte concretizzeranno le attese. Consideriamo infatti la possibilità che l’eur usd possa avvicinare l’area 1.0635, soprattutto qualora il dato sull’occupazione centrerà le stime. Saranno due i momenti in cui la volatilità sul cambio tenderà ad aumentare: mercoledì con la pubblicazione dei dati sull’inflazione in Germania e venerdì a seguito del dato Usa sull’occupazione.

Su tali prospettive il nostro modello Riskoo ha leggermente alzato l’indice di volatilità attesa indicando un range per la settimana di 150 pips sul mid range 1,0720. Ciò lascia aperta l’ipotesi che, come scritto la scorsa settimana, l’area 1,05 continua a rappresentare un punto di attrazione per il mercato.

ACCORDO SUL TETTO AL DEBITO USA

WB ANALYTICS: EUR USD CYCLE

COMMODITY

Nell’ultima settimana i prezzi del Gas Naturale, Dutch TTF, sono scesi nell’ordine del 14,45% avvicinando il nostro target a 20 eur mwh.

In Italia i prezzi del PUN GME (Energia Elettrica) quotano oggi a 86 eur mwh prossimi al nostro target 70 eur mwh.

COMMODITY NATURAL GAS

WB ADVISORS: NATURAL GAS TTF CYCLE

ENERGIA ELETTRICA PREZZI PUN GME

WB ADVISORS: PUN GME CYCLE

TASSI

Gli investitori stanno cercando di interpretare gli attuali dati macro per stimare le prossime mosse delle banche centrali. Durante la scorsa settimana il mercato è tornato a prezzare un potenziale rialzo di 0,25% dei Fed Funds alla riunione della Fed del 14 giugno.  Le aspettative, al momento, indicano una probabilità del 66% che il Fomc possa decidere in tal senso. Con questo eventuale rialzo la curva future esaurirebbe la progressione dei rialzi indicando un primo taglio di 25 bp a settembre. Un eventuale secondo taglio sarebbe contemplato a gennaio del 2024.

Tra gli interventi della BCE emergono indicazioni ancora restrittive anche se segnaliamo le recenti indicazioni offerte da Philippe Lane, capo economista della Banca. Lane ha dichiarato che “In media, i salari stanno aumentando in modo molto moderato; molte persone sono ancora vincolate a vecchi contratti… Gli ultimi contratti sono al di sopra del 5%, ma si tratta di un dato che rientra nelle nostre aspettative”.  Ha inoltre aggiunto che la crescita dei salari nominali è destinata a raggiungere il picco quest’anno.

Qualora i dati sull’inflazione per il mese di maggio dovessero rallentare secondo le stime sarebbe appropriato attendersi anche da parte della BCE uno stop al rialzo dei tassi. L’attuale risposta dell’eur usd potrebbe rappresentare una conferma.

 

WBFLASH

WB FLASH PODACST

Il dibattito sul tetto del debito Usa, che rafforza il dollaro,  tenderà a focalizzare l’attenzione dei mercati anche se al momento non si evincono particolari condizioni di stress dovute alle difficoltà negoziali piuttosto evidenti.  Oltre al tema di fondo in settimana avremo la pubblicazione dei verbali dell’ultimo Fomc. La loro pubblicazione è sempre seguita con attenzione in quanto si cerca di analizzare le decisioni assunte per comprendere quale possa essere la linea della Fed in termini prospettici. I mercati scontano per il meeting del 14 giugno che i tassi possano rimanere agli attuali livelli, confermando quindi la tesi secondo cui la Fed potrebbe aver concluso il programma dei rialzi dei tassi.

Le anticipazioni Flash sui sondaggi PMI di maggio hanno aggiornato il quadro sul sentiment delle aziende in merito al clima operativo. La serie di dati flash PMI sconta nelle attese una moderata perdita di momentum per il comparto dei servizi sia in Eurozona che negli Stati Uniti ed un ulteriore indebolimento dell’indice manifatturiero. I dati pubblicati martedì confermano la marcata divergenza tra le prestazioni manifatturiere e dei servizi, che su scala globale aveva evidenziato ad aprile una certa persistenza. Il fenomeno alimenta l’interrogativo su quanto le attuali contrapposizioni presenti in tutte le principali economie sviluppate tenderanno a prolungarsi, poiché ciò può influire sulla già delicata propensione al rischio nei mercati.

Oltre a rivelare una marcata divergenza tra la forte espansione del settore dei servizi – guidata dalla spesa post-pandemia da parte dei consumatori – e la contenuta crescita manifatturiera, le varie indagini flash PMI per le principali economie sviluppate hanno messo in evidenza  un corrispondente spostamento delle pressioni inflazionistiche dai beni ai servizi, soprattutto quelli legati al turismo.

Al contrario, la domanda di beni  ed in particolare quella proveniente dal comparto manifatturiero, sta ora agendo come motore nella misura più bassa vista da settembre 2020, agendo di fatto come una forza disinflazionistica rispetto alla sua media di lungo periodo.

Del resto, a conferma delle nostre previsioni operate sui mercati delle commodity industriali ed agricole, i pezzi stanno progressivamente scendendo verso i livelli del 2020 se non addirittura antecedenti la pandemia, se si esclude le valorizzazioni segnate nella fase più acuta del lockdown (primavera 2020). Lo scorso settembre quando indicavamo nei nostri report l’avvio di una tendenza riflessiva, le tensioni percepite dagli operatori erano orientate in modo opposto. Oggi osserviamo molte quotazioni a valori incoraggianti rispetto al riequilibrio dei prezzi.

Rimane aperta nelle valutazioni del mercato quanto possa reggere la divergenza della domanda tra servizi e manifatturiero. Si teme che esauriti gli effetti della politica fiscale dei bonus e dei sostegni, la domanda possa implodere. Al momento vediamo soltanto, e non è poco,  una sensibile riduzione della generazione di ricchezza rilevata dal calcolo dei GDP.

L’Italia, anche qui in divergenza con altre aree attigue, continua a sovraperformare le dinamiche dei partners/competitors diretti, a partire dalla Germania. Più che positivo è l’andamento delle partite correnti, che dal passivo dell’anno scorso è tornato a registrare un surplus a cui contribuisce da un lato la discesa del petrolio e del gas, dall’altro l’esplosione delle nostre esportazioni verso la Cina. L’Italia è tornata ad esportare molto più di quanto importa e questa è un’ottima notizia.

WB MARKET MOVER MONITOR

I mercati ritornano a scontare nel dollaro un aumento dell’avversione al rischio

La scorsa settimana l’euro dollaro usd ha ceduto dapprima area 1,10, successivamente il sostegno tecnico 1,0840. Ciò è avvenuto nonostante si sia notevolmente attenuata l’attesa per ulteriori aumenti dei tassi da parte della Fed, mentre rimane ancora aperta l’ipotesi che la BCE possa effettuare un’ultima chiamata a giugno.

Mentre il cambio tenderà a testare quota 1,0740/30 nelle prossime ore, ci si interroga sull’attuale declinazione congiunturale rispetto alle dinamiche di mercato in un momento in cui le stime di molti uffici studi di banche  continuano a proiettare il cambio in area 1,15. In termini opposti pensiamo che i rischi/opportunità siano invece ancora orientati verso un apprezzamento del dollaro. L’area 1,05 continua a rappresentare un punto di attrazione per il mercato.

Stiamo osservando un mutamento degli equilibri in corso d’opera che potrebbero riservare nuove tensioni. Nel nostro nuovo report FX RISKOO Outlook analizziamo tale evoluzione mettendo in evidenza gli eventuali confini che delimitano l’attuale fase di recupero dell’euro. Ciò sta già avvenendo per la sterlina ed altre monete polarizzate sul dollaro.

Le quotazioni del rame segnalano la delusione dei mercati sul tenore della ripresa post lockdown in Cina

Gli scambi del rame al LME ed al CME stanno scontando un potenziale segnale pre recessivo. E’ quanto emerge dalla lettura della tendenza che sta proiettando i valori in direzione di area 8000 usd/t, target indicato da diversi mesi nel nostro WB COMMODITY PERSPECTIVES come obbiettivo di prezzo molto significativo. Ci chiediamo se il test dell’area possa costituire un bottom dell’attuale ciclo riflessivo dei prezzi.

Continuano a scendere anche le quotazioni del Natural Gas: il TTF è sceso sotto la soglia dei 30 eur mwh e si appresta a puntare verso un altro obbiettivo segnalato da tempo a 20 eur mwh.

Non rileviamo, ancorché riteniamo sempre un tema attivo, la discesa più convinta dei prezzi del petrolio. Ci aspettiamo comunque un breakout al ribasso di area 72 usd/bar.

Il ribasso dei prezzi delle commodity tenderà ad influenzare in positivo il raffreddamento dell’inflazione

Il ribasso delle quotazioni che stiamo osservando su molte commodity, comprese diverse appartenenti al comparto agricolo, tenderà ad influenzare l’andamento dell’inflazione contribuendo al suo raffreddamento. Su questo fronte stiamo controllando la risposta che i mercati dovrebbero dare confermando un allentamento ulteriore dei rendimenti sulle scadenze più lunghe. I punti che abbiamo messo a fuoco per confermare tale discesa coincidono con area 4,10% per il BTP 10 Y e 2,10% per il Bund 10 Y.

 

WBFLASH

WBFLASH PODCAST

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La scorsa settimana, a seguito delle aspettative sulle prospettive di crescita, abbiamo visto un primo cedimento dell’euro contro il dollaro con il breakout di 1,10. In realtà l’euro ha iniziato a perdere momentum dopo la riunione della BCE.  Il rialzo dei tassi operato dalle principali banche centrali (FED, BCE, BOE) ha ulteriormente raffreddato le aspettative sulla crescita. Negli Stati Uniti il GDP relativo al primo trimestre è cresciuto sotto i livelli di consensus, mentre in Eurozona abbiamo visto un declino significativo della produzione industriale.

I mercati azionari non hanno scontato sui prezzi tali effetti, probabilmente mediando l’attuale livello raggiunto dai tassi con le probabilità che la FED possa già intervenire in autunno con almeno due tagli in grado di riportare i Fed Funds al 4,75%.

Lo scenario rimane incerto nelle prospettive di crescita

Le probabilità che il ciclo economico evolva in direzione di una fase recessiva sono sensibilmente aumentate nelle ultime settimane. Lo spread tra il 10 anni Treasury ed i Fed Funds a 3 mesi tendono a confermare tale ipotesi.

PROBABILITÀ RECESSIONE USA - TREASURY SPREAD 3MTH 10 Y

WB ECONOMICS: PROBABILITÀ RECESSIONE USA – TREASURY SPREAD – 3MTH 10 Y

Venerdì, il presidente della Fed, Jerome Powell, e l’ex capo della Fed, Ben Bernanke, parteciperanno a una tavola rotonda proprio sulla politica monetaria. Vedremo se emergeranno indicazioni utili a comprendere la visione dei due banchieri.

Tra i Market Mover ritornano le trattative per il Debt Ceiling

Nel frattempo l’attenzione generale sarà catturata dal dibattito sul tetto del debito USA. I colloqui tra il Presidente Joe Biden e i principali legislatori sull’innalzamento del tetto del debito di 31.400 miliardi di dollari dovrebbero riprendere questa settimana, dopo che la riunione prevista per venerdì è stata rinviata per consentire allo staff di continuare le trattative.  La scadenza del 1° giugno  è alle porte,  qualora non si raggiungesse un accordo tra il Congresso e l’Amministrazione USA si innescherebbe un possibile default degli Stati Uniti.  I mercati guarderanno alle trattive che si riaprono questa settimana per superare lo stallo sull’innalzamento del limite di indebitamento.

I nuovi dati sui sondaggi ZEW aggiornano le aspettative sulla crescita in Germania

Martedì l’Eurostat rilascerà per  l’Eurozona la revisione dei dati sul PIL del primo trimestre. La crescita dovrebbe attestarsi allo 0,1%. Il consensus di mercato teme che il rallentamento della crescita possa risolversi in una recessione nel corso dell’anno. Attesi quindi, sempre martedì, i sondaggi dell’Istituto ZEW, in merito alle condizioni degli affari e del sentiment della Germania, la maggiore economia della regione.

Anche in Eurozona lo spread tra il 10 anni e l’Euribor a tre mesi sconta un significativo rallentamento della crescita.

Ciò nonostante a margine dell’ultima riunione della BCE, Christine Lagarde, come abbiamo fatto notare nella nostra diretta streaming INSIDE CENTRAL BANK, ha lasciato intendere che la Banca Centrale non ha ancora completato il programma di rialzi. Ciò nonostante dopo la conferenza stampa l’euro ha iniziato a perdere momentum contro diverse monete, tra cui il dollaro.
Abbiamo notato un breakout tecnico nei confronti della sterlina piuttosto significativo. L’euro ha perso terreno anche nei confronti di altre monete appartenenti all’area anglosassone (AUD NZD), come pure nei confronti del dollaro USA, confermando quanto avevamo anticipato durante l’analisi che avevamo fatto in merito ai contenuti delle decisioni della BCE durante l’ultimo
INSIDE CENTRAL BANK. Continuiamo a pensare che nel breve il range che stiamo osservando da inizio anno possa governare ancora le negoziazioni ed far converse il cambio verso la sua mediana. Non escludiamo che il tratto lungo della curva dei tassi dell’Eurozona possa perdere ulteriore momentum: ci aspettiamo che l’IRS a 10 anni avvii un collaudo di quota 2,85/80%, completandolo con un ribasso verso area 2,50%, dove collochiamo il punto sotto il quale troverebbe conferma l’inversione in atto del ciclo rialzista dei tassi.

Il sentiment economico su scala globale migliora

Tuttavia gli indicatori di sentiment delle imprese PMI su scala globale tendono a confutare tali prospettive, evidenziando un recupero di fiducia piuttosto significativo. L’attività manifatturiera e quella dei servizi sono cresciute ad un ritmo importante nell’ultimo periodo, anche se emerge dalla lettura dei sondaggi una crescente divergenza settoriale. La crescita più robusta del comparto dei servizi, in particolare nel settore dei servizi al consumo, dove si è registrata una domanda in crescita, contrasta ampiamente con la performance manifatturiera, benché la produzione sia aumentata per il terzo mese consecutivo. Mentre i nuovi ordini sono rimasti in territorio di contrazione, il risanamento delle catene di approvvigionamento globali ha consentito il miglioramento della performance della produzione. Ciò detto, la mancanza di crescita della domanda rimane preoccupante, soprattutto se l’impennata della domanda di servizi diminuirà nei prossimi mesi.

Ci aspettiamo ulteriori ribassi del tasso d’inflazione

Sul fronte dell’inflazione stiamo raccogliendo continue conferme sul ribasso dei prezzi delle commodity energetiche. Da quando avevamo previsto lo scorso 2 settembre l’inversione della tendenza al rialzo dei prezzi del Gas europeo, TTF, abbiamo verificato tutti i target di prezzo stimati al ribasso avvicinando la soglia dei 30 eur mwh. Come indicato nel nostro WB COMMODITY PERSPECTIVES,  ci aspettiamo che i valori possa scendere sino a 20 eur mwh annullando di fatto tutti i rialzi successivi alla ripresa post Covid.

Di pari passo sono scesi i prezzi relativi al PUN (Prezzo Unico Energia Elettrica) Al momento siamo molto vicini alla soglia dei 100 eur mwh, lontani dal picco segnato  a 740 eur mwh lo scorso agosto.

 

WB ANALYTICS: PUN GME – NATURAL GAS EUROPEO TTF

 

INSIDE CENTRAL BANK La scorsa settimana si è conclusa con un aumento dei tassi di 25 bp da parte della Federal Reserve, della Banca Centrale Europea  ed a sorpresa della Reserve Bank of Australia.  La continua attenzione all’inflazione nonostante il recente allentamento dei vincoli della catena di approvvigionamento ha comunque registrato da parte dei consigli  la percezione che  le pressioni sui prezzi stia progressivamente raffreddando. L’attenzione sull’inflazione si è spostata sul settore dei servizi, dove l’aumento della domanda ha portato a un aumento del potere di determinazione dei prezzi ad aprile. In un intervento il consigliere olandese Knot ha spiegato che la stretta monetaria messa in atto da Francoforte sta iniziando a funzionare e che sono necessari altri rialzi dei tassi. Venerdì, all’indomani del meeting Bce, il governatore Visco ha dichiarato che tra non molto i tassi dovrebbero raggiungere il livello adeguato a contenere l’inflazione.

INSIDE CENTRAL BANK

Nella diretta streaming tenutasi lo scorso giovedì a conclusione della conferenza stampa di Christine Lagarde con AITI, INSIDE CENTRAL BANK,  Wlademir Biasia aveva messo in evidenza la fase di distribuzione dei rendimenti sul tratto medio e lungo della curva, a conferma di una potenziale transizione propedeutica ad un significativo allentamento della pressione dei tassi a medio termine.

Mercoledì avremo l’aggiornamento del CPI negli Stati Uniti, atteso in parziale rialzo, e quello tedesco atteso in diminuzione.

MERCOLEDÌ 10 MAG

AREA

DATO

ATTESA

PRECEDENTE

08:00

EUR IPC GERMANIA (Annuale) (Apr)

7,2%

7,4%

08:00

EUR

IPC GERMANIA (Mensile) (Apr)

0,4%

0,8%

14:30

USD

CPI USA (Annuale) (Apr)

5,5%

5,6%

14:30

USD

CPI USA (Mensile) (Apr)

0,4%

0,4%

Giovedì è in agenda la riunione della Banca d’Inghilterra che dovrebbe alzare i tassi di 25 punti base.

Un aumento di 25 punti base appare già scontato nell’azione di politica monetaria della Banca d’Inghilterra. La sterlina ha recentemente violato al ribasso il supporto tecnico ,8770 proiettando gli scambi verso il nostro target intermedio fissato nell’FX OUTLOOK RISKOO a quota ,87.

La Germania rallenta ancora

Nel frattempo registriamo ancora una volta  la diminuzione della produzione industriale tedesca che ha registrato nel mese di marzo una flessione di 3,4% su mese, oltre le attese per -1,3%. Anche i dati diffusi venerdì sugli ordini all’industria hanno visto un calo decisamente oltre il consensus sempre a marzo, con un -10,7% rispetto al mese precedente e ben oltre le attese per -2,2%. L’economia tedesca mette in evidenza un passaggio congiunturale piuttosto preoccupante, a conferma che il rialzo dei tassi sta impattando in modo significativo oltre alle note difficoltà legate alla processo di transizione che la componente manifatturiera sta evidenziando con particolare asprezza in Germania.

Il Giappone sperimenta l’inflazione

Mentre in Occidente le banche centrali si confrontano con l’inflazione, in Giappone si comincia solo ora a sperimentare il pericolo, peraltro cercato dalla BoJ, di una crescita dei prezzi. Diversi esponenti del board della banca centrale nipponica hanno messo in evidenza la necessità che l’istituto sia vigile nei confronti del rischio che l’inflazione acceleri oltre le attese. E’ quanto è emerso dalla pubblicazione dei verbali della riunione del 9 e 10 marzo, l’ultima dell’era Kuroda. In occasione del meeting la banca centrale aveva lasciato invariata la propria politica ultra accomodante. Per qualche esponente del board, stando ai verbali, ci sono “segnali positivi” che si stia andando verso il target del 2%.

Il risveglio dell’inflazione, da anni perseguito dalla linea di policy monetaria della Banca, fa leva sulla crescita record del settore dei servizi giapponese. La lettura di aprile dell’indice Pmi servizi, a cura di Jibun Bank, si è attestata a 55,4 dal 55,0 di marzo. Si tratta di un dato superiore alla stima ‘flash’ di 54,9. L’indice registra per il settimo mese consecutivo valori oltre la soglia di 50. Nel contempo, l’indice composito (servizi + manifattura), cresciuto al ritmo più rapido da giugno 2022, è rimasto invariato rispetto al 52,9 del mese precedente, mantenendosi oltre la soglia di 50 per il quarto mese di fila.

Mentre la manifattura continua ad evidenziare un rallentamento, i servizi rafforzano l’espansione della crescita

Negli ultimi mesi il comparto dei servizi al consumo ha messo in evidenza su scala globale una forte espansione della crescita. I dati del settore PMI globale di marzo, ad esempio, hanno mostrato che l’attività dei servizi al consumo gode di una fase positiva, sovraperformando tutti gli altri settori. Il comparto in più rapida crescita è stato quello legato alle attività ricreative ed al turismo, facendo segnare nel contempo il boom anche dei trasporti. I dati PMI indicano quindi un picco nella spesa per i viaggi guidata dai consumatori a seguito di un più completo riavvio dell’economia globale dopo la pandemia. I risparmi repressi e il clima migliore hanno sostenuto, con l’allentamento delle restrizioni COVID-19 nella Cina continentale, un  ritmo di espansione della domanda piuttosto favorevole. Si noti che questa è anche l’area dell’economia che sta attualmente registrando la più forte tendenza all’inflazione. I prezzi stanno aumentando mentre le aziende orientate al consumo lottano per soddisfare la domanda. Sarà quindi importante osservare per quanto tempo persisterà questo aumento, sia dal punto di vista della crescita che dell’inflazione.

WB MARKET MOVER MONITOR

FOREX MARKET

Con l’esito delle ultime due riunioni di FED e BCE l’equilibrio tra euro e dollaro non è cambiato. Gli scambi consolidano valori sopra 1,10. Tuttavia abbiamo notato nelle ultime due settimane una parziale perdita i momentum con cedimenti che finora sono stati delimitati da quota 1,0950 eur usd. Anche le reazioni seguenti alle conferenze stampa dei due governatori hanno messo in evidenza escursioni di prezzo su tali limiti.

La tenuta al momento dell’euro appare sostenuta dalla duplice forza di attrazione esercitata da un lato dalle dichiarazioni dei membri del Consiglio BCE (vedi sopra), dall’altro dalle attese di un primo taglio dei tassi da parte della FED a settembre.

Tuttavia sullo sfondo permangono alcuni fattori che potrebbero prendere il sopravvento (crisi banche) e mutare il sentiment di mercato con una più marcata avversione al rischio. Ciò verosimilmente porterebbe il mercato a coprirsi sugli attivi di parcheggio tra cui proprio il dollaro.

COMMODITY

Ancora una volta è il comparto Energy a focalizzare l’attenzione. Il Brent oil è sceso la scorsa settimana in un movimento flash a quota 72 usd/bar. I prezzi del petrolio hanno chiuso l’ottava, nonostante il rimbalzo di venerdì, in forte ribasso. Hanno accompagnato tale movimento anche i prezzi del Gas naturale. IL future sul TTF sono scesi sino a verificare questa mattina quota 35 eur mwh dove da alcuni mesi abbiamo fissato il nostro target riflessivo per la primavera di quest’anno WB COMMODITY PERSPECTIVES.

Ci aspettiamo ulteriore debolezza anche nel segmento dei metalli. Al LME il rame è tornato ad indebolirsi nuovamente e sempre in direzione di area 8500 & 8000 usd.

 

 

 

 

WBFLASH

       PODCAST

Il mese di maggio inizia con una serie di appuntamenti macro di assoluto rilievo. Federal Reserve e BCE alla chiamata dei tassi, riuniscono il loro consiglio per ritornare a fare il punto sulla politica monetaria e decidere di conseguenza se restringerla ulteriormente. Le riunioni saranno anticipate dal rilascio dei dati PMI di aprile. Si conclude venerdì con la pubblicazione delle statistiche sull’occupazione USA.

Oltre alle due principali banche centrali si riuniscono anche la BC australiana, norvegese e brasiliana.

Il primo grande evento della settimana è fissato con la riunione del FOMC di mercoledì. Sarà preceduta dai dati del PMI manifatturieri americani e non mancherà di fornire ulteriori elementi utili per misurare il livello di sentiment tra le aziende produttrici di beni negli Stati Uniti. Le attese sull’azione della Fed si sono rafforzate in direzione di un aumento di 25 punti base, portando il Fed Funds Rate al 5,00-5,25%. Come sempre molta importanza verrà data ai contenuti che Jerome Powell comunicherà nella conferenza stampa. Il mercato vuole comprendere se questo ulteriore rialzo rappresenti un picco, in quanto la curva sconta una probabilità del 25% che a giugno possa esservi un ulteriore incremento di 25 bp.

Con l’acquisizione (salvataggio) da parte di JP Morgan Chase di First Republic Bank si ritorna a mettere in discussione la salute del comparto bancario e come il tema possa influenzare le decisioni del FOMC.

Il mercato prevede un ulteriore aumento anche da parte della BCE nella riunione di giovedì. Qui le attese scontano un rialzo di 50 bp. Ciò porterà il tasso sui depositi al 3,5%. Come per il FOMC, l’aumento di maggio della BCE è scontato, ma i mercati sono più convinti della necessità di un ulteriore aumento di 25 pb da parte della BCE rispetto al meeting di giugno. Anche in questo caso si seguirà con estrema attenzione quanto dirà Christine Lagarde in conferenza stampa per leggere tra le righe l’orientamento del Board.  I dati preliminari sull’inflazione per aprile nonché i PMI finali per l’Eurozona forniranno importanti elementi su cui saranno prese le conseguenti decisioni di politica monetaria. Il trend dell’inflazione si sta raffreddando. I dati PMI evidenziano un andamento divergente tra manifattura e servizi. La prima continua a perdere significativamente momentum, i secondi invece continuano ad esibire uno status di forza.

Questa mattina, a sorpresa, la Royal Bank of Australia ha aumentato i tassi di riferimento di 25 bp. In Australia l’inflazione ha recentemente segnato un picco, mentre il PMI Composite è ulteriormente cresciuto con le medesime dinamiche sopra descritte: bene il comparto services meno bene quello manifatturiero.

Venerdì infine sarà riportato dal Dipartimento del Lavoro il dato sull’occupazione di aprile. Ci si aspetta che il tasso di disoccupazione aumenti e la crescita dei nuovi occupati (NonFarm Payrolls) rallenti, ma rimanga robusta intorno a 180.000 unità. Qualunque cosa diversa da una sorpresa al rialzo alimenterà la speculazione che l’aumento di maggio sarà l’ultimo del ciclo attuale. I PMI dei servizi di S&P Global e ISM si aggiungeranno al flusso di dati in vista della decisione di maggio.

Ci sono segnali di ripresa nella Produzione USA?

I dati PMI Flash di aprile hanno messo in evidenza un segnale preliminare incoraggiante sul fronte della ripresa.  Questa settimana S&P Global pubblicherà i dati definitivi.  Questi contribuiranno a rafforzare o meno tali attese.  La ripresa della domanda di servizi sta effettivamente guidando una tenuta del crescita economica geograficamente ampia, in particolare negli Stati Uniti.

Ciò nonostante lo stato di salute del settore manifatturiero si è rivelato piuttosto problematico. I produttori di beni hanno sofferto di forti venti contrari negli ultimi mesi, in particolare la crisi del costo della vita, uno spostamento della spesa post-pandemia dai beni ai servizi e una concomitante liquidazione delle scorte. Quest’ultimo è legato all’attenuazione della carenza di offerta, nonché alle preoccupazioni che le scorte siano troppo aumentate  per molti beni rispetto alla domanda futura prevista. Pertanto, la produzione a livello globale ha registrato a marzo il nono calo mensile consecutivo dei nuovi ordini.

Il tasso di declino del settore manifatturiero su scala globale è tuttavia diminuito rispetto alla forte flessione osservata alla fine dello scorso anno. Oltre al sostegno ottenuto dalla riapertura dell’economia della Cina continentale, il comparto manifatturiero globale ha beneficiato della reazione degli Stati Uniti a seguito del recupero maturato, secondo i dati flash PMI, ad aprile .

Le varie indagini regionali della Fed hanno già iniziato a confermare questa inversione di tendenza nel settore manifatturiero rispetto al periodo down registrato alla fine del 2022. Ci aspettiamo che i dati ISM, pubblicati dall’Institute for Supply Management seguano probabilmente l’esempio. Non è ancora chiaro cosa stia guidando questo miglioramento della produzione negli Stati Uniti, ma una minore incidenza delle politiche di riduzione delle scorte sta giocando un ruolo. Ciò suggerisce che la correzione delle scorte potrebbe essere in corso e potrebbe presto essere replicata in Europa e Asia, fornendo potenzialmente un impulso tanto necessario alla produzione mondiale.

FEDERAL RESERVE E BCE ALLA CHIAMATA DEI TASSI

H AREA CALENDARIO MACRO MAR 2 MAG 2023 DEFINITIVO ATTTESA PRECEDENTE
08:00   EUR Vendite al dettaglio in Germania (Annuale) (Mar) -8,60% -6,10% -7,10%
08:00   EUR Vendite al dettaglio in Germania (Mensile) (Mar) -2,40% 0,40% -0,30%
08:00   RUB Indice PMI Purchasing Managers Russia (Apr) 52,6 53,2
08:30   SEK Indice PMI Manifatturiero Svezia (Apr) 45,5 46,1 45,5
09:00   PLN Indice dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero Polonia (Apr) 46,6 47,9 48,3
09:15   EUR Indice dei direttori agli acquisti del settore manifatturiero Spagna (Apr) 49 49 51,3
09:30   CHF PMI procure.ch Svizzera (Apr) 45,3 47
09:45   EUR Indice dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero Italia (Apr) 46,8 49 51,1
09:50   EUR Indice PMI manifatturiero Francia (Apr) 45,6 45,5 47,3
09:55   EUR Indice dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero Germania (Apr) 44,5 44 44,7
10:00   EUR Indice PMI manifatturiero Eurozona (Apr) 45,8 45,5 47,3
10:00   NOK Indice dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero Norvegia (Apr) 51,2 49,3 48,6
10:00   EUR Saldo della bilancia commerciale italiana non-UE (Mar) 8,45B 4,00B

WB MARKET MOVER MONITOR

FOREX MARKET

FEDERAL RESERVE E BCE ALLA CHIAMATA DEI TASSI riportano l’attenzione sul mercato valutario: l’eur usd dopo una serie di puntate sopra 1.10 sta ritracciando i recenti guadagni.  Ci aspettiamo che il cambio possa collaudare la tenuta di area 1.0950/1.0850. L’esito dell’azione determinerà se e come il cambio possa abbandonare definitivamente il range che da inizio anno copre gli scambi tra 1.05 – 1.1075.

Nella diretta streaming che terremo come di consueto dopo la conclusione della conferenza stampa di Christine Lagarde, giovedì 4 maggio alle 16.00 (Link per ricevere l’invito), faremo il punto sull’impatto che le decisioni di Fed e BCE determineranno sul mercato dei cambi e dei tassi. 

FEDERAL RESERVE E BCE ALLA CHIAMATA DEI TASSI

WB ANALYTICS RISK MANAGEMENT: EUR USD ADVANCE CYCLE

INTEREST RATES

Il tratto lungo della curva dei rendimenti è sceso sia negli Stati Uniti che in Eurozona rispetto alla loro media a 50 giorni. Ci aspettiamo ulteriori flessioni. Analizzando la matrice delle curve relative alle emissioni governative continuiamo a vedere che il 10 y UST tende a dirigere verso area del 3.25%. Tale livello costituisce una quotazione spartiacque tra uno scenario in cui la correzione attuale può tradursi in una regressioni strutturale rispetto ad una fase di consolidamento. La violazione di 3.25 metterebbe in movimento l’intera matrice dei rendimenti determinando aspettative positive su un allentamento del rigore monetario.

FEDERAL RESERVE E BCE ALLA CHIAMATA DEI TASSI

WB ANALYTICS RISK MANAGEMENT: UST 10 Y YIELD ADVANCE CYCLE

COMMODITY

La recente flessione delle quotazioni del greggio sotto area 80 usd/bar (Brent oil) tenderà a consolidare un segnale di perdita di momentum a favore di un ritorno dei prezzi verso area 72 usd, favorendo un ulteriore raffreddamento dell’inflazione prospettica.

Nel comparto dell’energia continuiamo a rilevare condizioni allineate a quanto abbiamo indicato nel nostro WB COMMODITY PERSPECTIVES confermando i target attesi.  Il future sul Gas naturale europeo, Dutch TTF,  sta ormai avvicinando il primo dei nostri obbiettivi indicati per la stagione primavera estate in area 35 eur mwh.

I metalli in un contesto di prevalente offerta vedono la conferma di un segnale di ripresa del ribasso sul Minerale di Ferro e sull’Acciaio. I non ferrosi hanno consolidato scambi su aree di prezzo che non modificano quanto stimato nel nostro ultimo outlook.

 

Tutte le riflessioni su crescita, comportamento dei mercati, postura delle banche centrali vertono sempre sull’andamento dell’inflazione. Questa settimana, nel pomeriggio di mercoledì,  il calendario economico mette in evidenza la pubblicazione dei dati di marzo relativi alla dinamica dei prezzi negli Stati Uniti. L’attesa per l’inflazione generale è di un ulteriore discesa dal precedente 6% al 5,2% nella proiezione annuale, mentre su base mensile il consensus si aspetta una flessione dallo 0,4 allo 0,2%.

Nel contempo l’inflazione dei prezzi al consumo di base, che esclude i costi di cibo e carburante, dovrebbe aumentare dello 0,4% su base mensile, per un incremento annuale del 5,6%, rispetto al 5,5% di febbraio.

I dati sull’inflazione arrivano sulla scia dell’ultimo rapporto sui posti di lavoro negli Stati Uniti, che continua ad evidenziare una domanda sostenuta, benché il dato sia stato marginalmente inferiore alle attese, alimenta le attese per un nuovo rialzo dei tassi da parte della Fed nella riunione del 2-3 maggio.

Il calendario economico prevede anche i dati sulle vendite al dettaglio USA di marzo: gli economisti si aspettano un altro calo a causa dell’elevata inflazione che erode la capacità di spesa delle famiglie. Giovedì saranno pubblicati i dati sulle richieste di sussidi ai disoccupati iniziali e sull’inflazione dei prezzi alla produzione.

I mercati dubitano sempre più che la Fed desideri aumentare ulteriormente i tassi, anche se proprio l’aleatorietà della prossima lettura del IPC può ancora modificare le aspettative.  Un altro dato mensile dello 0,4% sull’IPC core, più del doppio del tasso richiesto nel tempo per riportare gli Stati Uniti all’obiettivo del tasso di inflazione del 2% su base annua, potrebbe spingere al rialzo le aspettative per l’imminente riunione del FOMC.

Le banche centrali sono consapevoli delle condizioni sempre più rigorose dei prestiti concessi alle imprese, nonché dei costi di finanziamento elevati. Su tali basi, il timore che la fiducia sulla crescita possa raffreddarsi velocemente risulta piuttosto elevato. Allo stesso tempo temono che allentare ora la lotta all’inflazione possa pregiudicare tutto il lavoro sin qui svolto.

Al momento si sono spenti i timori su un più ampio contagio della crisi che a metà marzo aveva colpito il settore bancario. Di conseguenza gli investitori sono ritornati a sfidare le banche centrali sul terreno della politica monetaria scommettendo su un fine programma imminente, vista la curva discendente dell’inflazione generale.  La riunione della Bank of Canada, benché marginale, offre un primo spunto di riflessione qualora non dovesse, come da attese,  aumentare i tassi questa settimana.

I rendimenti dei bond governativi sono scesi sino a testare livelli che noi reputiamo significativi in quanto valori pivot tra il ciclo rialzista e l’apertura di un reversal più stabili rispetto a quanto sinora visto.

I dati PMI di marzo, benché con qualche ombra,  hanno confermato su scala globale un ulteriore progresso positivo. In settimana è atteso l’aggiornamento di aprile del FMI all’Outlook 2023. Non sono attese particolari modifiche rispetto alla precedente pubblicazione. Ma considerati i tempi costituiscono comunque un faro utile per comprendere quale sia la rotta della crescita globale.

I RENDIMENTI GOVERNATIVI GUIDANO LE ATTESE SUI TASSI

I RENDIMENTI GOVERNATIVI GUIDANO LE ATTESE SUI TASSI

A favore dei mercati ha giocato anche l’immissione di liquidità operata dalla PBoC . Il taglio dell’RRR della Banca centrale cinese ed una quantità significativa di iniezione di liquidità nelle ultime due settimane di marzo lasciano presupporre che vi sia stato un incremento della  sino a 4000 miliardi di CNY, rispetto ai 1810 miliardi di CNY di febbraio.

WB MARKET MOVER MONITOR

FOREX MARKET

L’eur usd è ritornato a scendere sotto quota 1.09. Il dollaro è ritornato a rafforzarsi contro le principali divise nonostante lo spread sui rendimenti si sia assottigliato ulteriormente. In linea con quanto riportato nel nostro ultimo INSIDE CENTRAL BANK, dedicato alle riflessioni sugli ultimi due meeting di Fed e BCE, il cambio conferma di rimanere inserito all’interno del range 1.09/105. Gli scambi che debordano da tale finestra appaiono ancora governati da movimenti di coda. Questa settimana, in attesa di leggere il dato sull’inflazione USA, abbiamo messo a fuoco l’area 1.09-1.07 .

forex : market mover monitor week

WB ANALYTICS: EUR USD CYCLE

INTEREST RATES

Abbiamo già fatto notare il ridimensionamento dei rendimenti governativi sul tratto medio e lungo della curva. Stiamo guardando con attenzione area 2% per il 10 anni Bund e 4% per il 10 anni BTP. Sotto tali soglie potrebbe aprirsi un ulteriore importante finestra di ritracciamento dei valori.

TASSI: market mover monitor week

WB ANALYTICS: GERMAN BUND 10 Y YIELD

COMMODITY 

Il mercato delle commodity è fortemente concentrato sull’andamento dei prezzi dell’energia ed in quest’ambito sul recente rialzo delle quotazioni del greggio. Il Brent dovrebbe ritornare gradualmente a testare quota 80 usd/bar. Tuttavia qualora dovesse consolidare valori sopra tale soglia dovremmo considerare i rischi per un ulteriore apprezzamento.

Per avere un quadro di approfondimento più ampio chiedi di ricevere i nostri rapporti aggiornati

 

L’inflazione ed i tassi d’interesse preoccupano in modo diverso la BCE.

Ieri, intervistata da un giornale spagnolo, la presidente Bce Christine Lagarde ha definito “molto molto probabile” il rialzo di 50 punti base a marzo, dicendo che “nel breve termine, l’inflazione core resterà alta” e ha suggerito alle banche di rinegoziare i mutui a tasso variabile con la clientela per non rischiare che i maggiori costi per il mutuatario si traducano in crediti in sofferenza per gli istituti.

Il governatore della Banque de France, Francois Villeroy de Galhau, si è espresso con maggiore cautela  affermando che la Bce dovrebbe in futuro seguire una linea “più graduale” nell’aumentare i tassi per completare l’attuale fase restrittiva non più tardi dell’estate.

Ignazio Visco, governatore di Banca d’Italia, considerato più accomodante all’interno del Consiglio, ha rilanciato le affermazioni di Villeroy sostenendo una stance monetaria scandita da rialzi più graduali,  facendo leva su stime che preludono a segnali di decelerazione dell’inflazione.

“I dati sulle aspettative di inflazione basate sui mercati e sulle indagini – compreso il loro recente calo su orizzonti brevi e il loro profilo decrescente – e la marcata decelerazione dei prezzi su base annua a tre mesi possono mettere in discussione la persistenza dell’inflazione a livelli elevati nell’area dell’euro, rafforzando le argomentazioni a favore di una graduale normalizzazione monetaria”.

Il presidente della Bundesbank, Joachim Nagel, chiede “ulteriori significativi passi in avanti nei tassi di interesse” anche dopo la stretta di marzo.

Il Consiglio rimane quindi diviso sulle scelte da fare in futuro.

Nel mese di febbraio l’inflazione in Eurozona è scesa meno delle attese all’8,5%. Il tasso ha toccato un minimo rispetto allo scorso maggio, le aspettative erano attese all’8,2%, secondo una stima preliminare. Da qui l’ipotesi ed il timore che la BCE possa mantenere una linea più aggressiva. L’inflazione dell’energia è rallentata al 13,7% dal 18,9% di gennaio, mentre i prezzi sono aumentati a un ritmo più veloce per il cibo (15,0% contro 14,1%), i beni industriali non energetici (6,8% contro 6,7%) e i servizi (4,8% contro 4,4%) . Tra le maggiori economie dell’Eurozona, l’inflazione ha ripreso tono in Germania, Francia, Spagna e Olanda, mentre in Italia ha rallentato.  Il tasso d’inflazione annuo core, che esclude le categorie più volatili di cibo ed energia, ha registrato un ulteriore rialzo netto al 5,6% a febbraio rispetto al 5,3% di gennaio.

Il presidente Christine Lagarde ha aggiunto all’intervista di cui sopra che l’inflazione esprime una tendenza al ribasso benché il suo calo non sia costante.

Domani pubblicheremo il nostro aggiornamento per il mese di marzo all’Outlook sulle materie prime, WB COMMODITY PERSPECTIVES, confermando la linea anticipata a gennaio ed a febbraio in merito al trend dominante del comparto industriali, energia e metalli.  Stiamo monitorando le quotazioni del petrolio per aggiungere al quadro complessivo un ulteriore segnale di ribasso qualora il Brent dovesse scendere sotto quota 80 usd/bar.

Nell’ambito dei metalli benchmark, anche il rame sta perdendo progressivamente momentum. Gli scambi al LME stanno andando a verificare il primo dei nostri obbiettivi di prezzo a quota 8500 usd confermando le indicazioni fornite dal nostro modello.

In generale il quadro che rileviamo sul comparto delle commodity quotate rimane riflessivo. Allo stesso modo gli indicatori di sentiment sui prezzi riscontrati dalle aziende manifatturiere su scala globale continua a confermare aspettative di discesa.

INFLAZIONE, TASSI D'INTERESSE E BCE

WB ECONOMICS: S&P GLOBAL PMI Manufacturing Input & Output prices

Come si evince dall’andamento del grafico, i sondaggi PMI di febbraio continuano a segnalare un trend ribassista per l’inflazione derivante dai costi di produzione delle imprese. L’indicatore  è sceso al minimo di due anni e mezzo. Di converso i prezzi di vendita si sono attestati, su scala globale, ad un tasso invariato a febbraio rispetto a gennaio. Il differenziale tra i due tassi  continua a destare preoccupazione in relazione alla viscosità dell’inflazione globale dei prezzi al consumo.

Esaminando ulteriormente ciò che sta guidando l’inflazione, i prezzi delle materie prime (grafico dx) stanno esercitando una robusta pressione al ribasso rispetto alla loro media di lungo periodo, soprattutto per quanta riguarda i materiali di base. I costi del personale invece continuano ad esercitare la pressione maggiore, come pure quelli dell’energia.

Ciò conferma la nostra attenzione sul comportamento dei prezzi relativi al petrolio, mentre per quanto riguarda quelli sul lavoro rimangono aperte le incognite dovute ai livelli della domanda ritenuta ancora elevata dalle banche centrali in particolare dalla Fed.

Quindi, su questo fronte, il mercato continua a focalizzare l’attenzione sul rapporto del mercato del lavoro statunitense e su qualsiasi ulteriore indizio sulle pressioni salariali. Venerdì avremo la pubblicazione delle statistiche sul mercato del lavoro USA per il mese di febbraio. A gennaio il dato sulle nuove buste paga era cresciuto oltre le più rosee attese: 517.000. Per  febbraio il consensus riporta stime a 200.000 nuovi occupati.

La Fed segue l’andamento del mercato del lavoro con estrema attenzione in quanto teme che lo squilibrio tra domanda ed offerta possa tenere alta l’inflazione.

Il dato di gennaio ha portato gli investitori ad alzare il livello del cosiddetto terminal rate dei Fed Funds al 5,5%.

Pensiamo che le nuove stime sul cap possano aver costretto la BCE a rimodulare il proprio piano sui rialzi per non accusare una maggiore apertura del differenziale dei tassi USA UEM subendo contraccolpi, peraltro già verificatesi, sul cambio eur usd.

WB MARKET MOVER MONITORNoi siamo interessati a studiare tali dinamiche perché impattano direttamente sull’andamento del cambio e conseguentemente sulle strategie di Risk Management tracciate dal  modello FX RISKOO.  

La scorsa settimana abbiamo messo a fuoco per il breve un campo di possibile oscillazione di eur usd tra 1.05 ed 1.07 Il modello conferma anche per la settimana in corso le medesime stime in preparazione del terreno per il meeting della BCE che si terrà il 16 marzo.

Sul fronte delle commodity tre sono gli elementi che stanno governando le interrelazioni di mercato: il petrolio, il gas ed il rame.

Come già scritto ci aspettiamo un collaudo di quota 80 usd/bar per il Brent ed un potenziale breakout.  Il Natural GAS, TTF, è sceso quest’oggi a quota 43 eur mwh e consolida il nostro target intermedio per il primo semestre di questo 2023 a 45 eur mwh, come pure quota 150 per l’energia elettrica PUN GME .

Sul rame, nonostante una certa volatilità, gli scambi continuano a confermare la direzione attesa dal modello Advance Cycle. Presto dovremo testare l’bbiettivo intermedio 8500 usd al LME.

Nei market mover che avranno impatti sulle strategie di risk management rientrano questa settimana la pubblicazione dei dati sull’PCE degli Stati Uniti ed il CPI in Eurozona.

L’IPC USA ha consolidato un ulteriore raffreddamento dell’inflazione a gennaio. Il tasso tendenziale annuo rilevato al 6,4% è rimasto comunque al di sopra dell’obiettivo della Fed. Ciò potrebbe condizionare la linea di policy monetaria del FOMC tenendo aperta la fase restrittiva per un periodo più lungo di quanto in precedenza scontato dai mercati. L’inflazione di fondo degli Stati Uniti continua a superare lo 0,2% mensile richiesto per ridurre il tasso annuale all’obiettivo del 2% da raggiungere entro i prossimi 24 mesi. Rimaniamo ottimisti sul fatto che l’inflazione possa avvicinarsi al target atteso, con un sensibile decremento raggiungibile già verso la fine del 2023. Questo deriva in gran parte dal ribasso dei prezzi dell’energia, gas in particolare, delle commodity industriali, dei noli marittimi a cui si sovrappone una possibile compressione dei margini di profitto delle imprese.

Flash sondaggi PMI per aiutare a valutare i rischi di recessione e inflazione

I dati Flash PMI che saranno rilasciati in settimana oltre ad aggiornare le condizioni economiche a febbraio nelle principali economie sviluppate, consentiranno di verificare la percezione delle aziende sulle pressioni esercitate dai prezzi sui costi di input. La curva tendenziale risulta già ridimensionata dal ribasso che abbiamo evidenziato nei report dedicati alla lettura dello scenario delle materie prime realizzato per il nostro servizio di advisory Risk Management , WB COMMODITY PERSPECTIVES, nonché nel grafico Global PMI … Prices Charted.

I dati Flash PMI relativi ai sondaggi prodotti nelle ultime due settimane di febbraio riporteranno  nelle loro valutazioni i primi effetti prodotti dagli aumenti dei tassi annunciati dalla Fed, dalla BCE e dalla Bank of England a gennaio. Tali rialzi inseriti nel ciclo di inasprimento tra i più aggressivi degli ultimi decenni , hanno il merito di avere contribuito a far registrare un robusto allentamento dell’indice globale dei prezzi di acquisto riportati dai sondaggi PMI. L’effetto della loro traslazione ai prezzi finali al consumo, suggerisce chiaramente che l’inflazione tenderà a raffreddarsi ulteriormente nei prossimi mesi.

Non è ancora del tutto chiaro invece, quanto l’inasprimento delle politiche monetarie stia causando un rallentamento della crescita economica, di conseguenza non è ancora chiaro quanto i relativi effetti possano produrre nell’attuale congiuntura una fase recessiva dell’economia su scala globale. Questa verifica rimarrà al centro delle attenzione degli operatori.

market mover monitor week

I sondaggi PMI hanno modificato le loro indicazione negli ultimi mesi. Dalla fine dello scorso anno i valori indicati hanno modificato lo scenario caratterizzato  dalla forte probabilità di una recessione significativa verso un potenziale “atterraggio morbido”. Rimane da comprendere se l’impatto ritardato dei tassi di interesse più elevati – e la probabilità di ulteriori rialzi in arrivo – possa raffreddare nuovamente la fiducia delle imprese, nonostante un regime inflativo mitigato unito alla riapertura dell’economia cinese. Il PMI New Orders Index sarà quindi un indicatore chiave da tenere d’occhio per valutare i rischi di recessione e noi lo seguiremo con estrema attenzione.

A completare l’agenda dei dati economici rilasciati in settimana ci saranno la pubblicazione della revisione dell’andamento del PIL USA nel quarto trimestre, il reddito personale di gennaio, i dati sui consumi e PCE di base. Infine avremo i dati sull’inflazione della zona euro, della Germania e del Giappone.

Si svolgeranno anche le riunioni di politica monetaria in Nuova Zelanda e Corea del Sud.

WB MARKET MOVER MONITOR

Il dollaro consolida il recente rally

I mercati valutari iniziano la settimana sotto tono a causa della chiusura degli USA per il President Day. I market mover di maggior impatto per le strategie di FX Risk Management  si concentreranno con la pubblicazione dei verbali del FOMC (mercoledì) e la pubblicazione del deflatore PCE principale di gennaio (venerdì). I due rapporti forniranno un ulteriore contributo alla narrativa sulla persistenza della linea restrittiva della policy monetaria della Fed. Un ulteriore fattore di attenzione sarà dato dalla lettura  del CPI tedesco ed italiano in calendario mercoledì. Giovedì sarà la volta dei dati sull’inflazione in Eurozona. In generale le attese non scontano cali significativi dell’inflazione mese su mese. Rimane chiaro che questi dati impatteranno in modo piuttosto significativo sul cambio eur usd. Anche l’attesa della fiducia delle imprese manifatturiere PMI Flash di febbraio avrà il suo impatto a partire dalla pubblicazione dei dati in Germania a cui si aggiungono lo Zew e mercoledì l’indice IFO. L’attesa per questa striscia di dati sul sentiment delle imprese risulta in miglioramento rispetto ai mesi precedenti. Infine riportiamo l’attesa audizione in Giappone per la nomina del nuovo governatore della BoJ e gli impatti sullo yen.

Tecnicamente l’eur usd ha violato area 1,0675 proponendo una momentanea escursione a 1,0610. Sarà l’esito della lettura complessiva dei dati sopra riassunti a definire con maggiore robustezza il segnale direzionale sul cambio. Consolidamenti sotto 1,0675 porteranno ulteriore domanda sul dollaro vedi nostro ultimo report RISKOO FX Risk Management .

Commodity Risk: i market mover sull’energia confermano le nostre attese per le strategie di Risk Management proattive

In linea con quanto indicato nel nostro Outlook e nell’ultimo web streaming INSIDE CENTRAL BANK, i prezzi del gas naturale, dopo una fase di consolidamento tra 55/60 eur mwh del future TTF, stanno puntando verso l’altro nostro obbiettivo in area 45 eur mwh.

Anche per il petrolio continuiamo ad attenderci un ulteriore ridimensionamento delle quotazioni. Il nostro modello di Risk management ha messo a fuoco la verifica di quota 80 usd bar per il Brent, segnalando un possibile trigger ribassista.

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