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COMMODITY: C’E’ GRANDE VOLATILITA’ SUL MERCATO

C’è grande volatilità sul mercato delle commodity. Dopo Jackson Hole, il simposio delle banche centrali organizzato lo scorso fine settimana dalla Fed , il mercato è tornato a vendere commodity includendo anche il petrolio che registra dallo sorso venerdì una perdita del 5%. A ciò si aggiunge la riunione straordinaria dei ministri dell’Energia Ue convocata per il 9 settembre dalla presidenza ceca, per discutere le soluzioni da intraprendere per far fronte sulla crisi energetica (gas). Ursula von der Leyen presenterà al parlamento europeo il 14 settembre la proposta della Commissione sul ‘price cap’ per porre un freno all’impennata dei costi che grava su imprese e famiglie. Bruxelles ha allo studio anche misure volte alla riduzione della domanda di elettricità oltre che di gas.

Il forte ribasso registrato dalle materie prime nei mercati a termine risulta in linea con quanto anticipato e scritto nel nostro ultimo report WB COMMODITY PERSPECTIVES e si inserisce in un quadro di robusta frenata della crescita economica in Europa.

I dati PMI, di cui abbiamo anticipato le nostre valutazioni prima di Ferragosto, confermano nelle rilevazioni dei sondaggi di agosto un sensibile rallentamento del comparto manifatturiero in Germania (indice 49 sotto la quota spartiacque crescita/decrescita 50). Abbiamo dedicato un rapporto all’analisi dei dati per supportare il lavoro di pianificazione dei managers delle aziende che seguono il nostro servizio di advisory Enterprise Risk Management per la gestione dei flussi in divisa e degli acquisti di commodity. Tra l’altro quest’anno, diversamente dal passato, abbiamo ricevuto già dalla settimana successiva a Ferragosto le richieste di assessment  per definire i cambi di budget per il 2023.

Oltre ai dati relativi ai trends dei tassi di cambio e materie prime, c’è molto interesse ovviamente per l’andamento delle quotazioni del future sul gas naturale Dutch TTF di cui abbiamo tracciato, nella sintesi dei nostri post, il profilo tendenziale anche negli ultimi sviluppi.

COMMODITY NATURAL GAS DUTCH TTF

Il 22 agosto avevamo indicato un potenziale cap al rialzo in area 320/35 eur mwh, per indicare il 30 agosto il primo segnale di reversal della tendenza speculativa proiettando la correzione iniziale da 320 a  200/180 eur mwh.

Alla luce di quanto sta emergendo sul fronte -politico- non escludiamo un riassorbimento totale del rialzo dei prezzi avviato agli inizi di giugno a partire dalla base dei 90 eur mwh. Indubbiamente il nostro può sembrare un’audace analisi sulle stime tendenziali, tuttavia riteniamo che il ritorno su quei livelli costituisca il primo e non definitivo passo per affrontare il tema.

Come già scritto nel post La grande speculazione (1 e 2), la poca profondità del mercato che tratta il future sul TTF favorisce movimenti speculativi governati da ampie volatilità. I trader in attesa delle riunioni di cui sopra e delle relative decisioni, stanno liquidando le posizioni per non trovarsi scoperti.

COMMMODITY: C’E’ GRANDE VOLATILITA’ SUL MERCATO
WB ANALYTICS: NATURAL GAS DUTCH TTF TREND (MONTHLY)

COMMODITY PETROLIO BRENT OIL

Anche i prezzi del petrolio hanno capitolato di fronte ad una serie di prese di posizioni formate da sviluppi  economici e politici. Qui la confrontation è più ampia ed articolata se possibile. I corsi stanno scendendo verso i nostri obbiettivi intermedi a 80 usd/bar. Sul petrolio si consumerà lo scontro più significativo per garantire al mondo produttivo energia a costi sostenibili.

L’obbiettivo su cui l’occidente sta lavorando potrebbe coincidere con un ritorno delle quotazioni verso l’area prospicente ai 60 usd.

I segnali di rallentamento della crescita favorirebbero questo scenario. L’ostinazione delle banche centrali nel contrastare l’inflazione punta a questo esito.

COMMMODITY: C’E’ GRANDE VOLATILITA’ SUL MERCATO
WB ANALYTICS: BRENT OIL TREND

BANCHE CENTRALI E MERCATI

 

La Fed è schierata ufficialmente in prima linea nel contrastare l’inflazione.

Dai sondaggi PMI emergono già segnali di raffreddamento dei prezzi input industriali. Ne abbiamo parlato, mettendo in evidenza l’andamento grafico, in molti nostri recenti report a partire dalla scorsa primavera.

Ma il recupero dei mercati azionari tra luglio ed agosto hanno imposto un supplemento degli warning da parte dei governatori. Pensiamo che il nostro scenario elaborato lo scorso dicembre nell’Outlook per il 2022, EVERYTHING MUST CHANGE, rimanga tuttora allineato agli sviluppi attesi.

Lo studio degli scenari è indispensabile per definire le linee guida sugli sviluppi che i mercati, Forex, Commodity e Rates, tendono a profilare accendendo un faro, ma soprattutto un bussola,  importanti per la definizione dei piani di Risk Management per gestione del rischio in termini proattivi delle imprese.

In questa specifica fase il tema sull’energia buca qualsiasi titolo da prima pagina. Qualora quanto sopra atteso dovesse concretizzarsi (come pensiamo), l’euro potrebbe beneficiare di una pausa momentanea delle pressioni che lo schiacciano temporaneamente sulla parità con il dollaro.

Tuttavia il punto cardine che definisce lo snodo tra un recupero e la prosecuzione della tendenza riflessiva non coincide con la parità, ancorché essa rappresenti un valore psicologico importante. Tali punti qualificanti li abbiamo declinati nel nostro ultimo rapporto di agosto FX RISKOO OUTLOOK pubblicato il 22 agosto.

Ancora una volta sottolineiamo la necessità di adottare approci flessibili a fronte di schemi rigidi che possono penalizzare le strategie di gestione.

FX ENTERPRISE RISK MANAGEMENT