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BANCHE CENTRALI E INDICI PMI

AITI AB ADVISORS INSIDE CENTRAL BANK

Banche centrali e indici PMI

I dati relativi ai sondaggi PMI pubblicati questa mattina per l’Eurozona non lasciano dubbi sulle difficoltà che l’area sta incontrando. Genera una certa impressione osservare il dato sulla manifattura tedesca in progressivo declino: l’indice quota nella stima Flash di luglio 38 punti, in ribasso rispetto al precedente 40,6 e ad un passo dal minimo segnato durante lo scoppio della pandemia a 34,50.

Nel complesso l’Eurozona registra una discesa: il PMI composito da 49,9 di giugno si è attestato a 48,9, indicando in generale una contrazione nelle aspettative di crescita. Secondo l’indagine, la domanda nell’eurozona sta diminuendo sia per i beni che per i servizi, con i nuovi ordini di servizi in calo per la prima volta in sette mesi, mentre il calo dei nuovi ordini per il settore manifatturiero è ulteriormente peggiorato 42,7 rispetto il precedente 43,4.

La debolezza della Francia e della Germania, ambedue in contrazione, è parzialmente compensata dall’andamento delle altre aree della zona euro. Non abbiamo ancora i dettagli, ma ciò potrebbe essere dovuto al fatto che le economie più dipendenti dal turismo beneficiano di un periodo estivo più solido. Tuttavia, l’effetto positivo del turismo non sembra abbastanza forte da contrastare l’indebolimento dell’economia sottostante.

Martedì la pubblicazione dell’indice IFO tedesco completerà il quadro complessivo sulle aspettative degli operatori economici in Germania: il consensus prevede una flessione a 88 rispetto al precedente mese 88,5.

In generale il dato PMI di luglio in Eurozona indica che il rischio di recessione è aumentato con le aspettative di un ulteriore indebolimento delle attività produttive.

Il quadro dell’inflazione che emerge dall’indagine PMI è molto simile a quello degli ultimi mesi. Le pressioni sui prezzi si stanno attenuando, più per i produttori di beni che per i fornitori di servizi. L’aumento dei salari continua a mantenere elevate le pressioni sui prezzi per i servizi, determinando una tendenza al ribasso più lenta. Al momento il calo dei costi di input sta contribuendo a ridurre molto più rapidamente le aspettative di inflazione per le merci. Ciò conferma la nostra visione di un tasso di inflazione significativamente più basso verso la fine dell’anno.

BANCHE CENTRALI E INDICI PMI
WB ECONOMICS: EUROZONA PMI COMPOSITE & MANUFACTURING [HCOB, S&P GLOBAL]
Le rilevazioni PMI in UK  sono risultate anch’esse deboli, pur in misura inferiore rispetto all’Unione. Il dato Composite rimane ancora sopra quota 50 in area espansiva.

I dati PMI per gli Stati Uniti, pubblicati nel pomeriggio evidenziano una traiettoria diversa: scende oltre le attese la fiducia del comparto dei servizi, sale oltre il consensus quella sulla manifattura. Il PMI Composite registra comunque una contrazione, anche se in misura più mitigata rispetto a quelli europei: l’indice Composite quota 52 nella stima Flash di luglio rispetto a quello di giugno rilevato a 53,2 consolidando la crescita attesa anche nella lettura del GDP relativo al IIQ23.

Il quadro macro si completa in settimana con l’attesa per la pubblicazione del GDP relativo al IIQ negli USA (attesa 1,7% rispetto al IQ al 2%); In Germania ed in Eurozona avremo invece un’aggiornamento sui dati relativi all’andamento dell’inflazione attesa ancora in contrazione.

GDP NOW USA

BANCHE CENTRALI E INDICI PMI
WB ECONOMICS: GDPNOW USA IIQ [FED ATLANTA]

Banche centrali in azione

La settimana riporta un calendario di consigli monetari piuttosto ricco: la FED negli Stati Uniti, BCE nell’Eurozona, BoJ in Giappone, a cui si uniscono la Banca centrale dell’Indonesia e di Hong Kong.

Il consensus stima un rialzo di 25 bp per Fed e Bce. Nell’area asiatica non si attendono mosse sui tassi.

Con questa chiamata al rialzo ci si aspetta che la FED chiuda il ciclo restrittivo. Anche il comunicato che rilascerà la Banca centrale europea sarà  analizzato per comprendere quale percorso seguirà in futuro dopo l’atteso rialzo di luglio. Come sempre alla conclusione della conferenza stampa di Christine Lagarde apriremo la nostra diretta streaming in collaborazione con AITI, Associazione Italiana dei Tesorieri d’Impresa,  INSIDE CENTRAL BANK  (H.16.00) per commentare i contenuti rilasciati dai due governatori e tracciare un percorso delle potenziali reazioni del mercato su FX e tassi.

La Banca del Giappone dovrebbe confermare la sua linea accomodante sui tassi di interesse, anche se le speculazioni, secondo cui le impostazioni di controllo della curva dei rendimenti potrebbero essere modificate, hanno portato a un aumento della volatilità dello yen. Tra la continua espansione dell’economia del settore privato giapponese e l’inflazione dei prezzi di vendita relativamente elevata, come evidenziato dal rapporto Jibun Bank Japan Composite PMI , sarà interessante esaminare la scelta degli strumenti monetari che adotterà la BOJ. Ci aspettiamo un recupero ulteriore dello yen sull’euro.

WB MARKET MOVER MONITOR

FOREX EUR USD

L’eur usd corregge valore dai massimi, scendendo verso area 1,1070, aprendo una reazione del dollaro che potrebbe riportarlo nuovamente a scambiare nel range che ha governato le negoziazioni da inizio anno 1,05-1,11. Per comprendere se tale geografia possa assumere nuovamente il dominio del mercato dovremo verificare in settimana se i corsi siano  in grado di scendere sotto due importanti livelli: 1,1010 ed 1,0890 eur usd.  Gli operatori rimangono, alla vigilia delle riunioni delle due banche centrali, ancora orientati verso un ulteriore rialzo dell’euro.  Noi non escludiamo un raffreddamento dell’entusiasmo per l’euro, anche se dalla BCE ci si aspettano sempre atteggiamenti piuttosto aggressivi sul fronte dei tassi. Qualora in settimana dovessimo uscire dalle due riunioni con valori che scambiano sotto 1,1150 potremmo ipotizzare uno scenario di riequilibrio delle posizioni secondo quanto sopra indicato.

BANCHE CENTRALI E INDICI PMI
WB ANALYTICS: EUR USD CYCLE

La sterlina, dopo l’eccessivo riapprezzamento del ciclo dei tassi della Bank of England (BoE), ha subito parziali prese di beneficio. Le attese per il Bank Rate alla fine di quest’anno sono scese da un picco del 6,35% all’attuale 5,85%. Pensiamo che la struttura tecnica del mercato abbia favorito le temporanee vendite sul pound dopo il test dell’area 0,8525 eur gbp. Ci aspettiamo un raffreddamento dell’euro ed un progressivo ritorno dei corsi a breve nel mid range 0,86/0,8550.

Nel nostro ultimo report FX OUTLOOK avevamo segnalato una condizione di ipercomprato dell’euro favorevole ad una correzione dei corsi. Questa sussistenza tecnica sembra presente anche nel rapporto eur cny. Come anticipato nel rapporto di luglio ci aspettiamo che dopo l’eccesso fissato in area 8,11 si consolidi una correzione che dovrebbe riportare i gli scambi nel breve in area 7,90/7,85 aprendo una verifica del trend di medio periodo.

Commodity

Il Petrolio (Brent) dopo aver più volte collaudo area 71 usd/bar senza riuscire a violarla, ha subito una copertura piuttosto significativa delle posizioni di scoperto orientate al ribasso. Pertanto gli scambi sono ritornati a coprire l’intera fascia di oscillazione delimitata nel range che stiamo osservando dagli inizi dell’anno. Pertanto non dobbiamo escludere nel brevissimo un ritorno dei valori in area 85/86 usd,  prima di rivedere un ritorno delle vendite. Su questo frame, 88/71 sono presenti mani forti con interessi contrapposti.

Mentre il petrolio fluttua senza considerare in apparenza i segnali di rallentamento della domanda determinata dai fondamentali, il rame dopo una fase di congestione è tornato a subire le vendite. Al LME ci aspettiamo un potenziale test di area 8100 usd/t per le contrattazioni a pronti ed a 3 mesi confermando ancora una volta i target indicati nel WB Commodity Perspectives in primavera.

Il Gas Naturale TTF continua invece a fluttuare in un area che noi riteniamo, in linea con quanto scritto nei nostri WB COMMODITY PERSPECTIVES,  possa risultare propedeutica ad un consolidamento in vista dell’apertura di una nuova gamba di ribasso dei corsi.

Rates

Ancora una volta a catturare l’attenzione dei mercati e nostra, sono i tratti lunghi della curva dei tassi. L’inclinazione della curva USA ed UEM rimane negativa.

US 10Y TREASURY

Il 10 anni Us Treasury yield sta regredendo verso area 3,70 dove il nostro modello colloca il principale livello di richiamo per l’avvio di una tendenza riflessiva. Il breakout sancirebbe la conclusione del ciclo rialzista dei tassi ed aprirebbe, in un orizzonte più ampio, l’attesa per un ciclo di ribassi a partire da fine anno.

DE 10Y Bund

I rendimenti a 10 Y sul Bund Germania, benchmark per l’Eurozona, stanno anch’essi consolidando un segnale propedeutico all’avvio di una fase riflessiva.  Ci aspettiamo un collaudo di area 2,25 dove abbiamo fissato il trigger per un ulteriore declino dei rendimenti con valenze di medio termine. Il framework rappresenta la conclusione del ciclo rialzista dei tassi della BCE e l’apertura di una nuova fase riflessiva.

IT 10Y BTP

Anche il 10 Y Italia sta costruendo il segnale di reversal del ciclo rialzista rispetto al picco testato lo scorso anno in autunno. Siamo prossimi al potenziale breakout di 3,95%, livello sotto il quale ci aspettiamo l’apertura di una nuova fase riflessiva.

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WB ANALYTICS: BUND 10 Y YIELD