Tutte le riflessioni su crescita, comportamento dei mercati, postura delle banche centrali vertono sempre sull’andamento dell’inflazione. Questa settimana, nel pomeriggio di mercoledì, il calendario economico mette in evidenza la pubblicazione dei dati di marzo relativi alla dinamica dei prezzi negli Stati Uniti. L’attesa per l’inflazione generale è di un ulteriore discesa dal precedente 6% al 5,2% nella proiezione annuale, mentre su base mensile il consensus si aspetta una flessione dallo 0,4 allo 0,2%.
Nel contempo l’inflazione dei prezzi al consumo di base, che esclude i costi di cibo e carburante, dovrebbe aumentare dello 0,4% su base mensile, per un incremento annuale del 5,6%, rispetto al 5,5% di febbraio.
I dati sull’inflazione arrivano sulla scia dell’ultimo rapporto sui posti di lavoro negli Stati Uniti, che continua ad evidenziare una domanda sostenuta, benché il dato sia stato marginalmente inferiore alle attese, alimenta le attese per un nuovo rialzo dei tassi da parte della Fed nella riunione del 2-3 maggio.
Il calendario economico prevede anche i dati sulle vendite al dettaglio USA di marzo: gli economisti si aspettano un altro calo a causa dell’elevata inflazione che erode la capacità di spesa delle famiglie. Giovedì saranno pubblicati i dati sulle richieste di sussidi ai disoccupati iniziali e sull’inflazione dei prezzi alla produzione.
I mercati dubitano sempre più che la Fed desideri aumentare ulteriormente i tassi, anche se proprio l’aleatorietà della prossima lettura del IPC può ancora modificare le aspettative. Un altro dato mensile dello 0,4% sull’IPC core, più del doppio del tasso richiesto nel tempo per riportare gli Stati Uniti all’obiettivo del tasso di inflazione del 2% su base annua, potrebbe spingere al rialzo le aspettative per l’imminente riunione del FOMC.
Le banche centrali sono consapevoli delle condizioni sempre più rigorose dei prestiti concessi alle imprese, nonché dei costi di finanziamento elevati. Su tali basi, il timore che la fiducia sulla crescita possa raffreddarsi velocemente risulta piuttosto elevato. Allo stesso tempo temono che allentare ora la lotta all’inflazione possa pregiudicare tutto il lavoro sin qui svolto.
Al momento si sono spenti i timori su un più ampio contagio della crisi che a metà marzo aveva colpito il settore bancario. Di conseguenza gli investitori sono ritornati a sfidare le banche centrali sul terreno della politica monetaria scommettendo su un fine programma imminente, vista la curva discendente dell’inflazione generale. La riunione della Bank of Canada, benché marginale, offre un primo spunto di riflessione qualora non dovesse, come da attese, aumentare i tassi questa settimana.
I rendimenti dei bond governativi sono scesi sino a testare livelli che noi reputiamo significativi in quanto valori pivot tra il ciclo rialzista e l’apertura di un reversal più stabili rispetto a quanto sinora visto.
I dati PMI di marzo, benché con qualche ombra, hanno confermato su scala globale un ulteriore progresso positivo. In settimana è atteso l’aggiornamento di aprile del FMI all’Outlook 2023. Non sono attese particolari modifiche rispetto alla precedente pubblicazione. Ma considerati i tempi costituiscono comunque un faro utile per comprendere quale sia la rotta della crescita globale.
A favore dei mercati ha giocato anche l’immissione di liquidità operata dalla PBoC . Il taglio dell’RRR della Banca centrale cinese ed una quantità significativa di iniezione di liquidità nelle ultime due settimane di marzo lasciano presupporre che vi sia stato un incremento della sino a 4000 miliardi di CNY, rispetto ai 1810 miliardi di CNY di febbraio.
FOREX MARKET
L’eur usd è ritornato a scendere sotto quota 1.09. Il dollaro è ritornato a rafforzarsi contro le principali divise nonostante lo spread sui rendimenti si sia assottigliato ulteriormente. In linea con quanto riportato nel nostro ultimo INSIDE CENTRAL BANK, dedicato alle riflessioni sugli ultimi due meeting di Fed e BCE, il cambio conferma di rimanere inserito all’interno del range 1.09/105. Gli scambi che debordano da tale finestra appaiono ancora governati da movimenti di coda. Questa settimana, in attesa di leggere il dato sull’inflazione USA, abbiamo messo a fuoco l’area 1.09-1.07 .
INTEREST RATES
Abbiamo già fatto notare il ridimensionamento dei rendimenti governativi sul tratto medio e lungo della curva. Stiamo guardando con attenzione area 2% per il 10 anni Bund e 4% per il 10 anni BTP. Sotto tali soglie potrebbe aprirsi un ulteriore importante finestra di ritracciamento dei valori.
COMMODITY
Il mercato delle commodity è fortemente concentrato sull’andamento dei prezzi dell’energia ed in quest’ambito sul recente rialzo delle quotazioni del greggio. Il Brent dovrebbe ritornare gradualmente a testare quota 80 usd/bar. Tuttavia qualora dovesse consolidare valori sopra tale soglia dovremmo considerare i rischi per un ulteriore apprezzamento.
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