Nella conferenza stampa che ha fatto seguito al meeting della Fed conclusosi ieri, Jerome Powell ha sorpreso il mercato sostenendo una linea più accomodante delle attese. Il Governatore ha voluto rassicurare i mercati in merito all’ipotesi di un rialzo a fine anno dei tassi. I timori per il rallentamento della Cina e dell’Europa, uniti alla perdita di momentum dell’economia USA nell’ultimo trimestre dello scorso anno sono sufficientemente solidi da suggerire al Board di mantenere un outlook accomodante.
Limato l’outlook del Pil che dovrebbe crescere del 2,1% quest’anno invece che del 2,3%, con la disoccupazione sempre bassa ma al 3,7% e non al 3,5%. L’inflazione dovrebbe mantenersi attorno al 2% nell’arco dei prossimi tre anni.
Rafforza la Sua posizione sostenendo di voler essere paziente con le dinamiche inflattive. Sul fronte del Bilancio ha dichiarato che le dismissioni dei bond (Tapering) scenderanno a maggio da 30 a 15 miliardi di usd per concludersi a settembre.
Il mercato ha reagito vendendo subito usd contro euro. Il cambio eur usd sale quindi a 1,1420/30 (outlook mensile) dove avevamo correttamente fissato la prima delle resistenze in opposizione ad un eventuale rialzo conseguente alla violazione di 1.1370. Ciò detto dobbiamo rassegnarci al fatto che nel breve termine le oscillazioni rimarranno ancora inserite nel range che da novembre intrattiene gli scambi tra 1.15 ed 1.12. In altri termini il braccio di forza tra Fed e BCE rimane aperto.
Questo non modifica al momento la nostra visione di medio termine.
I mercati dovrebbero trarre forza da queste posizioni, anche se nell’immediato come abbiamo anticipato nella newsletter di questa settimana, ci attendiamo una breve correzione utile a stemperare eccessi di comprato nel breve (i livelli di atterraggio degli indici sono riportati all’interno del report).
Si rafforza quindi il fronte delle BC che conferma di tenere accomodante la politica monetaria. Ci attendiamo di conseguenza che i livelli obbiettivo sul 10 anni USA fissati in prossimità di area 2,35% vengano testati nel breve termine. Il 10 anni Germania nel frattempo continuerà la sua lenta discesa verso il ground zero negativo. Sul 10 anni Italia, BTP, si apre invece una fase di rimbalzo; al momento pensiamo che possa rimanere limitata a quota 2,65% (spread 250).
BREXIT – I leader Ue che si incontrano oggi a Bruxelles sono pronti a dare un breve rinvio alla Brexit oltre la scadenza del 29 marzo, come chiesto da Theresa May, a condizione che il primo ministro britannico sia in grado finalmente di ottenere la prossima settimana la maggioranza nel terzo voto in parlamento sul suo exit plan. L’eventuale rinvio deve essere approvato all’unanimità dai 27 Paesi del blocco. La Francia ha minacciato di rifiutare le richieste della May mentre membri dell’esecutivo Ue hanno detto che il Regno Unito dovrà essere fuori entro il 23 maggio per evitare di prendere parte alle imminenti elezioni europee.
COMMERCIO – Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha detto ieri che i dazi sulle merci importate dalla Cina potranno essere mantenute per un periodo di tempo considerevole. La posizione di Trump complica i colloqui tra le parti che riprenderanno la prossima settimana, con le autorità cinesi che premono per l’eliminazione completa delle imposte. Il negoziatore per il commercio Usa Robert Lighthizer e il segretario del Tesoro Steven Mnuchin partiranno per Pechino nel weekend.